Civiltà del Lavoro, n. 2/2018

DOSSIER CIVILTÀ DEL LAVORO II- 2018 60 di proprietà – mostrano un trend di crescita nel corso del periodo 2007-2016. In aggiunta, un’analisi quali- tativa delle passività sot- tolinea, sia per le impre- se meridionali che per le aziende del Nord, il rilevan- te peso dell’indebitamento a breve termine che – me- diamente – si attesta attor- no all’80% del valore com- plessivo dei mezzi di terzi, senza presentare significa- tivi scostamenti lungo l’in- tero intervallo di tempo esaminato. Spostando l’attenzione, poi, alla sezione degli impieghi, è possibile offrire una fotografia circa la composizione dell’attivo (distinguendo la quota di circolante dalla por- zione di capitale fisso) ed al peso relativo assunto dalle immobilizzazioni materiali ed immateriali sul totale delle attività fisse di bilancio. In merito al primo punto, l’attivo patrimoniale delle azien- de meridionali risulta mediamente costituito da risorse a breve termine per un valore pari al 66% (il 5% in meno rispetto alle imprese settentrionali). L’andamento temporale mostra un calo della quota di cir- colante nel corso del biennio 2008-2009 dovuto – proba- bilmente – alle variazioni negative del fatturato (con ri- duzione dei crediti verso clienti) e al ridimensionamento della produzione realizzata (con un assorbimento delle scorte di magazzino) negli anni della crisi finanziaria. Per quanto riguarda, in- vece, la natura degli in- vestimenti effettuati, l’os- servazione del campione evidenzia un’indiscutibile predominanza delle im- mobilizzazioni materia- li su quelle immateriali, con un tasso di tangibility (misurato come rapporto tra investimenti in immo- bilizzazioni materiali sul to- tale attivo di bilancio) che si attesta mediamente al 29% nel corso del periodo 2007- 2016 ed una quota di immobilizzazioni immateriali (i cui valori più elevati si rilevano nei settori “beni per la per- sona e per la casa”, “meccanico”, “chimico e farmaceuti- co” ed “alimentare”) in media di poco superiore all’1,7%. Tale risultato è senz’altro imputabile alla maggiore severità delle norme contabili riguardanti la capitalizzazione degli investimenti intangibili rispetto alla prassi generalmente accettata in materia di contabilizzazione dei beni materiali. Tuttavia, il consistente scarto tra le due tipologie di inve- stimento potrebbe anche nascondere la scarsa attenzio- ne dell’imprenditoria italiana in generale, e meridionale nello specifico, verso le risorse intangibili, probabilmente dovuta anche a restrizioni di natura finanziaria e al diffici- le accesso, documentato sopra, a forme di finanziamento a medio-lungo termine. ANCHE IN SCENARI CRITICI, IMPRENDITORI E MANAGER DEL MEZZOGIORNO RIESCONO A RAGGIUNGERE TRAGUARDI NON COSÌ DISTANTI DA QUELLI OTTENUTI DALLE AZIENDE DELLE REGIONI CENTRO-SETTENTRIONALI

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