Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

Non significa che l’Europa non lo debba fare, ma deve considerare che agisce in un contesto mondiale dove il resto dell’industria non ha gli stessi vincoli. L’Europa adesso il problema se lo sta ponendo, c’è il tema del Cbam, il tema degli energivori, però è un aspetto talmente complesso e delicato che va affrontato con un atteggiamento di maggiore umiltà, ascoltando di più la voce dell’industria, ascoltando di più quello che l’industria ha da dire sui temi energetici. Uno dei temi della transizione energetica, credo che ne parlerà ampiamente Francesco Starace più tardi, è quello dell’elettrificazione perché se si vogliono eliminare le fonti fossili, il modo per farlo è trasferire al sistema elettrico processi e prodotti. Le acciaierie sono impegnate fortemente in questa direzione ma tutto il sistema è impegnato. Pensate solo quello che significa, per il sistema industriale italiano, la trasformazione dall’auto con motore a combustione interna all’auto elettrica. Anche qui due cifre sono importanti: nel 1990 l’elettricità era il 17% dei consumi finali, nel 2022 siamo credo al 22% dei consumi finali. Abbiamo elettrificato cinque punti in trent’anni con 250 miliardi di incentivi alle rinnovabili e 800 miliardi di incentivi alle rinnovabili in Europa. La decarbonizzazione è un impegno titanico. Noi siamo andati dietro a Greta Thunberg, e va benissimo, tutto subito, immediatamente, ma la decarbonizzazione è un processo colossale, un processo titanico che impegna sicuramente tutta la prossima generazione che deve mettere al lavoro le risorse, le intelligenze, le capacità più elevate che il mondo industriale può avere. Quali sono gli insegnamenti che si possono trarre dal quadro che vi ho fatto? E questo non è un quadro che dice che dobbiamo rallentare ma dobbiamo accelerare sulla decarbonizzazione, dobbiamo porci il problema dell’ambiente ma dobbiamo farlo impedendo che succeda, per le energie rinnovabili, quello che è successo per il petrolio. Quando diciamo che la Cina inquina dobbiamo anche ricordare che la Cina ha 550 gigawatt di capacità di rinnovabili installate. La Cina è il più grande non solo produttore, ma il più grande attore nel mondo delle rinnovabili. Vogliamo che la Cina, di nuovo, ci condizioni non solo per quanto riguarda alcune materie prime, di cui si è assicurata il controllo in Africa, ma anche per quanto riguarda le tecnologie? No! 2. I Cavalieri del Lavoro e il nuovo paradigma energetico 25

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