Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2023

54 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 FONDAZIONI Il progetto, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, ha visto nel complesso la partecipazione di circa duecento artisti italiani, tutti sotto i trent’anni. Partendo da esperienze personali, dall’osservazione dei paesaggi, da domande sul futuro dell’ambiente, i partecipanti hanno lavorato utilizzando molteplici materiali, quali foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, oli, candele, pellicole, cenere e tecniche varie, ma rigorosamente prestando attenzione alle regole dell’economia circolare: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Le 30 opere finaliste dell’edizione 2023 sono state esposte a Firenze, Pistoia, Prato, Empoli, Peccioli, Milano e lo scorso mese di settembre sono approdate a Roma, negli spazi di Fondazione Maire. «Abbiamo deciso con grande piacere di sostenere per il secondo anno consecutivo il concorso – ha dichiarato il presidente della fondazione, Fabrizio Di Amato -. L’ingaggio nei confronti di giovani artisti e l’interesse per un punto di vista fresco ma molto lucido sui temi della sostenibilità e del futuro, sono punti di forza fondamentali di questa iniziativa che ha il grande merito di avvicinare mondi che spesso non hanno occasioni di contatto e condivisione. Dall’edizione dello scorso anno abbiamo letto un gran bisogno delle nuove generazioni di comunicare la loro preoccupazione per gli impatti Fondazione Maire, testimonianza di come l’ingegno italiano in tutte le sue forme, e in particolare quella artistica, tenga insieme visione, cultura e intelletto al servizio dell’evoluzione della società. Partendo dall’osservazione dei paesaggi, gli artisti hanno lavorato utilizzando materiali quali foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, prestando attenzione alle regole dell’economia circolare: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero Espositore di luoghi, Giuseppe Raffaele Curae, Giulia Pirri

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