Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

Civiltà del Lavoro dicembre 2019 83 Il dibattito pubblico è dominato da quello sull’immigra- zione. Recenti ricerche, tuttavia, danno segnali allar- manti rispetto all’emigrazione dall’Italia verso l’estero di sempre più giovani laureati. Disattenzione della poli- tica? Quali le priorità che sente di segnalare per inverti- re questa desertificazione? Credo che sia necessario che il Governo faciliti da ogni pun- to di vista l’attività delle aziende. Gli imprenditori devono sentirsi realmente sostenuti – e non solo a parole – con me- no tasse e l’eliminazione di tutta la burocrazia che ha costi insopportabili per le aziende. Cosa consiglierebbe a un ragazzo che intenda fare im- presa? Consiglio di mantenere la concretezza in ogni momento e di dedicare con passione la propria vita allo sviluppo di un progetto. Non perdersi mai d’animo nei momenti difficili e avere fiducia nel futuro. Ricorda il momento in cui ha saputo di essere stato nomi- nato Cavaliere del Lavoro? Quale il suo primo pensiero? Ricordo che mi hanno chiamato al telefono per comunicar- mi la notizia. Una grande sorpresa all’inizio e poi una piace- vole sensazione perché questa onorificenza rappresenta il riconoscimento di un lungo lavoro fatto in tutti questi anni da me e da tutti i collaboratori dell’azienda.

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