Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO VI- 2017 59 INCHIESTA quali presumibilmente si affacciano in maniera occasio- nale sui mercati internazionali. Ma è stato importante an- che il contributo dei maggiori esportatori, ovvero con fat- turato all’esportazione superiore a 15 milioni di euro e la classe dei 50+ milioni di euro. C’è ancora molto da fare: stiamo lavorando a progetti di marketing specifici per le aziende ad export zero e abbia- mo lanciato il Piano Export Sud 2 (Pes) che, oltre a copri- re tutte le otto regioni del Mezzogiorno, ha determinato nell’edizione precedente un incremento del fatturato este- ro per oltre l’83% delle aziende coinvolte. Il Pes 2 prevede azioni specifiche e mirate per Pmi e star- tup come il progetto Ice Export, che mette a terra effica- ci servizi di assistenza personalizzata, attraverso l’affian- camento mirato al lancio di prodotti e servizi nei mercati internazionali individuati attraverso la rete estera dell’A- genzia Ice. La formazione è cruciale: abbiamo intensifica- to le azioni e puntato su un focus digitale importante, per cogliere le opportunità dell’e-commerce ed affiancare le Pmi ancora in ritardo su questo canale. Formazione che diventa hands on nell’ambito dei progetti promozionali che lanciamo alla fine di quest’anno: partnership con retailer digitali globali, con focus sulle Pmi e sull’export negli Stati Uniti e in Cina, che affiancano le aziende coinvolte in una condivisione di know how ancorata al business concreto. Una opportunità senza precedenti per le nostre imprese di salire a bordo di piattaforme complesse e orientate inte- gralmente al canale digitale. Parlando di fiere, sono uno strumento ancora efficace per supportare la promo- zione delle imprese italia- ne all’estero? Le fiere sono uno strumento fondamentale nella strategia internazionale delle imprese. Nel nostro promotion mix sono tra le azioni tradiziona- li più rilevanti, sia nell’aggregazione di imprese italiane nelle collettive made in Italy in occasione degli appunta- menti esteri principali per i settori di riferimento, sia nella forma di incoming di buyer e operatori esteri nelle mag- giori fiere italiane. Nell’ambito del programma di potenziamento fiere abbia- mo puntato su una evoluzione della qualità: negli ultimi tre anni abbiamo sempre superato l’obiettivo quantitativo di buyer e operatori media coinvolti dall’Ice nelle azioni di incoming, ma abbiamo investito sulla qualità. Nelle delegazioni estere progettiamo missioni di acqui- sto di buyer della Grande distribuzione e delle catene re- tail con cui abbiamo stipulato partnership strutturate, che diventano fondamentali nello scouting di nuovi prodot- ti ed aziende, e continuano a generare payoff importanti per il Sistema Paese: nelle attività dell’ultimo triennio in questo canale complesso abbiamo coinvolto quasi 3.400 imprese italiane, 840 nuovi fornitori, generando un incre- mento nelle vendite wholesale di 250,5 milioni di euro di acquisti aggiuntivi. Un effetto moltiplicatore pari al 15x sull’investimento pub- blico, immediatamente misurato e riscontrabile, con un effetto concreto in termini di fatturato e un passo avanti nell’evoluzione del promotion mix. È importante, dunque, evolvere il mix di attività promo- zionali: le priorità sono presidiare, qualificare e sviluppare i canali commerciali attra- verso le fiere e le attività, integrando con forme evo- lute di business e allargan- do dalla fine di quest’an- no ai canali digitali, con i nuovi progetti e-commer- ce e le attività online to offline che li caratterizza- no. • (s.t.)

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=