Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

Civiltà del Lavoro dicembre 2020 47 Da parte nostra, oltre alla gestione di un’importante mole di moratorie e finanziamenti – ad oggi oltre due miliardi di euro di rate sospese e oltre sette miliardi di finanziamenti garantiti erogati sin qui su un totale di 12 richiesti – abbia- mo varato una serie di iniziative, aggiuntive a quelle gover- native, per fornire un aiuto concreto a famiglie e imprese, ad esempio mettendo a disposizione risorse per cinque mi- liardi attraverso plafond destinati a imprese, professionisti e commercianti. Ora siamo chiamati a mantenere la capacità di erogare finanziamenti: siamo pronti a fare la nostra parte e ci auguriamo di essere messi nella condizione di poterlo fare nel migliore dei modi. Sull’accelerazione dei processi di digitalizzazione, che già durante il lockdown ha subìto una spinta anticipatoria e necessaria, si gioca una partita chia- ve per le banche e le imprese. Infine, credo che le banche abbiano dimostrato di avere una rilevanza anche dal punto di vista del sostegno al tes- suto sociale: Banco BPM, forte di una storia di profondo radicamento sul territorio, ha fin da subito elargito impor- tanti risorse, oltre quattro milioni di euro, in favore di atti- vità benefiche a fianco di ospedali e onlus in prima linea per fronteggiare l’emergenza e sta continuando a impegnarsi su questo fronte con nuove iniziative. Lei è un grande appassionato di nuoto. Tra le numero- se competizioni si è cimentato nella Capri-Napoli e ha attraversato il canale di Suez. Se e in che modo lo sport l’ha aiutata nella sua carriera? Ho praticato nuoto agonistico per quindici anni e tra i vari momenti formativi che ho potuto vivere grazie allo sport c’è stata la possibilità di svol- gere il Servizio militare nel Gruppo sportivo dei Carabinie- ri. Con l’Arma ebbi la possibilità di avvicinarmi alle marato- ne di nuoto di Gran Fondo, la specialità che forse, ancora oggi più di allora, mi ha dato soddisfazioni personali, mi ha consentito di modellare la mia personalità e confrontar- mi con i miei limiti. La Coronada-Santa Fe, la maratona del Nilo, quella del Canale di Suez e la Capri-Napoli sono state esperienze di vita prima che sportive e mi hanno insegnato la determinazione con cui perseguire gli obiettivi. Ho impa- rato così che costanza, disciplina e volontà sono ingredien- ti fondamentali per superare gli ostacoli, anche quelli ap- parentemente insormontabili, senza i quali verrebbe meno l’impulso a migliorarsi. E questo vale nello sport, nel lavoro, ma soprattutto nella vita. Cosa rappresenta per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro? Ho sempre ritenuto questo riconoscimento una delle ono- rificenze più ambite per la vita professionale di un cittadi- no italiano, quindi per me è stato un vero onore riceverlo e forse l’emozione è stata accresciuta dalla consapevolez- za di un contesto così difficile, doloroso e unico per l’Italia e per il mondo intero. Alla notizia della mia nomina, il primo sentimento è stato quello di una profonda riconoscenza verso il Presidente della Repubblica e le istituzioni del Paese che mi hanno as- segnato un titolo così prestigioso. In quel momento ho sentito forte il desiderio di condivi- derlo con tutti coloro che mi sono sempre stati vicino e mi hanno sostenuto: la mia famiglia, i miei amici e i colleghi con cui lavoro e ho lavorato. A distanza di alcuni mesi, insieme a quel senso di gratitudine e condivisione, sento ancora più forte la responsabilità di portare un contributo al Paese, attraverso il mio impegno e a quello di chi lavora al mio fianco. Questo rappresenta per me la nomina a Cavaliere del Lavoro: un riconoscimen- to per 40 anni di esperienza bancaria e un incredibile inco- raggiamento per il futuro.

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