Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

69 Civiltà del Lavoro maggio 2019 PIERO NERI Le ricadute esistenziali delle nuove tecnologie “Il tema della rivoluzione digitale è stato al centro del no- stro convegno nazionale di Torino, oggi più in particolare ci occupiamo dell’influsso del nuovo sistema mediale sui processi comunicativi e sulle persone”. Nell’introdurre i la- vori Piero Neri mette subito in chiaro le ricadute esisten- ziali delle nuove tecnologie della comunicazione, si tratta di dover e saper trovare il modo di rispettare i diritti delle persone con l’esigenza del rispetto della realtà. Compito non semplice di per sé e reso oggi ancora più comples- so dalla facilità con cui si può “bombardare il pubblico di false notizie, di elementi contraddittori per manipolarlo”. Il Cavaliere ricorda il documento redatto dal Consiglio Ponti- ficio per le Comunicazioni Sociali nel 2000, dove già si met- teva in evidenza la necessità di intervenire facendo appello alla “responsabilità dell’uomo e al dovere di porre la per- sona umana e la comunità uma- na come fine e misura dell’uso dei mezzi di comunicazione umana”. Le tecnologie, conclude Neri pas- sando dall’etica all’estetica dell’Ict, possono produrre nuove forme spaziali, nuovi suoni, nuove forme percettive per le quali le catego- rie maturate sinora non sono più adatte. LORENZO SASSOLI DE’ BIANCHI Le parole sono abusate, così perdono rilevanza Traccia un rapido excursus storico Lorenzo Sassoli de Bianchi, parla del- la scomparsa dei corpi intermedi e dell’erosione di credibilità delle clas- si dirigenti che in qualche modo l’ha preceduta. “La situazione culturale sostanzialmente coesa del dopo- guerra non c’è più da tempo. Oggi chi indirizza l’economia e la politica non è più riconosciuto, a una solidità di punti di riferimento si è sostituito un pluralismo che ha condotto a un’indubbia apertura della società ma anche a un indebolimento del comune sentire. Oggi è difficile sen- tire l’appartenenza a una comunità”. Le ragioni di questo sfilacciamento sono anche nell’uso sempre meno consapevole del linguaggio, arrivando al pa- radosso per cui proprio il profluvio di parole che circoscri- ve il nostro ambiente quotidiano fa sì che le parole non ab- biano più rilevanza. “Le parole sono abusate e per questo diventa importante mettere in gioco la responsabilità, la di- mensione etica. Più è sano il contesto nel quale riusciamo a muoverci, inferiore sarà il rischio di incorrere nella sindro- me delle finestre rotte, ovvero nella percezione di un de- grado sociale”. Il progresso tecnologico ci ha aiutato, ma va evitato il rischio di guardare il mondo attraverso le lenti della tecnologia invece di vedere la tecnologia attraverso le lenti dei bisogni umani. Al tema “Etiche e nuove estetiche della Comunicazione” è stato dedicato l’incontro promosso il 15 aprile a Bologna dal Gruppo Emiliano Romagnolo dei Cavalieri del Lavoro per presentare il Premio Alfieri del Lavoro ai candidati delle scuole emiliane, toscane e liguri. A fare da cornice l’Opificio Golinelli VITA ASSOCIATIVA

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