Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 45 INCHIESTA GENOVA PORTA D'EUROPA Nel capoluogo ligure il 24 gennaio si è tenuto il convegno “The New Silk Road for Italy” “PRENDETE la mappa dell’Euro- pa, aggiungeteci il mare Mediterraneo e guardate al centro. C’è Genova, che grazie a questo megaprogetto potrà di- ventare il nuovo terminale d’Europa”. Il sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci prende in prestito un’immagine di Renzo Piano per illustrare gli scena- ri aperti dalla “Belt and Road Initiative” (Bri), il più grande programma al mondo in termini di infrastrutture. Una trasfor- mazione che valorizzerà gli scali italiani e, in particolare, il porto di Genova come snodo strategico verso tutti i paesi del nord Europa. È quanto è emerso dal convegno “The New Silk Road for Italy”, organizzato nel capoluogo ligure il 24 gennaio dal Comune in collabora- zione con il Rina (Registro Italiano Navale), la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, lo studio legale Baker McKenzie e il think tank Easternational. “Assistiamo a una trasformazione non solo materiale – sottolinea nell’introdur- re i lavori il presidente del Gruppo Ligure dei Cavalieri del Lavoro, Giovanni Novi – si profilano piuttosto opportunità enormi anche dal punto di vista sociale, culturale e umano”. Nella storia dell’umanità dove c’è stato il commercio c’è stata cultura, scambio di persone, esperienze e visioni del mondo. “Chi abbia avuto modo di frequentare la Cina ne- gli ultimi anni – prosegue – non avrà potuto non accorger- si che ad essere cambiate radicalmente, e in fretta, non sono solo le città ma sono le persone. È mutata la men- talità. Nei decenni passati avevamo bisogno di interpreti, dagli anni Duemila non ce n’è più bisogno: le aziende so- no guidate da manager che hanno frequentato università americane ed europee, sono tutti giovani e talvolta parlano anche un buon italiano”. Tra Terzo valico e nodo ferrovia- rio, Genova cambia volto. Parole riprese dal primo cittadi- no Marco Bucci, che elenca una serie di “lavori in corso” in grado di restituire alla città il nuovo ruolo di ingresso verso l’Europa. Terzo valico ferroviario, nodo ferroviario cittadino, la Gronda autostradale di Ponente, le opere di San Beni- gno, Lungomare Canepa e l’aeroporto per un totale di 12 miliardi di euro già investiti. “Genova si farà trovare pronta – afferma il sindaco – è in grado di sta- re al passo con i tempi e l’amministra- zione comunale sarà un facilitatore per chi investe qui”. A rinforzare, se mai ce ne fosse bisogno, la sensazione che non solo Genova, la Liguria o il Nord Ovest, ma l’Italia inte- ra si trovi ora nelle condizioni di giocare una partita fondamentale per il suo im- mediato futuro è Zhang Gang, del China Council for the Promotion of International Trade, delegato del governo cinese per il progetto, che ricorda come parallelamente agli scambi commerciali, crescono anche gli investimenti cinesi all’este- ro, che lo scorso anno sono stati pari a 120 miliardi, men- tre gli investimenti stranieri in Cina hanno raggiunto quota 135 miliardi di dollari. Tra le numerosissime iniziative che compongono il macro-programma della Bri tra Asia, Africa ed Europa ce n’è già una che riguarda l’Italia e, sottolinea Gang, “è già diventata realtà”. “Lo scorso novembre è par- tito da Mortara il primo treno merci diretto in Cina, compo- sto da 17 carri e 40 container, un collegamento destinato a svilupparsi e rafforzarsi nel tempo”. A chiudere i lavori il presidente della Regione Lombardia Giovanni Toti, che par- tendo dalla prospettive aperte dalla Bri al sistema portuale ligure, lancia una sfida al governo che verrà. “La prossima legislatura – dice – vari una legge speciale che riconosca la Liguria come porto d’Italia, con un’Autorità portuale uni- ca da La Spezia a Savona, l’unico sistema portuale che può essere l’interfaccia della Via della Seta”. • Giovanni Novi è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1995. Ha fondato la società Burke & Novi diventando in pochi anni uno dei più importanti broker marittimi internazionali. È stato presidente per dieci anni dello Yacht Club Italiano e per quattro dell’Autorità Portuale di Genova Giovanni Novi

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