Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO VI- 2017 60 INCHIESTA sto orizzonte per orientare le nostre strategie future per il successo non solo di chi oggi vince, ma anche di chi ora fa più fatica. Quali cambiamenti, in termini di innovazione di pro- cesso e di prodotto, hanno comportato gli anni della crisi economica? Gli anni della crisi hanno determinato scelte rigorose ri- spetto alle priorità da adottare. Abbiamo deciso di con- centrarci ancora di più sulla qualità del prodotto e per raggiungere questo obiettivo ci siamo aperti agli stru- menti dell’innovazione, perseguendo l’efficienza produt- tiva e la soddisfazione dei nostri clienti tramite gli stru- menti dell’Industria 4.0 e l’Internet of Things. Grazie alle nuove tecnologie, infatti, è possibile sviluppare modelli di forte partnership tra il monte e il valle che consentono alle imprese del made in Italy di lavorare in maniera più efficiente lungo tutta la catena di creazione del valore e competere con miglior successo sui mercati internazionali. Qual è lo stato di salute del settore? Con la moda in Italia siamo quello che è la Germania per l’auto. Con un fatturato tra i 75 e gli 85 miliardi di euro, siamo il secondo settore manifatturiero italiano e arrivia- mo a quasi il 40% del totale moda europeo, con oltre 20 punti di distacco dal secondo, che è la Germania. Una differenza simile c’è solo nel settore dell’automobile, con la Germania al 50% e la Francia al 17%. Per quanto riguarda il 2017, i numeri del centro studi di Smi dicono che vi è un primo quarto chiuso al +2,8% e di un secon- do a +3,8%. Non solo l’export, dato che la vera novità è il segno positivo dei consumi interni che non vedevamo da tempo in crescita: è solo un +1%, ma siamo estrema- mente fiduciosi. Non dobbiamo, però, dimenticare che il nostro comparto è fatto da aziende che vanno molto bene e che trainano il settore soprattutto nel valle, ma anche da imprese che continuano a essere in difficoltà, soprattutto nel monte. Ritengo che sia importante non perdere mai di vista que- TUTELARE L’ECCELLENZA DEI NOSTRI PRODOTTI Dobbiamo lottare, avverte Claudio Marenzi, Presidente SMI - Sistema Moda Italia, per continuare a preservare il nostro patrimonio culturale, creativo e tecnico e qualitativo che ci rendono orgogliosi di passeggiare tra le vetrine più belle del mondo

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