Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

46 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 FOCUS senza precedenti a livello mondiale. Spesso sconosciu- ta, dimenticata, poco nominata, confusa con la vicina Pu- glia è diventata una sorta di punto di riferimento genera- le e un vero esempio di riscatto per tutto il sistema Paese. Questo è probabilmente il valore intangibile più largamen- te positivo dell’anno da capitale, che è riuscito ad allargare in misura considerevole gli orizzonti reputazionali. Questo grande valore intangibile va cristallizzato e capitalizzato per un futuro migliore. Sono stati realizzati nuovi spazi culturali come quello di Ca- va del Sole, luogo molto suggestivo e ricco di storia. Si trat- ta di una vecchia cava di tufo utilizzata per la costruzione della città, oggi riadattata a contenitore per grandi eventi. Prende il nome dalla presenza della Chiesa del Sole, testi- monianza di un insediamento monastico medioevale col suo Sole scolpito nel soffitto. E poi gli ipogei di Piazza San Francesco, costituiti da un va- sto spazio sotterraneo che si sviluppa in modo articolato e irregolare sotto la piazza omonima fino a congiungersi, come un foyer naturale, all’Auditorium comunale “Raffaele Gervasio”; la nuova stazione centrale ridisegnata da Stefano Boeri, un progetto estetico funzionale e tecnologico, ripen- sato come un vero landmark urbano, in sintonia e in diretta connessione con gli spazi antistanti al vicino rione dei Sassi. Una riqualificazione urbana degna di una capitale europea fatta con inevitabili ritardi per le solite insidie burocratiche. Punto fondamentale per lo sviluppo di un territorio è il sa- pere e la conoscenza, materia prima per uno sviluppo so- ciale, in questa direzione si sono mossi il Governo e la Re- gione Basilicata inaugurando il nuovo campus universitario materano recuperando spazi importanti della vecchia strut- tura ospedaliera. La seconda sede dell’Università degli Studi della Basilicata conta corsi inerenti all’architettura e ai beni Profilo PIETRO DI LEO è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2017. È amministratore unico della Di Leo Pietro, azienda di famiglia attiva nella produzione di prodotti da forno. Con 6 linee di produzione completamente automatizzate e tecniche di lavorazione artigianale. Ha una capacità produttiva annua di 180.000 quintali. È presente in Australia, Canada, Israele e Stati Uniti. Quarantotto i dipendenti culturali, strettamente legati alla sua natura storica. Inol- tre a Matera opera, per volontà congiunta del Cnr, della Re- gione Basilicata e della Nasa, il Centro di Geodesia Spaziale, una delle principali strutture di ricerca e trasferimento tec- nologico nel Mezzogiorno, dedicato alle misure e alla rap- presentazione della Terra e del suo campo gravitazionale. Altro tassello importante sarà la nuova tecnologia 5G, pro- getto nato sull’asse di sviluppo Bari – Matera con cui Tim, Fastweb e Huawei si sono aggiudicati la gara del Mise per la sperimentazione della nuova tecnologia. Grazie ad un in- vestimento di oltre 60 milioni di euro in quattro anni e al coinvolgimento di 52 partner di eccellenza, Bari e Matera saranno fra le prime “città 5G” d’Europa nelle quali saran- no sperimentati servizi innovativi in settori come la sanità, l’industria 4.0, il turismo, la cultura, l’automotive e la sicu- rezza pubblica. Il primo segno tangibile di una civiltà evoluta sono le gran- di infrastrutture per l’accessibilità dei territori. La migliore notizia in tal senso è il completamento della Strada statale 96 che unisce Bari, hub naturale di collegamenti, a Matera terminata poche settimane fa con il solito ritardo spiegabi- le solo da una tenaglia burocratica inesorabile. Rimane invece incompiuta la statale Bradanica, mentre non si hanno segnali di sviluppo circa i progetti della Murgia-Pol- lino e si procede per la messa in sicurezza della Basenta- na. Altra nota dolente sono i collegamenti ferroviari con la Matera-Ferrandina che rimane una speranza tutta da deci- frare anche sotto il profilo della sostenibilità e la Matera- Gioia del Colle, che invece rimane un desiderio irrealizzabile almeno nel breve periodo. Qui si innesta una grande nota dolente per il meridione d’Italia, che è la mancanza di alta velocità su un importante asse di sviluppo economico che è la tratta Bari-Napoli. Si è fatto un progetto di “Alta Capa- cità” e non di “Alta Velocità”. Noi l’alta capacità l’abbiamo sempre avuta. È quella alta capacità di fare impresa al sud nonostante tutto.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=