Civiltà del Lavoro, n. 1/2021

21 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2021 i Paesi membri che vogliono acce- dere al Piano di ripresa “Next Gene- ration Eu” l’Unione Europea chiede un serio piano di investimenti e, al contempo, di riforme. Tra queste ultime, le country spe- cific recommendations per l’Italia puntano soprattutto sul- la riforma della Pubblica amministrazione (Pa). Non a caso: per essere efficace nessun investimento può prescindere da una macchina amministrativa trasparente ed efficiente nei diversi livelli territoriali di governo. La ripresa economica post Covid-19 non sarà solo una que- stione di quanti soldi arriveranno nel nostro Paese, ma an- che e soprattutto di “come” quei soldi saranno spesi e “da chi”. In altre parole, iniettare liquidità, ad esempio alle Re- gioni e ai Comuni, non sarà sufficiente a garantire una ri- presa diffusa ed equa, se Regioni e Comuni non si doteran- no di quella che nella terminologia europea viene definita “capacità istituzionale”. LE PRIORITÀ Nel dibattito politico, invece, l’attenzione sembra concentrarsi quasi esclusivamente su quali proget- ti di investimento scegliere - se più per la green economy o per la digitalizzazione - e su chi dovrà gestire i relativi aiu- ti europei. Va bene, ma non basta. Serve cominciare subi- to a porre l’accento sul rafforzamento di quella “capacità istituzionale” che l’Europa esige come condizione essenzia- le affinché il Recovery Fund non rischi di essere sprecato. Il problema è che in Italia, ad oggi, non esiste una mappatu- ra di quella capacità istituzionale, se non limitatamente ad alcune categorie di dati, come bilancio e personale. E, quindi, diventa difficile rafforzare ciò che non si conosce. Non è una responsabilità solo delle istituzioni, ma anche dei cittadini, che, generalmente, si disinteressano del funziona- mento della loro Regione o Comune, come se non incides- se sulla qualità dei servizi che ricevono. Eppure, uno spiraglio c’è per non perdere il treno dei fondi europei: al di là delle annose mancanze istituzionali e del- la frequente superficialità del dibattito pubblico, il legisla- tore ha posto le basi da tempo per la realizzazione di quel- la mappatura della capacità amministrativa delle Pa. Lo ha fatto nel 2013, con il decreto legislativo n. 33, cosiddetto “decreto trasparenza”. Esso ha introdotto l’obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di pubblicare le stesse informazioni, nello stesso formato, con la stessa cadenza e nella stessa sezione dei ri- spettivi siti web, denominata “Amministrazione Trasparente” A RATING PUBBLICO Regioni, ecco le pagelle di Paola CAPOROSSI PRIMO PIANO

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