Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

95 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE I mercati più importanti per noi sono: la Spagna dove ol- tre ad una filiale molto ben avviata abbiamo una catena di 250 negozi che è la numero uno in Spagna e a segui- re l’Italia e comunque l’Europa, che pur avendo mercati maturi ci garantisce la maggiore stabilità. Un altro mer- cato importante per noi è il Giappone, dove operiamo da oltre 30 anni. Ci sono poi alcuni mercati emergenti, dove però bisogna navigare a vista, perché il rischio è sempre dietro l’an- golo come ad esempio la Turchia dove abbiamo anche una catena di negozi di proprietà, l’Iran, il Nord Africa e il Sud America. Due anni fa abbiamo iniziato una nuova avventura nel mercato statunitense acquisendo una società già ben av- viata. Stiamo lavorando molto all’integrazione delle due aziende con grossi sacrifici e difficoltà, ma siamo fiducio- si nel futuro. Per noi è un’ottima opportunità di crescita! I settori legati alla moda sono sempre più orientati alla personalizzazione del prodotto. È così anche per gli occhiali? E come vi siete attrezzati? Gli occhiali sono legatissimi al mondo della moda: soprat- tutto gli occhiali da sole. Definiamo la nostra strategia glo- cal, proprio perché siamo molto attenti alle peculiarità ed esigenze dei singoli mercati, pur restando una multina- zionale. Abbiamo un team di designer interno e un team in Asia per soddisfare le diverse esigenze di stile e diverse figure che si occupano di marketing e ricerca per monito- rare quanto avviene sui diversi mercati. 4 anni fa siamo partiti con un progetto di personalizzazio- ne spinta per dare ai consumatori la possibilità di scegliere l’occhiale che preferiscono in termini di forme, dimensioni, colori, materiali. Il progetto è stato associato a Lozza, uno dei nostri brand di proprietà assieme a Police e Sting e ab- biamo chiamato la linea Lozza Sartoriale, proprio perché è un prodotto “cucito” su misura sulle esigenze del cliente… più personalizzazione di così. •

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