Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

83 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Di lui mi ha colpito l’umanità, la visione dell’architettura e la cura maniacale per il dettaglio che contraddistingue anche noi. Ho ammirato il suo coraggio nella sfida di creare un’opera innovativa in un contesto storico importante, che ancora oggi risulta attuale. L’obiettivo era quello di utilizzare i materiali del nostro secolo quali pietra, alluminio e vetro. In quegli anni siamo stati i primi in Europa ad introdurre la tecnologia del silicone strutturale e Hollein ci ha scelti per questo nostro primato, realizzando ciò che ritengo un gioiello della sua architettura. Edilizia è sempre più sinonimo di sostenibilità, qual è il vostro approccio per favorire un costruito più green? Uno dei punti di partenza è l’attenzione al design: è fondamentale cercare, fin dalle prime fasi della progettazione, di ottimizzare le componenti della facciata, fermo restando il rispetto dei requisiti estetici e prestazionali previsti dal cliente. Altro aspetto imprescindibile riguarda la scelta dei materiali: la riduzione dell’impatto di un edificio passa attraverso la selezione di prodotti a filiera ravvicinata, del tutto o in parte riciclati, in un’ottica di economia circolare, il cui ciclo di vita (dall’estrazione dei materiali, alla produzione, all’installazione) comporta un minore livello di emissioni di CO2 (esempio importante è l’alluminio riciclato). Le nostre facciate non fanno eccezione e per questo motivo lavoriamo per ridurre l’impatto ambientale dei nostri processi, ad esempio autoproducendo una parte del nostro fabbisogno energetico grazie ad un impianto fotovoltaico e acquistando, per la restante parte, energia certificata interamente da fonte rinnovabile. Un edificio green è un edificio efficiente, che consente di ridurre al minimo il fabbisogno di energia, tenendo in considerazione anche il benessere dell’utente. Per questo motivo Focchi sviluppa prodotti sempre più eccellenti dal punto di vista delle prestazioni termiche, di illuminazione, acustiche ecc. affiancando sistemi di controllo digitale dell’efficienza delle nostre facciate. Poi credo che il concetto di sostenibilità non si declini solo dal punto di vista ambientale, ma anche in ambito sociale ed economico. In merito a questi due aspetti la nostra azienda è impegnata a definire un concreto un piano di azione. Cosa ha significato per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro? Leggere il mio nome tra i grandi imprenditori del nostro Paese mi riempie di orgoglio. Questo titolo rappresenta un riconoscimento importante sia per me e la mia famiglia, che per tutte le persone dell’azienda. È un onore che rafforza il mio senso di responsabilità come imprenditore e mi incoraggia a perseguire sempre nuovi obiettivi.

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