Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

21 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 Lavoro, responsabilità, merito TORNIAMO A INVESTIRE su noi stessi Antonio D’AMATO, Presidente Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro PRIMO PIANO ignor Presidente, Autori- tà, Signore e Signori, Cari Colleghi, oggi, con il con- ferimento delle insegne di Cavaliere del Lavoro, viene riconosciuto il contributo che 25 im- prenditori hanno offerto al Paese, al mon- do dell’impresa, dell’economia e del lavoro. Vengono premiati donne e uomini che, con la loro capacità di rischio e con il duro lavo- ro di tutti i giorni, hanno fatto crescere le loro aziende e, al tempo stesso, il contesto sociale e civile nel quale operano. Imprenditori che, insieme a ciascuno di noi che li ha preceduti, provano una compren- sibile soddisfazione e, soprattutto, un legit- timo orgoglio per questo riconoscimento che non è un traguardo, ma un ulteriore sti- molo a fare meglio e di più. Insieme con i neo Cavalieri vengono anche premiati i 25 migliori studenti diplomati dalle scuo- le medie superiori italiane, gli Alfieri del Lavoro. Giovani che, con il loro talento e il loro impe- gno negli studi, hanno dimostrato di essere pronti ad affrontare le sfide che il futuro riserverà alla loro generazione. Lavoro, responsabilità e merito sono le pietre angolari di una società equa, giusta e inclusiva. Rappresentano i valori fondanti della nostra Repubblica. L’impegno di tutti noi è renderli ancor più radicati e diffusi. I Cavalieri del Lavoro e gli Alfieri del Lavoro sono testimoni delle energie positive e delle intelligenze della nostra Italia. Un Paese, il nostro, che potrà fare molto di più e meglio se riuscirà a liberarsi dai suoi vecchi ritardi, dalle sue ingessature e a ridare spazio al suo patrimonio di creatività, di capacità di lavoro e di intrapresa. Noi italiani abbiamo nelle nostre mani uno straordinario potenziale di crescita e di sviluppo. Ma sono anni, ormai, che non riusciamo ad esprimerlo. E questo non solo e non tanto per via dei vin- coli esterni con cui pure dobbiamo fare i conti, quanto piuttosto per la mancanza di quelle riforme indispensabili per rendere il nostro sistema-Paese più competitivo e più moderno: da una maggio- re flessibilità del mercato del lavoro ad una giustizia efficiente e veloce, dalla semplificazione S Antonio D'Amato

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