Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

31 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 gitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, di cui circa 26,5 miliardi dedicati al “Piano Transizione 4.0” per in- vestimenti su digitalizzazione, ricerca e sviluppo e innovazio- ne del sistema produttivo, dando così seguito alle iniziative su Industry 4.0 avviate nel 2017 dall’allora ministro Calenda. Questi investimenti sul digitale auspichiamo possano essere di aiuto al nostro Paese per recuperare terreno rispetto ad altri paesi overseas e dell’Unione europea considerando che: 1. In Italia il 17% della popolazione tra 16 ed i 74 anni non ha mai utilizzato internet, contro il 9% della media europea. 2. In Italia il 30% dei lavoratori sente di non avere suffi- cienti competenze digitali per svolgere il proprio lavo- ro (la media europea è del 18%; in Germania il 10%, nei Paesi Bassi solo il 7%). 3. Gli italiani si sentono tra i meno informati in Europa sui rischi dei crimini informatici e tra i meno capaci di pro- teggersi da questi stessi rischi. (*) Nel mio Gruppo abbiamo vissuto in questi decenni alcune importanti trasformazioni, prima dall’era della pura mecca- nica all’inserimento dell’elettronica, poi della meccatronica ed ora stiamo navigando nell’era della connettività e dei Big data, preparandoci alle opportunità del 5G e degli algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale. Il digitale è un’opportunità per aziende del nostro settore per migliorare il livello di servizio ai nostri clienti, ad esem- pio se pensiamo ai processi di manutenzione. Non voglia- mo infatti attendere che il cliente ci debba contattare per segnalare problemi sulle macchine, non vogliamo limitarci a pianificare interventi manutentivi programmati, non vo- gliamo limitarci ad effettuare il condition monitoring da re- moto delle nostre macchine: vogliamo invece riuscire a ca- pire in anticipo e con un buon livello di precisione quando la macchina è probabile possa avere un allarme di errato funzionamento e contiamo di riuscire a prevederlo proprio grazie a modelli predittivi supportati da software di intelli- genza artificiale in grado di fornire poi con rapidità propo- ste di soluzioni ai nostri team di customer service e di con- seguenza ai nostri clienti. Oltre alla manutenzione predittiva sopra citata, ritengo il digitale aiuterà le aziende del nostro settore in vari proces- si di digital twin, per poter simulare in anticipo cicli produt- tivi e comportamenti dei nostri macchinari in modo da ri- durne i tempi di progettazione e sviluppo, il time to market, oltre che i tempi di setup per il cliente nelle fasi successive. Non dimentichiamoci inoltre che nel nostro settore di co- struttori di macchine e impianti di automazione ci sono an- cora tante opportunità da cogliere in ambito digitale per quel che riguarda il sistema di interfaccia uomo macchi- na. Nella vita di tutti i giorni siamo abituati sempre di più ad usare dispositivi come gli smartphone o le “human-ma- chine interface” (Hmi) per la guida assistita e sempre più evoluta delle nostre moderne autovetture, con menù to- talmente intuitivi ed ergonomici e grafiche molto accatti- vanti, che non necessitano più del manuale d’uso e che già da anni sono in grado di recepire comandi vocali. Allo stes- so modo i nostri impianti si stanno dotando di tecnologie adite a fornire queste funzionalità grazie appunto all’utilizzo di applicativi digitali software di nuova generazione. Questi nuovi applicativi digitali vengono introdotti grazie al dialo- go continuo tra le maestranze più esperte in ambito mec- catronico ed i giovani tecnici ed ingegneri informatici, ed in questo modo aziende come la mia continuano a perse- guire il fine ultimo di fornire un servizio al cliente di sem- pre maggiore qualità. In questa sfida verso digitalizzazione e innovazione giocano un ruolo strategico tutte le iniziative del Pnrr a favore di percorsi formativi sia per i giovani che dovranno entrare nel mondo del lavoro, sia per coloro che sono già impiegati e che necessitano di formazione e ag- giornamento su temi digitali. Occorrono sempre più profi- li tecnici meccatronici e informatici provenienti da scuole superiori, da corsi di laurea tradizionali e da corsi di laurea professionalizzanti che le università stanno implementan- do in sinergia con il mondo dell’impresa e delle istituzioni con collaborazioni sempre più strutturate. Confidiamo, dunque, che il Pnrr possa essere la leva per po- tenziare la nostra digitalizzazione e le nostre competenze e rendere il nostro comparto sempre più competitivo glo- balmente. Ci attende dunque una sfida importante e sono certo che i Cavalieri del Lavoro sapranno, in questo conte- sto, svolgere il ruolo di classe dirigente che gli compete in- dirizzando correttamente le scelte del paese e del nostro sistema industriale. ( * ) Fonte Barbara Saracino e Giuseppe Pellegrini: Annuario Scienza Tecnologia e Società 2021, Il Mulino MASSIMO BUCCI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2016. È presidente del Gruppo Bucci Industrie di Faenza, attivo nel settore dell’automazione e robotica industriale e nei materiali composti avanzati. Occupa complessivamente oltre 1.000 persone con circa 200 ingegneri impegnati in attività di ricerca e sviluppo PRIMO PIANO

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