Civiltà del Lavoro, n. 6/2021

48 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 FOCUS di Paolo MAZZANTI I Da Cop26 alla “tassonomia” SOSTENIBILITÀ LE QUESTIONI APERTE Foto salman2 © 123RF.com l termine “tassonomia” (dal greco taxis, che significa ordine, e nomia, che significa regola) significa “classificazio- ne normativa”: la tassonomia delle fon- ti e processi produttivi sostenibili è il prossimo importantissimo passo europeo nella lotta al cambiamento climatico. Come già al G20 di fine otto- bre a Roma e alla Cop26 di inizio novembre a Glasgow, anche sulla tassonomia “verde” europea si sta svolgen- do un duro braccio di ferro perché il 31 dicembre pros- simo diventerà operativo il primo blocco di criteri tec- nici di selezione delle attività da considerare sostenibili. Da quel momento chi proporrà investimenti sostenibili e responsabili (SRI) dovrà indicare la percentuale di al- lineamento alla tassonomia del proprio progetto. Il Regolamento sulla tassonomia Ue, varato il 12 luglio 2020, ha l’obiettivo di creare la prima “lista di investimen- ti sostenibili” al mondo, un sistema di classificazione che creerà un linguaggio comune che investitori e imprese potranno utilizzare quando investiranno in progetti pro- duttivi. È chiaro che la tassonomia avrà un enorme im- patto economico perché orienterà gli investimenti, la fi- nanza, il sistema di incentivi e disincentivi pubblici verso le attività dichiarate sostenibili o inquinanti. I nodi principali riguardano il gas e il nucleare, che parec- chi Stati chiedono di inserire nella tassonomia almeno come fonti “di transizione” verso la decarbonizzazione completa al 2050. Nella primavera scorsa, la Commissio- ne aveva “aperto” al gas come combustibile “di transi- zione”, soprattutto in caso sostituisca il carbone nella produzione di elettricità. Poi la Commissione ha fatto marcia indietro e la “questione gas” è rimasta in stand by. Dieci Paesi Ue, capitanati dalla Francia (che ha 56 cen- trali atomiche) hanno poi chiesto di considerare “ver- de” il nucleare, che non emette CO 2 ma produce scorie di difficile smaltimento, provocando le proteste dei mo- vimenti ambientalisti. La verità è che sulla tassonomia Ue si sta riproducendo la tensione tra ambiente e svi-

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