Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

Civiltà del Lavoro dicembre 2019 71 Oggi le banche svolgono un ruolo importante anche nel sostegno all’innovazione e alle startup. Crèdit Agricole è impegnato su questo fronte? Crédit Agricole fa dell’innovazione un proprio tratto distin- tivo da molti anni e sono previsti più di 15 miliardi di inve- stimenti complessivi in questo ambito nei prossimi tre an- ni, nell’ultimo piano a medio termine. In Italia investiremo molto in piattaforme digitali, creando una digital factory e processi digitalizzati di credito, anche con l’Intelligenza Ar- tificiale. Si tratta di un tema essenziale che investe tutto il mondo moderno. In Crédit Agricole ci siamo chiesti quat- tro anni fa come poter aiutare le startup nel loro sviluppo. Il modello che abbiamo scelto è quello dei Village, circa 30 Hub dell’innovazione in tutto il mondo che hanno accom- pagnato più di 700 startup nella crescita. Grazie al network che si viene a creare nel Village, le aziende che decidono di diventare partner possono dare un supporto ed entrare in contatto con le startup e le loro idee. Importante anche il ruolo delle università che aiutano a valutare i progetti e la loro fattibilità. Non ultimo il ruolo della banca, che valuta i progetti per capire quali finanziare. In Italia è già attivo il Village di Milano, all’interno di un ex convento del Quattro- cento in Porta Romana. Nel 2020 verrà inaugurato il Village di Parma e nei prossimi anni ne verranno aperti altri in di- verse regioni per consentire di consolidare un ecosistema innovativo nei principali territori italiani. Che significato ha per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro? Sono onorato di questo riconoscimento all’impegno pro- fuso in questi anni al servizio non solo della banca, ma di tutti i territori in cui siamo presenti. È una nomina che ri- conosce tanti anni di lavoro e per cui sento di dover rin- graziare in primo luogo la mia famiglia e tutti i colleghi che si impegnano ogni giorno per realizzare il nostro progetto in modo sostenibile. Sono inoltre molto grato di averlo ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per tutto quello che lui rappresenta per il nostro Paese e perché è una figura di ri- ferimento per tutta la comunità internazionale. Da bambino che mestiere sognava di fare? Il mio sogno da ragazzo era quello di diventare magistrato, una professione che mi ha sempre affascinato. Poi la vita ti fa trovare altre strade: ho iniziato in banca pensando fosse solo un passaggio, poi ho capito che eravamo all’inizio di una rivoluzione industriale che mi ha appassionato e non ho più cambiato.

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