Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 20 disponibili sono limitate e vanno preliminarmente rimossi alcuni ostacoli che continuano a limitare e in alcune aree addirittura a scoraggiare o a compromettere l’attività im- prenditoriale rispettosa delle regole. C’è molto da fare, per migliorare il nostro Paese con in- terventi appropriati e di qualità, nei contenuti delle scel- te e nei tempi delle procedure, per evitare di trovarci an- cora alle prese con l’incapacità ricorrente di far fronte alla ordinaria amministrazione e alla manutenzione per non parlare degli inaccettabili ritardi delle risposte ai bisogni elementari delle persone, drammatici nelle strettoie ed ur- genze dei tempi delle emergenze delle catastrofi naturali. Ho fiducia che ce la faremo, come in altre circostanze dolo- rose, se cambieremo registro, prendendo esempio dall’ap- proccio laborioso, concreto e di rinascita e di successo in tante aree colpite da eventi sismici, che hanno visto la rinascita del tessuto produttivo e abitativo come anche della voglia di continuare a progettare delle comunità. CHE FA L’ITALIA? In queste settimane il nostro Paese e le nostre istituzio- ni, sono oggetto di intensa e preoccupata osservazione da parte dagli osservatori stranieri e da cittadino italiano mi auguro che ancora una volta gli sviluppi dell’attuale si- tuazione trovino un esito positivo e ci venga riconosciuta la capacità di saper venire a capo delle difficoltà, interne ed esterne, come hanno fatto anche altri paesi in questi mesi, in situazioni simili. È necessario dimostrare che sapremo riprendere il cam- mino di una crescita felice, alimentata dalla fiducia nelle nostre forze per costruire un futuro dei nostri figli e nipo- ti, senza lasciare nessuno indietro. Gli elettori del 4 mar- zo scorso hanno ascoltato i portatori di nuove promesse di cambiamento radicale, hanno preso consapevolezza e aperto gli occhi su un’Italia diversa, prevalentemente nel- le aree economiche più sviluppate del Nord, dove si è sa- puto costruire risposte concrete e utili ai bisogni di tutti i giorni e hanno voluto manifestare concretamente, con lo strumento democratico del voto e con la forza dei nume- ri, sfiducia agli obsoleti e non più credibili portatori di in- concludenza che li hanno rappresentati a lungo. Al Nord, al Centro, al Sud e nelle isole è stato eletto un nuovo Parlamento per interpretare e realizzare esigen- ze di cambiamento, per rendere più vicini traguardi po- sitivi di futuro. Il segnale è stato forte e chiaro e non ammette interpre- tazioni riduttive; è necessario darsi da fare, per supera- re le asprezze della propaganda elettorale, per ricercare accordi utili, politicamente supportati, privilegiando le ra- gioni dell’accordo e del compromesso virtuoso su quelle dell’egoismo personalistico. • Costanzo Jannotti Pecci è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2008. È presidente e amministratore delegato del Gruppo Minieri Spa, tra i più antichi gruppi dell’industria turistico-termale. È presidente di Federterme ed è stato presidente di Federturismo, Confindustria Campania e Confindustria Benevento

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