Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

86 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Da realtà artigianale a leader mondiale GIUFFRÈ: IL VALORE DELL’ACQUA CARMELO GIUFFRÈ Industria, sistemi di irrigazione - Sicilia ei ha trasformato una piccolissima realtà a carattere artigianale nell’impresa di oggi, leader negli impianti di irrigazione, che si colloca al quarto posto al mondo per fatturato nel settore. Quando ha capito che la sua impresa aveva una marcia in più rispetto alla concorrenza? I nostri impianti di irrigazione di precisione nascono “sul campo”. Questo ci permette di essere ancora più al fianco delle aziende agricole, impegnandoci ogni giorno nella ricerca e realizzazione di prodotti di qualità e attenti alla sostenibilità che vadano incontro alle esigenze degli agricoltori per offrire le soluzioni che siano loro alleate nel lavoro quotidiano. Uno dei nostri punti forti è infatti il servizio al cliente, grazie ad una forte attenzione ai tempi di consegna e a un team di esperti agronomi che ogni giorno dialoga con agricoltori per comprendere come realizzare al meglio il loro impianto d’irrigazione. L’impresa che dirige si occupa di progettazione, fabbricazione, installazione e manutenzione di sistemi di irrigazione “a goccia”, modalità che, garantendo una maggiore produttività delle coltivazioni, ottimizza l’utilizzo delle risorse idriche. Quanto ha pesato nelle scelte aziendali il tema della sostenibilità ambientale? Siamo nati nel 1974 e già allora eravamo consapevoli dell’importanza del risparmio idrico, soprattutto in una regione come la Sicilia in cui l’acqua non è sempre disponibile in grandi quantità. Il valore dell’acqua ha guidato scelte ed è stato il motore che ha permesso di pensare in primo luogo e poi di realizzare prodotti innovativi improntati alla salvaguardia del Pianeta, ma anche alla valorizzazione del territorio, per offrire soluzioni sempre più attente alla sostenibilità. Oggi il 70% del fatturato che arriva dalle esportazioni. È più difficile esportare per un’azienda del Sud? Negli anni Novanta era sicuramente più semplice spedire i nostri prodotti in giro per l’Italia e l’Europa perché avevamo la possibilità di sfruttare una buona rete ferroviaria. Oggi la situazione è cambiata e le difficoltà logistiche, legate anche all’aumento dei costi per poter spedire via mare dalla Sicilia che non ha porti oceanici, ci hanno costretti a trovare soluzioni alternative. L

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