Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

101 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE lia sta vivendo un periodo particolarmente felice. La mon- tagna poi è tornata ad avere un ruolo da vera protagoni- sta. Questo momento va sfruttato per porre le basi per il futuro e l’Italia deve compiere ogni sforzo possibile per rilanciare, favorire e riorganizzare i flussi turistici. Ottimo il lavoro del Governo per il rilancio dei musei e monumenti che tornano a livelli mondiali, ma dobbiamo essere com- petitivi anche nelle strutture e con i servizi. Dopo l’esperienza politica ha mantenuto una forte im- pronta europeista: come valuta il percorso di integra- zione dell’Unione? Dal trattato di istituzione della Ceca nel 1951 all’inizio dei negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione euro- pea del 2017, il processo di unione economica e poi an- che politica dei Paesi europei ha vissuto grandi succes- si e progressi, così come momenti di crisi e spaccature. Dopo le due guerre mondiali era necessario trovare un equilibrio che garantisse rapporti duraturi di pace e colla- borazione; ciò è stato possibile grazie a un’integrazione graduale per settori chiave e al progressivo ampliamen- to degli stati membri. Attualmente ci troviamo ad affrontare il quesito sul ruo- lo che l’Unione europea dovrà svolgere in futuro. Sono convinto che il futuro sia in un’Europa delle regioni, nella quale un forte senso di identità si integra con l’apertura agli altri e alla dimensione sovranazionale. L’integrazione non è più da intendersi come ampliamen- to ma come rafforzamento, mettendo in primo piano i principi di autonomia e sussidiarietà. È importante essere parte di un soggetto unico europeo, riconoscendo le tan- te diversità che lo compongono e cooperando per condi- videre le responsabilità. L’euroregione Tirolo-Alto Adige- Trentino, istituita nel 2011, rappresenta un esempio in questa direzione. • professionalità che assicurano le redazioni della carta stam- pata, ancora oggi composte da professionisti. Le due piat- taforme attualmente sono complementari. È stato il motore del processo di internazionalizzazione del gruppo Athesia: cosa l’ha spinta a guidare il grup- po a investimenti in altri paesi europei? Il gruppo Athesia, soprattutto per quanto riguarda le sue attività tradizionali (stampa, media, editoria/commercio), è attiva sin dalla sua costituzione a livello locale e regio- nale. La necessità di crescita del gruppo, e conseguente- mente la sua diversificazione delle attività, ci ha spinto a cercare mercati anche internazionali; in prima linea Ger- mania, Austria e Svizzera, paesi limitrofi alla regione di origine del gruppo Athesia. L´internazionalizzazione era diventata necessaria per la sa- turazione raggiunta dalle attività del gruppo nei mercati locali/regionali. Sono state fondamentali le approfondite conoscenze nell´attività di provenienza e di lingua. La cre- scita oltreconfine è avvenuta in prima linea attraverso ac- quisizioni in imprese attive in settori conosciuti al gruppo e ha portato a uno sviluppo del gruppo in modo organi- co. Inoltre ha portato il gruppo alla possibilità di acquisi- re nuove conoscenze in mercati che fungono da testa di ponte per nuovi passi di crescita internazionale. Tutto ciò in una logica di sviluppo sistematico. Parallelamente alla crescita geografica, il gruppo è cre- sciuto anche diversificandosi, sia a livello locale che in- ternazionale. La diversificazione in nuovi settori di attivi- tà ha globalizzato la strategia di crescita del gruppo negli ultimi dieci anni. È impegnato anche nel settore dell’energia, essendo proprietario di impianti fotovoltaici, e del turismo. Com’è lo stato di salute di questi due comparti “trai- nanti” per l’economia italiana? I contributi hanno senza dubbio creato un boom nel set- tore energetico, ma il periodo era troppo breve per crea- re una vera catena di valore a livello nazionale. Sarebbe necessario che un sistema contributivo desse certezze al- le imprese per almeno 15 anni. Questo vale anche per il comparto delle biomasse dove gli impianti funzionano 24 ore su 24 e sono importanti per l’approvvigionamen- to energetico nazionale. Serve chiarezza su cosa avver- rà dopo la scadenza della prima fase contributiva. Altresì l’iter per il rilascio delle autorizzazioni deve essere me- no farraginoso. Anche per l’incerta situazione geopolitica il turismo in Ita-

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