Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

52 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 Una “family company” da esportazione ELEGANZA IN “VALIGIA” ROBERTO BRICCOLA Como – Industria/Borse, pelletteria, selleria export vale più del 70% del giro d’affa- ri del suo gruppo. Quanto conta il mar- chio made in Italy nel mondo? Bric’s è stata fondata nel 1952 da Mario Briccola e nel corso di questi 68 anni si è praticata la scuola e la cultura del made in Italy. Oggi Bric’s delocalizza alcune produzioni, ma con la sua organizzazio- ne garantisce il mantenimento delle tradizioni, sia quando produce in Italia sia quando produce all’estero. Il made in Italy ha sicuramente un grande valore che, su tut- te le collezioni di target più elevato, viene apprezzato e ri- conosciuto in tutto il mondo. È però altrettanto importante il concetto di “made in Bric’s”, che garantisce al consumatore finale la cultura del made in Italy, ovvero la genialità, il know how da cui nasce un’idea e uno stile inconfondibile. Bric’s esporta oltre il 70% e questa è la miglior conferma che il mercato internazionale riconosce l’eccellenza del prodotto Bric’s. Europa, Usa, Asia, qual è oggi per la Bric’s il mercato più interessante? I mercati esteri sono i principali mercati di Bric’s. Sicura- mente quello più strategico è il mercato statunitense. Nel 1995 abbiamo conosciuto e stretto amicizia con il fonda- tore di Tumi (leader mondiale nella valigeria), che per ol- tre cinque anni ha distribuito Bric’s negli Usa, certificando la nostra azienda. Pietro, il più giovane dei miei fratelli, si è decisamente appassionato e con tanta determinazione si è dedicato allo sviluppo di Bric’s su quel mercato. Abbiamo investito in un importante punto vendita a New York in Madison Av. che per più di dieci anni ci ha permes- so di presentare le nostre collezioni in una location deci- samente di grande prestigio. Questo investimento ci ha ri- pagato e, ad oggi, siamo presenti nei principali department store statunitensi. L’

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