Civiltà del Lavoro, n. 6/2021

73 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 Dall’inizio della pandemia, noi di Generali stiamo discu- tendo con il settore assicurativo e riassicurativo, i go- verni e le istituzioni europee per lanciare un patto pub- blico-privato che possa coprire le enormi perdite che molte piccole e medie imprese in tutta Europa hanno subito a causa dell’interruzione delle attività nei perio- di di lockdown. Questo stesso approccio può e deve valere anche per tutti gli altri principali rischi con cui ci confrontiamo og- gi: il cambiamento climatico, il rischio informatico o il terrorismo sono tutte minacce globali che richiedono soluzioni globali che possono venire solo da una colla- borazione a tutti i livelli. Generali ha aggiornato la strategia a tutela del clima che prevede nuovi investimenti verdi e sostenibili. Sul tema green a che punto siamo? La sostenibilità è un tema fondamentale per noi e riguar- da tutto quello che facciamo. Per quanto riguarda l’aggiornamento della nostra stra- tegia sul clima, abbiamo fissato obiettivi chiari e stiamo lavorando per raggiungerli. Tra questi, la progressiva de- carbonizzazione del nostro portafoglio di investimenti diretti, con la riduzione del 25% delle emissioni entro il 2025 per poi arrivare all’azzeramento delle stesse entro il 2050; la definizione di criteri sempre più stringenti per l’esclusione del settore carbonifero e la realizzazione tra il 2021 e il 2025 di investimenti in obbligazioni verdi e so- stenibili per un valore compreso tra 8,5 e 9,5 miliardi di euro. Questo target è in continuità rispetto ai 6 miliardi di investimenti effettuati tra 2019 e 2021, che ci hanno permesso di superare con un anno d’anticipo l’obietti- vo iniziale di 4,5 miliardi. Quali i parametri di sostenibilità per gli investimenti? Gli investimenti socialmente responsabili continuano ad essere sempre più popolari anche tra i piccoli risparmia- tori e l’emergenza sanitaria ha ulteriormente contribuito ad accrescere questa sensibilità, anche nel nostro Pae- se. Una recente ricerca svolta dal Forum per la Finanza Sostenibile ha evidenzato come il 77% dei risparmiato- ri italiani conosca gli investimenti sostenibili e respon- sabili e il 18% abbia già sottoscritto prodotti socialmen- te responsabili. L’elemento fondamentale perchè un fondo possa dav- vero essere definito socialmente responsabile è la quali- tà della analisi extra finanziaria che vi sta dietro. In altre parole, bisogna che l’analisi dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) sia davvero solida e abbia poi un peso importante nelle effettive scelte di investimento dei gestori del fondo. Sono sempre più numerosi i ran- king che misurano la qualità ESG dei fondi. Cosa significa per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro? La nomina a Cavaliere del Lavoro rappresenta un ricono- scimento prestigioso, che mi gratifica profondamente e che voglio condividere con tutti i dipendenti e gli agenti Generali nei 50 paesi del mondo in cui oggi operiamo. La nostra compagnia rappresenta da 190 anni una assoluta eccellenza italiana, e come capo azienda, riconoscimenti di questo tipo sono un grande stimolo per continuare a fare del mio meglio per portare avanti ancora per mol- to tempo questa lunga storia di successo. Come descriverebbe il giorno della cerimonia in Qui- rinale? Presenziare alla cerimonia nella splendida cornice del Quirinale e alla presenza del Presidente Mattarella è sta- to davvero speciale e indimenticabile, e ho percepito la stessa emozione in tutti gli altri neo-Cavalieri presenti quel giorno. Già prima della cerimonia avevo avuto mo- do di capire quanto sia forte il senso di appartenenza e orgoglio di questa comunità, e continuo a scoprirlo ogni giorno di più.

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