Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

Per questo ci siamo detti, rimaniamo sul prodotto e cambiamo la carica quindi, anziché caricare i nostri impianti, il cosiddetto feedstock da idrocarburi, proviamo a farlo in modo diverso. In questo caso specifico, che è il waste-hydrogen, la Hydrogen Valley che è stata finanziata dall’Unione Europea come lei ricordava all’inizio, ci siamo chiesti come potevamo trasformare i rifiuti perché noi pensiamo che i rifiuti siano il petrolio del terzo millennio. Abbiamo quindi iniziato a lavorare su questo, e oggi questa tecnologia è una realtà in cui sostanzialmente abbiamo integrato tecnologie esistenti e altri reparti che abbiamo integrato noi, riuscendo a prendere tutto quello che è il rifiuto a fine nastro, cioè quel rifiuto non riciclabile oppure che non è umido, cosiddetto Plasmix, Css, il sacco nero, possiamo chiamarlo in vari modi, e che oggi va in discarica, affrontando anche il problema italiano delle discariche, oppure che viene, con prezzi enormi, trasportato in altre parti del mondo e dell’Europa che poi lo utilizzano per fare cose diverse. Abbiamo messo a punto una struttura diversa dal termovalorizzatore, perché ritengo che il termovalorizzatore sia una tecnologia utile ma vecchia, ma usare la gassificazione che in Giappone si fa da oltre vent’anni quindi tecnologie testate. Abbiamo messo insieme questa gassificazione che prende i rifiuti e li gassifica attraverso una reazione chimica che, anziché bruciare, porta a temperature alte, riuscendo a recuperare tutto il carbonio e l’idrogeno che c’è all’interno di questi rifiuti. Considerate che un terzo di questi rifiuti è praticamente carbonio e idrogeno. Sostanzialmente noi lo recuperiamo senza emettere CO2, si arriva a un gas di sintesi, un gas sintetico che è esattamente uguale a un gas metano solo che è fatto in un modo diverso. A quel punto hai fatto il building block della chimica e per l’impianto che sarà realizzato con l’unica variabile che sono i tempi delle autorizzazioni, abbiamo tutto: la progettazione, l’implementazione, l’off taker, chi si prende tutto il prodotto finale e anche la materia prima dell’impianto. Questa tipologia di impianto in questo caso potrebbe produrre fino a 20.000 tonnellate di idrogeno. Considerate che la carica sono 200.000 tonnellate di rifiuto e la Regione Lazio ne produce 600.000 quindi se ne utilizza un terzo per una carica. Ma la cosa più importante che vorrei dire è che noi abbiamo il problema delle discariche. Qui a Roma c’è una discarica importante che si chiama Malagrotta, che Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 102

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