Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

107 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE Approfitto per dire che Lbg Sicilia non è solo farina di se- me di carruba, ma anche Solmix ® , una divisione creata di recente e che si occupa di progettare e produrre mi- scele stabilizzanti e testurizzanti, quindi utilizzando mol- tissimi altri ingredienti. Per realizzare delle miscele tailor-made abbiamo realizza- to un centro di ricerca e sviluppo dove i nostri tecnici pro- gettano le soluzioni più adatte a soddisfare le richieste di texture da parte dell’industria cliente finale. Lei trasforma un prodotto della sua terra. Sente una responsabilità speciale sulle spalle? Si, ed è legata alla sfida di cui parlavo prima, cioè quella mia e dei miei collaboratori di dimostrare che possiamo essere bravi anche dalle nostre parti, realizzando i bene- fici della trasformazione industriale di materie prime lo- cali sul territorio. Questo comporta non fermarsi dal punto di vista degli in- vestimenti e quindi ulteriori scommesse sul futuro. Nel 2019 verrà realizzato un nuovo progetto di investimen- to per raddoppiare lo stabilimento e le capacità produtti- ve, portando ulteriori innovazioni a quanto già facciamo, non solo per quanto riguarda la farina di seme di carruba, ma anche per i sistemi stabilizzanti e altri ingredienti. • sulla composizione di quello che acquistano sullo scaffale. Mi piace sottolineare che la farina di semi di carruba è un prodotto assolutamente naturale che però ha una funzio- nalità unica per ottenere una texture particolare in mol- tissimi prodotti alimentari, dai gelati, alle salse, alle cre- me, ai budini, ai formaggi, etc. Il miglioramento e lo sviluppo di questa funzionalità sono oggetto costante della nostra attività di ricerca e sviluppo che si basa principalmente sullo studio delle diverse origi- ni dei semi e sullo studio di soluzione tecnologiche fonda- mentali per esaltare le caratteristiche della materia prima. Sul Sud e sulla Sicilia esistono tanti luoghi comuni. Quale quello che più la infastidisce e quale, invece, quello che ritiene fondato? Gli stereotipi e i luoghi comuni sono tipici delle persone con ristretta conoscenza e apertura mentale. Il settore in- dustriale generalmente è popolato da professionisti che hanno un approccio internazionale, che viaggiano molto e quindi si rendono conto della effettiva realtà che molte volte è assolutamente sorprendente. In termini di marketing io ho addirittura inserito Sicilia nel- la ragione sociale (contrariamente a quanto suggeritomi da una agenzia che ho subito cambiato). Penso che l’immagine della Sicilia all’estero (dove espor- tiamo il 95% del fatturato in 90 Paesi) sia positiva, spe- cie nel settore alimentare. Per realizzare un chilo di gelato serve un grammo di farina di carrube. Avete per forza bisogno di grandi mercati. Dove esportate di più? I mercati più importanti sono USA, Cina, Germania, Giap- pone e forniamo le più grosse multinazionali del settore, per citarne alcune: Unilever, Nestlè, Froneri, Muller, Lac- talis ,etc. Abbiamo una quota di mercato mondiale di cir- ca il 20%, quindi significa che su 5 gelati, uno contiene i nostri prodotti. Se si considera che probabilmente ogni consumatore compra diverse marche negli anni, è molto probabile che quasi tutti gli appassionati del gelato (ma anche di altri prodotti) del mondo hanno mangiato e man- giano qualche grammo di Seedgum ® (il nome del nostro brand per la farina di seme di carruba). Questo è un calcolo molto divertente che mi tira su e mi da soddisfazione nei momenti di maggiore fatica.

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