Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

Civiltà del Lavoro dicembre 2020 73 Si sono moltiplicate le iniziative volte a promuovere la so- stenibilità e si è affermato ancora di più l’impegno quoti- diano nei confronti delle persone, delle comunità locali e dell’ambiente. Le aziende non parlano più solo di produtti- vità, ma di sostenibilità produttiva, che deve trarre spinta da un’energia basata su velocità ed efficienza. La Commissione Europea ha annunciato un piano di investimenti per azze- rare l’impatto climatico dell’Europa entro il 2050: le azien- de italiane dovrebbero seguire questo esempio e mettere in pratica i principi del New Green Deal in ogni loro attività. A dimostrazione che anche in Italia è possibile farlo, in Ep- ta abbiamo pubblicato il nostro primo CSR Report ormai nel 2012, e siamo giunti quest’anno alla settima edizione. Secondo l’UE a fine anno l’Italia registrerà un calo del PIL dell’11,2%. Se e quali sono le ragioni per tornare a guar- dare il futuro con fiducia? Il buon imprenditore deve saper guardare al di là degli osta- coli e intuire opportunità laddove altri vedono soltanto pro- blemi. Ogni crisi economica porta con sé, oltre alle difficoltà che tutti conoscono, anche un carico di potenziali occasio- ni non sempre evidenti, ma che è necessario saper cogliere per risollevarsi e migliorare la propria condizione. Mia nonna diceva “sempre occupati, mai preoccupati”. A mio parere, guardare al futuro con fiducia significa proprio questo: per farlo è importante avere una mente aperta, sperimentare, essere disposti a cambiare idea e a prendere nuove strade. La risposta dei governi e delle banche centrali delle princi- pali economie mondiali alla pandemia è stata quella di sti- molare gli investimenti attraverso un’erogazione del cre- dito a prezzi molto bassi: le imprese dovrebbero cogliere al volo questa opportunità e rinnovare i propri macchina- ri investendo in digitalizzazione ed in formazione dei pro- pri collaboratori, azioni che incrementeranno la produtti- vità negli anni a venire. Come presidente di Anima Confindustria, lei rappresenta anche la voce di una quota fondamentale del comparto meccanico italiano. Quali sono ora le esigenze primarie di un settore senz’altro strategico per l’economia del Paese? Senz’altro è importante stimolare la ripartenza dell’export e fare tutto ciò che è necessario per mettere le aziende in condizioni di consolidare la propria presenza all’estero: at- tivare corridoi preferenziali per visti, tamponi e vaccini ed avere la garanzia di viaggiare in tutta sicurezza. Per aumen- tare la produttività occorre rilanciare le infrastrutture del Paese per indirizzare investimenti che creino valore diret- tamente sul territorio, dalla mobilità alle reti energetiche, dalle telecomunicazioni al sistema idrico. È inoltre necessario continuare il percorso intrapreso con il piano Industry 4.0 con quella che oggi chiamiamo “Tran- sizione 4.0” che, se correttamente interpretata, porterà ad un’immediata ripresa all’insegna della creazione di compe- titività per tutto il settore manifatturiero e industriale. Infi- ne, fare spazio a incentivi per far ripartire l’edilizia pubblica e privata come il superbonus del 110%. Infine si deve ricorda- re che semplificare l’eccessiva burocrazia che accompagna l’attuazione di questi progetti è diventata un’esigenza non più procrastinabile e su cui stiamo continuando a lavorare. Cosa rappresenta per lei l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro? È un grande onore essere nominato Cavaliere del Lavoro. Si tratta di un riconoscimento che premia anche l’impegno e la determinazione di tutti coloro che mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo: in primo luogo mia mo- glie e la mia famiglia, che mi sostengono ogni giorno, e na- turalmente tutti i collaboratori del gruppo Epta, che sono il vero motore della nostra crescita in Italia e nel mondo. Per me questo non è un obiettivo raggiunto, ma un nuovo punto di partenza verso il miglioramento continuo. A livello personale mi sento investito da una grande responsabilità in quanto ritengo che l’imprenditore sia chiamato ad esse- re un esempio virtuoso per la società in termini di integri- tà, trasparenza ed etica.

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