Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2019

39 Civiltà del Lavoro novembre 2019 SPECIALE a ricoprire il trono di Spagna, volle chiuderla perché restasse per sempre legata al suo nome. Autore di Apollo e Marsia ne fu il suo geniale capo-modellatore, Giuseppe Gricci, che seguì poi Carlo in Spagna, dove collaborò sino alla morte (1771) nella nuova fabbrica reale voluta dal so- vrano, quella del Buen Retiro. Sul basamento roccioso ai piedi dei due personaggi, Gricci mo- della il coltello che è servito a iniziare il terribile supplizio e la siringa suonata da Marsia nella ga- ra musicale. Caratterizzano ancor meglio la scena, la corona che cinge il capo di Apollo, dio del sole e del Parnaso, e la pelle di orso che pende dal tronco cui è legato il satiro, particolari che sottolineano la natura divina del giovane dio e quella ferina del satiro sconfitto. Del gruppo, un po’ più grande per dimensioni rispetto alle figurine generalmente prodotte (in media dai 15 ai 18 cm), si conoscono altre due redazioni: la prima nella Pinacoteca Capitolina, la seconda già a Milano, in Collezione Pirotta, poi sul mercato antiquario fiorentino. Il differente decoro pittorico utilizzato nei tre pezzi e l’aggiunta di piccoli, differenti dettagli plastici (nel no- stro esemplare le funi e i chiodi che legano le gambe di Marsia e il coltello ai piedi di Apollo) con- sentirono al capo-modellatore di ottenere dei “pezzi unici” pur utilizzando uno stesso modello. BELLENGER: IL VOSTRO DONO CI FA RICORDARE UN’ECCELLENZA EUROPEA “So- no molto grato ai Cavalieri del Lavoro del Mezzogiorno per aver voluto donare al Museo e Re- al Bosco di Capodimonte un pregiato gruppo scultoreo della Manifattura di Porcellana voluta da Carlo di Borbone, un esemplare molto raro. Un dono importante che va ad arricchire le no- stre collezioni e il patrimonio italiano”, afferma Sylvain Bellenger. “Per l’Italia – aggiunge – è un grosso privilegio avere un patrimonio storico-artistico di una tale ricchezza, ma sono convinto che la sua responsabilità non possa essere limitata alla gestione dello Stato. Tocca ad ognuno di noi, cittadini e cittadine, impegnarsi e contribuire alla sua conservazione e valorizzazione”. Poi lancia un messaggio diretto ai Cavalieri del Lavoro: “Sono particolarmente felice di avere a Capodimonte l’energia e la creatività delle imprese italiane, la vera forza del Paese. Sono emozio- nato di avere i vostri consigli, la vostra amicizia e il vostro sostegno. È grazie a voi se nel 1998 “La Flagellazione di Caravaggio” è stata restaura- ta e studiata con un catalogo. E, grazie a uno di voi, se quest’anno la Fontana del Belvede- re è tornata al suo splendore reale, del qua- le conservavano il ricordo ormai solo gli an- ziani del quartiere. Oggi il vostro dono di una rara e bellissima porcellana della Manifattura di Capodimonte ci fa ricordare un’eccellenza europea della Napoli borbonica”. CARITÀ: INVESTIRE IN CULTURA È IN- VESTIRE SU NOI STESSI “Siamo orgoglio- si – conclude Gianni Carità, presidente del Gruppo Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavo- ro – di rendere ancora più prezioso un teso- ro di inestimabile bellezza quale è il Museo e Real Bosco di Capodimonte, vanto di Napo- li nel mondo. Creatività, gusto, talento sono virtù che hanno reso il nostro Paese un luo- go straordinario. Investire in cultura è inve- stire su noi stessi. Poterlo fare per le Porcel- lane della Real Fabbrica di Capodimonte, per noi Cavalieri del Mezzogiorno, non solo è un orgoglio ma è un privilegio”. Real Fabbrica della porcellana di Capodimonte, 1743-1759. Giuseppe Gricci modellatore, Apollo e Marsia, 1757-1759 circa

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