Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

18 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 l cuore e il sistema nervoso della nuo- va Italia prefigurata dal Pnrr saranno digitali. Alla digitalizzazione del nostro Paese sono infatti destinati 49,2 mi- liardi, il 22,2% delle risorse del Recov- ery Plan: i 191,5 miliardi europei più i 30,6del Fondo complementarenazio- nale per un totale di 222,1 miliardi di euro. È vero che la parte maggiore del Pnrr è destinata alla transizione digitale (il 30,9%), ma qui si tratta di investimen- ti per ladecarbonizzazionespesso sostitutivi di investimenti basati sulle fonti fossili (per esempio centrali eoliche e fo- tovoltaiche invece di centrali termiche). La digitalizzazione invece dovrebbe costituire il vero motore della nuova Ita- lia disegnatadal Pnrr perché dovrebbe incrementare la pro- duttività del sistema economico e la competitività genera- le del Paese e aiutarci così ad aumentare entro il 2026 di 16 punti complessivi (e fino al 3,6%nel 2026) l’incremento del Pil rispetto al tendenziale: basti pensare che è stato calco- lato che per ogni 10% in più di popolazione raggiunta dalla fibra ottica, il Pil può aumentare dell’1,2%. Alla digitalizzazione sono affidate per buona parte le speran- ze di semplificazione amministrativa e di riforma di scuola, giustizia, sanità e fisco. Il divario da colmare con gli altri paesi avanzati è notevole: solo il 42% di italiani hanno competenze informatiche di base, contro il 58% degli europei; utilizzano il commercio elettronico il 44% degli italiani, contro il 68% degli europei. Gli obiettivi sono ambiziosi: nel 2026 tutte le imprese e le famiglie dovranno essere raggiunte dalla banda larga e l’80% dei servizi pubblici dovrà essere erogato online. A guidare il processo di digitalizzazione del Pnrr è un Cava- liere del Lavoro: VittorioColao, già ad di Vodafone, ministro dell’Innovazione e della Transizione digitale che ha riassun- to in tre parole la sfida: celerità, per velocizzare al massimo con semplificazioni amministrative la realizzazione delle re- ti; neutralità tecnologicaperché si dovrannoutilizzare tutte le tecnologie (fibra ottica fissa, 5G mobile, satelliti) per stu- diare le soluzioni più adatte alle diverse situazioni; concor- renza tra operatori e fornitori di servizi per dare al cittadi- no e all’impresa la massima libertà di scelta. “La digitalizzazione – ha affermato Colao– èessenziale per lo sviluppo del paese. Sappiamo che siamo indietro enon siamo dove dovremmo essere. Questa è la priorità numero uno”. LE INFRASTRUTTURE DI RETE Il Pnrrprevede il Piano Ita- lia 1 Gbit per il completamento della rete a banda larga con 6,3 miliardi di investimenti, con il collegamento all’utente fi- nale di connessioni ultraveloci, la banda larga nei principali edifici pubblici (scuole, ospedali, musei), la diffusione del- la rete mobile a 5G lungo le vie di comunicazione extraur- bane e il lancio di satelliti anche per il monitoraggio della Terra in coerenza con il piano di “Space economy” della Ue. “Bisogna velocizzareal massimola coperturacon reti a banda ultra-larga – ha detto Colao – va rivisto il modello adottato fino ad oggi ponendoci l’obiettivo concreto di connettere tutti entro il 2026. Entro l’estate col ministro dello Sviluppo economico Giorgetti vareremo il piano per la banda ultra- larga per raggiungere il 100% delle famiglie e delle imprese. Fisseremo termini certi per la posa della fibra ottica e delle I di Paolo MAZZANTI Sarà digitale IL CUORE DELL’ITALIA I progetti innovativi del Pnrr guidati dal ministro Vittorio Colao per rimettere in moto l’economia del nostro Paese prevedono 49,2 miliardi di investimenti in digitalizzazione e innovazione. Fondamentale il coinvolgimento di imprese e Pubblica amministrazione. E per giovani e donne inserita una clausola apposita volta a ridurre il gap occupazionale PRIMO PIANO

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