Civiltà del Lavoro, n. 6/2023

39 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 PRIMO PIANO All’esito di una valutazione approfondita e da aggiornare di continuo, è possibile infatti che gli obiettivi e la missione stessa dell’azienda ne escano modificati. Sarebbe addirittura preoccupante se questo non dovesse avvenire. Auspicabilmente il tema andrà affrontato con la messa a punto di una struttura anche virtuale, direttamente controllata dal CEO o da un Consigliere di Amministrazione dotato di delega specifica, alla quale assegnare il compito di stabilire gli ambiti e le modalità di adozione dell’IA nei diversi processi aziendali, definendone i casi d’uso che verranno via via analizzati. Poco raccomandabile l’affidamento esterno di questa funzione: i consulenti devono restare al servizio delle priorità dell’impresa, e saranno decisamente utili in una attività di alta complessità come questa, che toccherà verosimilmente ogni settore: la produzione e la qualità, la finanza, il marketing, la sicurezza, la formazione e ogni altro aspetto sensibile dell’organizzazione. Resta essenziale il monitoraggio continuo dei processi di cambiamento, unito a principi di agilità e flessibilità. AGENTI SOFTWARE SEMPRE PIÙ “UMANI” È indispensabile una grande apertura verso le nuove architetture tecnologiche che verranno create: siamo infatti alla vigilia della grande rivoluzione degli “agenti software”, che offriranno nuove modalità, semplicemente conversazionali, per interagire con i computer. In ambito personale il nostro agente, che prenderà il posto di tutte le diverse applicazioni che ora usiamo, si occuperà di ogni nostra richiesta. E sarà un assistente che ci conosce e sa tutto delle nostre esigenze. Nulla di paragonabile a quanto ora avviene con i vari Alexa e Siri, che agiscono in spazi limitati e predefiniti, senza alcun rapporto “personale” con i loro utilizzatori, che non conoscono e dei quali non mantengono alcuna memoria. In ambito business potremo avere a disposizione con immediatezza e semplicità tutto il patrimonio specifico di dati e di conoscenza, ma anche di valori e principi, che la nostra azienda racchiude. Tutto questo significa che una parte significativa degli investimenti software esistenti dovranno essere rivisitati sulle nuove piattaforme basate sugli agenti software. La buona notizia è che queste innovazioni serviranno anche a ridurre gli ostacoli che oggi impediscono alle imprese più piccole di utilizzare appieno la forza delle tecnologie, riducendone la complessità e i costi. IL PRIMATO DELL’ETICA Ed infine, in questo breve riepilogo degli elementi principali che guideranno i grandi cambiamenti che l’Intelligenza Artificiale ci porterà, vorrei ricordare la chiave di tutto, l’elemento che farà la differenza fra successo e insuccesso a ogni livello, da quello globale a quello aziendale e personale, e che farà prevalere gli enormi progressi della nostra civiltà che ci attendiamo, rispetto ai pericoli che strumenti così potenti, se male utilizzati, renderanno possibili. La chiave è l’etica. Con un approccio articolato sui migliori valori condivisi fra tutti i popoli di buona volontà e finalizzato al bene dell’umanità. Un’etica da riflettersi nelle leggi che verranno, e nei valori ai quali ogni comunità e ogni individuo dovranno ispirarsi per affrontare il futuro con fiducia e speranza. Umberto Paolucci è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2002. Ha fondato nel 1985 la liale Italiana di Microsoft. Dopo diversi anni di attività e di responsabilità internazionali è divenuto Vice Presidente di Microsoft Corporation nel 1998 e, nel 2003, Senior Chairman di Microsoft Europe Middle East and Africa. Dopo 25 anni di servizio ha lasciato Microsoft per assumere il ruolo di investitore

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