Civiltà del Lavoro, n. 3/2022

26 Civiltà del Lavoro giugno • luglio • agosto 2022 di Giovanna FURLANETTO Comunicazione e logistica LENUOVE SFIDE PER LAMODA PRIMO PIANO el settore della moda e degli accessori sono in atto cambiamenti molto importanti. La pandemia ha segnato profondamente il mondo del retail, in particolare il travel retail. I punti vendita dei principali aeroporti inter- nazionali sono stati tutti chiusi per oltre due anni, azzerando quasi com- pletamente il business legato a questo canale. La totale assenza dei turisti asiatici, che rappresentava il 50% e più delle vendite, ha influ- ito notevolmente sul turnover. Nondimeno, i vari lockdown hanno impattato anche local- mente, in particolare in quelle città dove non è stato possibile ottenere una riduzione di canoni di affitto dai landlords. Questo per citare i più importanti effetti negativi che abbiamo dovuto affrontare in tutto il mondo, oltre alla merce invenduta ac- cumulatasi nei magazzini. Nell’ufficio stile abbiamo però continuato a lavorare per produrre le collezioni e presentarle su piattaforme virtuali per ‘tenere in moto’ l’intera organizzazione ed essere vicini ai nostri partner commerciali nel mondo. Oggi, con la ripresa in atto dobbiamo at- tuare dei cambiamenti importanti legati a vari fattori come, ad esempio, il costo dei trasporti sia via aerea che via nave, che è aumentato fino a dieci volte con disagi anche nei tempi di consegna: na- vi che non partono o ferme nei porti per intasamento di container da scaricare. Per il settore moda, una consegna ritarda- ta di dieci o quindici giorni può compro- mettere l’intera stagione finendo diretta- mente nei ‘saldi’. Tutto ciò ci ha costretti a rivedere la nostra logistica produttiva e fare “reshoring” portando gran parte di quello che si produceva in Asia in Europa dell’Est. Per ottimizzare la fornitura di nuovi prodotti nei nostri negozi, abbiamo creato due hub: uno ad Hong Kong per servire tutta l’Asia Pacific, inclusa la Cina, e l’altro in Italia per Eu- ropa Canada Usa, da cui attingere merce pronta di stagione senza dovere sovraccaricare il loro magazzino. Nel frattempo, i negozi invecchiano, i consumatori cambiano, la comunicazione si deve evolvere. Per tale ragione stiamo studiando un nuovo “store concept” che renderà i prin- N Giovanna Furlanetto

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