Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

19 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 PRIMO PIANO avanti, tuttavia senza trascurare il lavoro a livello capillare per raggiungere il singolo individuo: occorre dare rilevanza a ogni persona, sia essa in una fase solamente formativa o già inserita pienamente nel mondo del lavoro. In questi anni di cambiamento tecnologico dobbiamo mette- re tutti nella condizione di potersi esprimere al meglio, anche attraverso le nuove modalità concesse proprio dall’avven- to delle macchine intelligenti, che sostituiranno inevitabil- mente alcune mansioni dei lavoratori. Chi lavora e chi studia ha bisogno di essere formato così da essere preparato per affrontare i nuovi modi di produrre: solo rafforzando le competenze i robot rimarranno stru- menti con cui lavorare potenziando, e non soppiantando, le nostre capacità. Su questo la politica e le istituzioni hanno un compito indispensabile che vogliamo svolgere tramite numerosi strumenti dedicati al potenziamento delle capaci- tà e delle conoscenze: lavoriamo rispondendo alle esigenze emergenti in un mondo in costante e rapida trasformazione. Da secoli il vero motore delle economie occidentali è l’in- novazione e da qui dobbiamo ripartire senza indugi: dalla capacità di innovare l’organizzazione del lavoro, il modo di produrre, le tecnologie da adottare, i materiali da usare, il design e la creatività. Voi, se siete oggi al Quirinale per questa festa, è perché siete riusciti a concentrare e, allo stesso tempo, declinare tutto questo tramite un esercizio di grande volontà e di arguto intelletto: non c’è innovatore più grande e più all’avanguar- dia dell’imprenditore che precorre i gusti e le esigenze del mercato e li trasforma in prodotti e servizi concreti. Guardandovi, credo che il sentimento più forte che suscitate è quello della speranza: in un mondo appiattito date un se- gnale forte, mostrandovi come persone tenaci e oneste che hanno investito in prima persona mettendo tutte le proprie potenzialità su un progetto che vi ha regalato il successo. In sintesi, il messaggio che arriva a tutti gli italiani è che val- ga la pena provarci! Siete un esempio per tutti: per noi politici, che troppo spes- so rischiamo di rimanere ancorati alle parole piuttosto che dedicarci a iniziative concrete, e per quegli imprenditori che – purtroppo accade – pensano solo al profitto anziché a Guardandovi, il sentimento più forte che suscitate è quello della speranza: in un mondo appiattito date un segnale forte, mostrandovi come persone tenaci e oneste che hanno investito tutte le proprie potenzialità su un progetto che vi ha regalato il successo​ mantenere i livelli occupazionali nel nostro Paese, magari abusando anche delle agevolazioni pubbliche. Concludo allora ringraziandovi per tutto l’impegno che da anni mettete nelle vostre aziende, dove riuscite a svolge- re anche una grande funzione di natura etica e sociale: voi create ricchezza, ma soprattutto la distribuite tramite il la- voro, il bene più prezioso che si crea solo grazie al lavoro di qualcun altro. E oggi – posso dirlo senza indugi – proprio grazie al vostro, visto che sarete proclamati uno per uno Cavalieri del lavoro! Grazie!

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=