Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020

17 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 PRIMO PIANO e a quello “verde” esiste anche un terzo tipo di idrogeno: quello “blu” prodotto con elettricità da fonti fossili, dove però la CO 2 non viene dispersa nell’atmosfera, ma “cattura- ta” e stoccata in forma liquida nei giacimenti esauriti di gas, miscelata con altre sostanze e riutilizzata per esempio per la produzione di metanolo, plastiche o materiali per l’edilizia. La “cattura” della CO 2 è considerata una tecnologia di tran- sizione che può essere molto importante nei prossimi anni per ridurre le emissioni nocive, visto che l’industria conti- nuerà a utilizzare combustibili fossili e produrre CO 2 . Già nel 2009 l’Ue aveva in- serito nel “Pacchetto Clima Energia” incentivi per la cat- tura della CO 2 e l’avvio di una normativa comune per il suo stoccaggio geologicamente sicuro. In questo settore è particolarmente attivo l’E- ni, coi suoi Centri ricerche di San Donato e Novara e con sistemi evoluti di stoccaggio: in particolare, Eni sta proget- tando a Ravenna il più gran- de hub al mondo per la cat- tura e l’immagazzinamento della CO 2 . VERSO EDIFICI SMART L’altro capitolo del Green Deal europeo riguarda l’edilizia e anche qui il nostro Paese si è già mosso con il Superbonus del 110% per la riqualificazio- ne energetica e sismica dei condomini e delle case unifa- miliari. La misura, che è appena entrata in vigore, prevede la cessione del credito d’imposta alle imprese o a interme- diari come banche e assicurazioni che stanno predisponen- do servizi integrati per i loro clienti. In pratica, gli interven- ti (che debbono garantire il miglioramento degli edifici di due classi termiche) non costano nulla al cittadino, che po- trà realizzare interventi come la realizzazione del cappotto termico delle facciate, la sostituzione degli infissi, delle cal- daie, l’installazione di pannelli fotovoltaici, fino alla realizza- zione nel cortile condominiale o in garage delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Grazie al Superbonus al 110% dovremmo dunque raggiungere anche l’obiettivo legato alla mobilità elettrica, quel milione di colonnine ipo- tizzato dalla Von der Leyen per l’intera Europa. È chiaro che senza la disponibilità di colonnine di ricari- ca non sarà possibile un’ampia diffusione delle auto elet- triche che l’industria sfornerà sempre più velocemente. Per l’Osservatorio europeo sulla mobilità ecologica (Ea- fo), in Italia sono presenti po- co meno di 12mila punti di ricarica (uno ogni 5 vetture elettriche o ibride plug-in) sui circa 250mila comples- sivi dell’intera Europa. Paesi come Francia e Germania, però, sono messi meglio di noi, con 38mila e 41mila co- lonnine, circa una ogni set- te veicoli. Dobbiamo dunque accelerare e una spinta, oltre che dal Superbonus (molti condomini stanno chieden- do anche l’installazione del- la colonnina, anche se i condomini non hanno ancora auto elettriche) verrà anche dal recente Decreto Semplificazione che ha ridotto da 18 a una le autorizzazioni per l’instal lazio- ne delle colonnine. Inoltre, i Comuni dovranno prevedere una colonnina ogni mille abitanti e le aree di servizio lungo autostrade e superstrade dovranno dotarsi di un punto di ricarica. Se si aggiungono le agevolazioni per l’acquisto di auto elettriche o poco inquinanti, ci sono tutte le condi- zioni per la forte espansione della mobilità elettrica e per il rapido rinnovamento del nostro parco automobilistico che è tra i più vecchi e inquinanti d’Europa. P.M. Grazie al Superbonus al 110% dovremmo raggiungere anche l’obiettivo legato alla mobilità elettrica, quel milione di colonnine ipotizzato dalla Von der Leyen per l’intera Europa

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