Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

“Leonardo incarna un binomio insuperabile di talento e ricer- ca che a mio avviso è alla base di quel genio italiano che tutto il mondo ama ancora oggi”, aggiunge Diana Bracco. “A quel modello pienamente umanistico che abbatte i confini tra l’arte e la scienza ci siamo ispirati anche noi di Fondazione Bracco, che abbiamo sempre creduto nel contributo che la scienza può dare all’arte e alla tutela del patrimonio culturale”. Come è avvenuto in altre occasioni culturali, anche per que- sta mostra Fondazione Bracco ha finanziato un’articolata campagna di analisi diagnostiche su alcune opere esposte in mostra, coordinata dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR in collaborazione con l’Università di Milano e l’Università di Milano-Bicocca. Le analisi (radio- grafie, riflettografie ai raggi infrarossi, UV, infrarosso in falso colore), eseguite secondo un protocollo comune, hanno dato vita a interessanti confronti. Un filmato all’inizio del percor- so espositivo permette di comprendere i diversi modi di rea- lizzare i disegni preparatori e i dipinti da parte degli artisti che operavano nella bottega di Leonardo, a stretto contatto fra loro, in un arco cronologico ristretto: dal 1482 al 1499, gli anni della presenza di Leonardo a Milano. Ci sono diversi dettagli affascinanti non visibili a occhio nudo che queste analisi hanno svelato: come alcune variazioni della postura e delle posizioni delle mani o dei piedi delle Vergini o dei bambini, o degli sfondi degli ambienti interni ed ester- ni dipinti nelle opere, o, ancora più intriganti, le tracce delle impronte digitali dell’artista lasciate sul disegno preparatorio prima della stesura definitiva dei pigmenti. “Aggiungo un aspetto del nostro contributo che mi sta parti- colarmente a cuore”, conclude Diana Bracco. “Nell’ambito del proprio impegno sociale e di contrasto alla povertà educati- va, la nostra Fondazione ha promosso il coinvolgimento dei ragazzi delle periferie della città metropolitana, grazie a una collaborazione con la Fondazione Oratori Milanesi, affinché possano visitare questa mostra ed essere guidati alla scoper- ta del Poldi Pezzoli e del mondo di Leonardo”. Un’iniziativa analoga fu messa in campo da Fondazione Bracco anche in occasione della mostra “Dentro Caravaggio” di due anni fa. “Così facendo permettiamo di vivere queste esperienze cul- turali a persone e territori che a volte risultano esclusi, per svariate ragioni, da queste opportunità”. Leonardo da Vinci, Madonna Litta, 1490 circa, tempera e olio su tavola trasferito su tela, cm 42x33 (Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo)

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