Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 Noi imprenditori, oltre a svolgere un ruolo economico, abbiamo anche l’obbligo di ricoprire un ruolo etico-sociale e dobbiamo essere un modello virtuoso per la società in cui operiamo, soprattutto per i giovani STORIE 102 Giuseppe Condorelli Questo è il motivo per il quale chi vuol fare qui l’impren- ditore si trova spesso a dover lottare contro inefficien- ze e lungaggini burocratiche che limitano la potenziale crescita di ogni iniziativa privata. Guardando il bicchie- re mezzo pieno, però, queste difficoltà possono trasfor- marsi in opportunità, perché rappresentano uno sprone a fare bene e meglio. Una volta superati gli ostacoli determinati da ataviche inefficienze della burocrazia, infatti, chi fa l’imprendito- re con passione, dedizione e amore per il proprio lavo- ro può assurgere a traguardi importanti e con maggio- re soddisfazione. Lei ha subito minacce ed ha deciso di denunciare. Ci racconti cosa è successo. Una domenica sera, nel marzo 2019, ero a casa, quando sono stato chiamato dal custode dello stabilimento: ‘Ven- ga, c’è una sorpresa’. Andai subito e davanti all’ingresso dell’azienda trovai una busta con dentro una bottiglia di alcol e un messaggio scritto a stampatello su un foglio: ‘Cercati un amico buono’. Nessuna esitazione, chiamai subito i carabinieri e denunciai prontamente tale vile at- to estorsivo alle Autorità. Era la prima volta? No assolutamente. Già in passato io e la mia famiglia ab- biamo subito tentativi estorsivi che abbiamo sempre de- nunciato alle Forze dell’Ordine. Personalmente ho sempre creduto nell’efficacia e nell’efficienza delle istituzioni e oggi posso dire a gran voce che ho scelto la strada giusta. Il tentativo estorsivo precedente risale al 1998, quan- do mi chiesero una somma pari a 100 milioni delle vec- chie lire con la minaccia che, se non li avessero avuti, mi avrebbero fatto saltare in aria. Anche in quell’occasione non esitai a denunciare tutto al Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania e ricordo che, dopo oltre un mese di minacce e telefonate intimidatorie, le forze dell’ordi- ne arrestarono i malfattori. Ha avuto paura? La paura c’è sempre. Ho una moglie, dei figli e non puoi affrontare tali situazioni senza pensare al rischio che pos- sono correre i tuoi cari o l’azienda stessa. Ma la paura fa parte delle mie responsabilità di imprenditore perché credo che se vogliamo cambiare l’immagine di questa meravigliosa terra dobbiamo avere il coraggio di cam- biare noi stessi. Non si può arretrare sull’onestà. Biso- gna reagire con fermezza, determinazione e coraggio senza scendere a compromessi con chi cerca di drena- re risorse alla tua azienda. I suoi estorsori sono stati arrestati. Parliamo di ben 40 persone nell’ambito della più ampia inchiesta «Sotto scacco». Qual è stata la sua reazione alla notizia de- gli arresti? In un primo momento ho tirato un grande sospiro di sol- lievo, poi tanta felicità. Ho radicato la mia convinzione che il bene ripaga sempre. Il territorio le è stato vicino? Si. Ho ricevuto tante attestazioni di stima e vicinanza da

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=