Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

83 ce scrisse, fra l’altro, che “Istituti pubblici e privati, comitati e associazioni celebreranno quest’anno in tutto il mondo con degna solennità il sesto centenario dalla morte di Dante. Grande è il fervore delle iniziative sorte in Italia: il Governo che non poteva restare ad esse estraneo, deliberò di par- tecipare alla celebrazione della storica ricorrenza, con au- sterità pari alla grandezza del Poeta, nel cui nome si rias- sumono e si compendiano le più alte aspirazioni storiche e nazionali della Patria. Onorando il sommo Poeta, il Paese compie un sacro dovere”. Gran parte del milione e duecentocinquantamila lire del 1921 per il sesto centenario dantesco era destinata, per duecen- tosettantamila lire per l’”adornamento alla Tomba di Dan- te” per come la vediamo tuttora e per settantamila lire alla “sistemazione del recinto di Braccioforte”. La Camera dei Deputati, presieduta da Enrico De Nicola (che un quarto di secolo dopo fu primo Presidente della Repub- blica) approvò la legge Croce a larghissima maggioranza ad- dirittura senza interventi nel dibattito in Aula. Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2021 Il settimo centenario dalla morte di Dante, a lungo e ben preparato da oltre un decennio di iniziative, ora è frenato dalla pandemia. Nell’ambito delle tante iniziative di ogni genere e livello culturale, ve ne sono anche di pedagogiche particolarmente dedicate innanzitutto ai più piccoli che ancora non lo hanno studiato. Occorre avvicinarsi al Poeta con ogni metodo di apprendimento, per non essere scoraggiati a leggerlo, studiarlo, rileggerlo ANTONIO PATUELLI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2009 per il forte sviluppo dato alla Cassa di Risparmio di Ravenna SpA, capogruppo dell’omonimo Gruppo Bancario, di cui è presidente. È presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Il sesto centenario dantesco a Ravenna si sviluppò per un anno: iniziò il 14 settembre 1920 nel giorno dell’anniversario della morte di Dante, un anno preciso prima della data cen- tenaria. Il 14 settembre 1920 si svolse la visita ed il discorso di Croce a Ravenna, mentre oltre che a Ravenna, fervevano le iniziative dantesche in tutta Italia a cominciare da Roma dove il sindaco allora era Luigi Rava, mentre le associazio- ni, in particolare cattoliche, svilupparono ulteriori iniziative. Lo Stato, inoltre, decretò festa nazionale il 14 settembre 1921, sesto centenario dantesco che venne commemora- to solennemente anche a Ginevra alla Società delle Nazio- ni (progenitrice dell’ONU). Il settimo centenario dalla morte di Dante, a lungo e ben preparato da oltre un decennio di iniziative, ora è frenato dalla pandemia. Nell’ambito delle tante iniziative di ogni ge- nere e livello culturale, ve ne sono anche di pedagogiche particolarmente dedicate innanzitutto ai più piccoli che an- cora non hanno studiato Dante. Fra le tante iniziative pedagogiche ve ne è una, promos- sa dal Gruppo Cassa di Ravenna, che ha ideato e realizza- to il gioco istruttivo da tavolo “VianDante – segui il cam- mino del Poeta”. Il gioco istruttivo, in 97 caselle, da Piazza Santa Croce a Fi- renze alla Basilica di San Francesco a Ravenna, dove fu la pri- ma Tomba di Dante, ripercorre le tappe fondamentali della vita e del cammino del Sommo Poeta tra le città e i luoghi in cui si è sviluppata la sua vicenda personale e poetica, da Firenze, città natale, a Ravenna, suo “ultimo rifugio”, attra- verso le diverse località del suo esilio, da Bologna a Prato, Pistoia, Forlì, Lucca, gli Appennini, Rimini, Imola, Bagnaca- vallo, Lido Adriano, Venezia e altre, che sono state anche di ispirazione per le sue opere, in particolare la più celebre, la Divina Commedia. A Dante, infatti, occorre avvicinarsi con ogni metodo di apprendimento, per non essere scoraggiati a leggerlo, stu- diarlo, rileggerlo. STORIE

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