Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020

63 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 FONDAZIONI organizzazione costituita da una rete di apparati tecnologi- ci prevalentemente informatici e digitali guidati da una rete di individui che operano alla stregua di ‘imprenditori di sé stessi’, in quanto capaci di esprimere una rete di decisio- ni operative che essi stessi determinano” (Le imprese rete, Gianfranco Dioguardi, Bollati Boringhieri, 2007). Affinché tutti gli operatori possano correttamente gover- nare questa situazione, della quale di fatto sono diventati schiavi, e quindi sviluppare correttamente autonome deci- sioni, è necessario che siano dotati di un’adeguata cultu- ra. Si forma così una pluralità di istanze culturali che nel- le imprese si manifesta nel suo insieme con un carattere strategico affiancando le tradizionali culture di tipo stori- co e “ corporate ”. Si tratta, dunque, di ricreare uno spirito culturalmente illumi- nistico che promuova l’acquisizione di sempre nuove fonti di conoscenza in grado di agevolare processi di delega mol- to più ampi, da attuare per obiettivi con implementazione costante delle competenze, affinché i collaboratori impa- rino a operare come “imprenditori di sé stessi” generando così anche continua e diffusa innovazione imprenditoriale. Si delinea allora un modello innovativo di “impresa-enciclo- pedia” con funzioni di acquisizione e di diffusione cultura- le del sapere sul territorio. Peraltro, oggi l’impresa e tutti i suoi partecipanti vivono una presenza aperta al territorio, finendo per condizionarlo e rimanendone condizionati: una situazione vissuta spesso inconsciamente che deve invece diventare palese e ben gestita. L’impresa e le persone che la governano devono perciò imparare a operare alla stre- gua di una sorta di “enciclopedia del sapere”, accompagnan- do le tipiche attività commerciali con funzioni educative di acquisizione e di diffusione della conoscenza nell’ambiente nel quale agiscono, sempre ricercando nuovi valori impren- ditoriali proprio come fece Denis Diderot quando realizzò l’Encyclopédie, la sua grande opera editoriale. Un’ultima domanda. Le città permettono di tessere re- ti sociali ed economiche uniche perché interpersonali. Qual è, ai tempi del Covid, il costo della distanza dal tes- suto urbano e come dovranno essere ripensate le città del terzo millennio? Le città del terzo millennio erano già caratterizzate da una complessità crescente provocata da molteplici fenomeni, fra i quali cambiamenti turbolenti del tutto imprevedibili ge- nerati da una continua immissione di innovazioni ( disrupti- ve innovation) , in particolare nel settore digitale. Tutto ciò imponeva una modificazione sostanziale di rotta – un tur- ning point – con un riesame generale dell’organizzazione dei sistemi urbani e in particolare nei processi per la loro gestione. La terribile pandemia virale del terzo millennio ha accentuato questi problemi imponendo sostanziali modifi- cazioni al preesistente modo di essere, cosicché il futuro si presenterà non poco modificato, imponendo di ripensare gli stessi modelli organizzativi urbani. Sarà utile trarre ispirazione dai modelli imprenditoriali di ti- po reticolare così da disegnare una città-rete caratterizzata da grande flessibilità che coinvolga i singoli cittadini preve- dendo nuovi processi di formazione dei quadri operativi. Prospectus dell'Encyclopedie o Dizionario Ragionato delle Scienze, delle Arti e dei Mestieri (1750) Pro lo GIANFRANCO DIOGUARDI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1989. Ha ripensato completamente l’azienda paterna, attiva nel settore edile, riorganizzandola strategicamente. È fondatore e presidente onorario della omonima fondazione, nata per promuovere iniziative culturali di di usione del sapere sostenendo la formazione di biblioteche e lo sviluppo del concetto di imprenditorialità

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