Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2021

46 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2021 FOCUS La dinamica liberatoria del DIGITALE di Luigi NICOLAIS ra Il 31 luglio del 2013 quando il Bureau of Economic Analysis, l’istituto che fornisce e analizza le informazioni economiche statistiche degli Stati Uniti, presentava quella che verrà definita dall’autorevole rivista Business Week “la più importante revisione mai fatta” in termini di misurazione del benessere colletti- vo. Per la prima volta creatività e innovazione vengono inseriti tra i beni immateriali fondamentali per il welfa- re della collettività, sottraendolo alle regole meramente produttivistiche del Pil. Questa scelta di carattere teo- rico ha comportato rilevanti conseguenze nella visione dell’approccio economico ponendo attenzione alla ca- pability umana come base dello sviluppo. La sfida della nostra società contemporanea è cogliere le opportunità dell’economia digitale ed essere pronti a farlo partendo dal nostro grande patrimonio immateriale: le persone. È stata definita transizione, ma si tratta di una vera ri- voluzione culturale riguardante soprattutto gli asset intangibili il cui dominio tocca oggi nel mondo più di 35mila miliardi. La tecnologia digitale, nella sua accezio- ne di scienza dell’informazione e della comunicazione è un dato di fatto, oltre che un modello di business. Es- sa rappresenta anche in ambito culturale un’opportuni- tà di rilancio, anche se le risorse tecnologiche in sé non esauriscono la realtà stessa, né si sostituiscono ad essa. DAL “VILLAGGIO GLOBALE” ALL’INTELLIGENZA COL- LETTIVA Il modello di società technology driven, af- fonda le sue radici nella letteratura d’autore: il profeti- co “villaggio globale” concepito da Marshall McLuhan è perfettamente adattabile alla realtà digitale, quale luo- go-non luogo di relazioni virtuali tra persone dell’inte- ro globo; l’ottimismo di Negroponte per il digitale qua- le strumento di potenziamento delle capacità umane ha anticipato le prospettive di sviluppo della facilità di ac- cesso all’informazione, della multimedialità e delle tec- nologie interattive. Il progresso scientifico-tecnologico e il carattere pervasivo delle tecnologie informatiche hanno messo dunque l’informazione al centro dei pro- cessi produttivi e di scambio odierni, andando a defini- re nuovi modelli di relazioni sociali, culturali, politici ed economici. Il processo di digitalizzazione sta estenden- do l’accesso alle informazioni a scala globale, rendendo possibile una comunicazione immediata, interattiva, re- ticolare e partecipativa. Quindi, la digitalizzazione impli- cherà forti cambiamenti nel modo di gestire il business e influenzerà la crescita economica e sociale attraverso un sistema più agile capace di valorizzare il nostro terri- torio e le sue preziose risorse in termini di capitale uma- no, in un’ottica sempre più sostenibile. Ed ecco che più che ad un modello di conoscenza uni- versale, il modello innovativo partecipativo si riconosce e si arricchisce nelle differenti competenze, nella varie- tà delle attività umane, nell’apporto contributivo inter- disciplinare. È all’interno di questa rivoluzione green e digitale che si fa strada l’idea di “intelligenza colletti- va”, un’intelligenza distribuita, continuamente valoriz- E Luigi Nicolais

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=