Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

65 FOCUS Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 Quindi come tante istituzioni culturali, di fronte al perdu- rare della situazione, abbiamo cercato di mantenere, attra- verso l’attività online e sui social, un legame con il pubblico per condividere idee, creare una community, offrire conte- nuti che permettessero di conoscere la collezione e il per- corso museale in modi alternativi, suggerendo letture ine- dite delle opere e degli artisti rappresentati. Volevamo essere un punto di riferimento attivo nel mondo culturale a museo aperto, abbiamo cercato di proseguire l’indirizzo che ci siamo dati a museo chiuso. Oggi la comunicazione corre sul filo del web: in tal senso mia figlia Vanessa, che ha assunto la direzione del museo, e i suoi collaboratori stanno facendo un lavoro incessante che ci ha dato molte soddisfazioni. Sono stati creati progetti originali come ColoART; sono sta- te avviate partnership con importanti istituzioni del terri- torio – l’Università degli Studi di Verona e il Teatro Stabile – per la serie di video-racconti “La scienza nascosta nell’ar- te” che continueranno fino a giugno. È stata scelta una per- sonalità del mondo della cultura di rilievo come Luca Scar- lini per curare “Verona allo specchio”, il progetto da poco inaugurato e con appuntamenti mensili sui social, dedica- to agli autori veronesi che si trovano nella collezione. Una parte della raccolta che amo molto. Compatibilmente con l’avanzamento della campagna vaccinale e auspicando la riapertura degli spazi cultura- li, quali iniziative avete in programma per Palazzo Maf- fei per la bella stagione? Io sono un tipo ottimista, amo guardare avanti e non fer- marmi. Per Palazzo Maffei avevamo già in mente ampliamen- ti del percorso, spazi e servizi per le attività collaterali e la didattica. Abbiamo deciso di non perdere tempo e dunque di utilizzare questa forzata chiusura per dare il via ai lavori di allestimento al secondo piano dell’edificio: stiamo cre- ando il “Teatrino di Palazzo Maffei”, nuove sale espositive sempre in dialogo tra antico e moderno e aperte alla cre- atività contemporanea, ma anche ambienti per attività di- verse e accoglienza. L’idea, compatibilmente con la situazione generale, è di ria- prire il percorso attuale nei mesi estivi durante i weekend, seguendo tutte le misure di sicurezza necessarie, e inaugu- rare il secondo piano in autunno. Come valuta complessivamente il sostegno che è stato dato al settore creativo e culturale dal governo? Si po- teva, e si può, fare di più? Credo che il governo si sia impegnato in un grande sforzo economico per sostenere le imprese della cultura, ma con due gravi gap. Da un lato l’esclusione o il tardivo o non suf- ficiente intervento – a seconda dei casi – nei confronti di tutto quell’enorme universo di professionisti e di operatori non assunti, che ruotano intorno ai Beni e alle Attività cul- turali e che si sono trovati improvvisamente senza lavoro. Pensiamo alle guide museali per esempio. Dall’altro, il messaggio indotto dalle decisioni assunte che Tardivi o non sufficienti gli interventi del governo, che pure si è impegnato in un grande sforzo economico per sostenere le imprese della cultura. È passato il messaggio che la cultura sia un’appendice non necessaria nella vita delle persone e per la società Giorgio De Chirico (Volos 1888 - Roma 1978) Il saluto dell’amico lontano, 1916 Olio su tela

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