Bologna 2021 - Convegno Nazionale "La grande transizione"

38%. Vedrete voi delle curiosità interessanti. Solo un italiano su cinque sa che siamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa. La stragrande maggioranza degli italiani pensa che, dopo la crisi greca, noi siamo peggio della Grecia. Ne dico un’altra che coinvolge i cittadini: solo un italiano su dieci sa che siamo il Paese che ha il più alto tasso di riciclo dei rifiuti, sfiora l’80%. Il 51% non ci crede, perché l’immagine prevalente è quella delle città che hanno il problema dei rifiuti. Un primo elemento è riuscire a conoscere il Paese. Parlare bene dell’Italia non è di destra o di sinistra. Parlare bene dell’Italia non è negare la presenza di problemi, è dar seguito al monito del presidente Ciampi che parlava di patriottismo dolce. Chiudo richiamando quello che è lo spirito costituente. Noi siamo usciti dalla guerra molto più divisi di adesso. Eppure, provate a immaginare il Governo Parri, i primi governi De Gasperi. Alla fine, noi, in quella stagione, abbiamo messo a punto una costituzione straordinaria e posto le basi per il boom economico di questo Paese, e tale comportamento ci ha fatto uscire dalla povertà. Questo richiama ed interpella tutti: istituzioni, politiche, aziende, le aziende che stanno investendo da anni in responsabilità sociale d’impresa, i corpi intermedi, i mondi associativi, il mondo dei media e, come dicevo, i singoli cittadini. Consapevolezze e responsabilità individuali, visione del futuro, però, attenzione: dobbiamo saper raccontare il Paese e dobbiamo saper raccontare il Piano. Non possiamo immaginare che i cittadini accettino le riforme che per definizione sono impopolari, se non definiamo un traguardo. Noi sappiamo che questo è un Paese che ha smarrito la capacità di raccontare il futuro. Non lo dico perché il professor Prodi è in prima fila, ma l’ultimo grande traguardo è stato l’euro. Da quel momento in poi, per 20 anni, la politica ha rincorso l’immediato. Ebbene, questa è una grandissima opportunità per uscire dalla situazione in cui siamo e io sono certo che la responsabilità del mondo delle imprese, il vostro ruolo e i mondi associativi saranno davvero determinanti per il futuro di questo Paese. Vi ringrazio molto per l’attenzione. 2. Relazioni di scenario 33

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