Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2017 31 DOSSIER proposito che a inizio 2018 sarà necessario nominare un nuovo presidente per la banca centrale americana. Sarà una nomina fondamentale nell’influenzare il corso della politica monetaria nei prossimi anni. Infine, c’è il rischio che, sem- pre per sostenere nel breve periodo l’economia, si ritor- ni ad una fase di pericolosa deregolamentazione finan- ziaria, rischio particolarmen- te elevato negli Stati Uniti. Tutto questo potrebbe acce- lerare la crescita delle eco- nomie avanzate nel breve periodo ma a scapito di una maggiore fragilità e del ri- schio del ripetersi di una cri- si simile a quella sperimen- tata una decina di anni fa. Che fare allora? La strada maestra ha quattro com- ponenti. Per prima cosa occorre pun- tare a una crescita solida nel medio periodo sorretta da riforme strutturali che eli- minino gli ostacoli al fun- zionamento dei meccanismi di mercato che sono alla base delle economie occiden- tali. La natura di queste riforme strutturali varia da paese a paese ma, in generale, i vincoli all’operare dei mecca- nismi di mercato restano rilevanti in molti paesi avanza- ti compreso il nostro. Secondo, occorre anche fare in modo che la crescita eco- nomica sia percepita come qualcosa che possa portare benefici a tutti correggendo almeno in parte quei feno- meni di accentramento nella distribuzione del reddito che si sono manifestati negli ultimi decenni e che hanno au- mentato nei paesi avanzati il numero di persone che so- no povere o che si sentono a rischio di povertà. Il prossi- mo “Fiscal Monitor” del Fondo monetario internazionale pubblicato in ottobre includerà un capitolo che discute come una maggiore progressività della tassazione possa correggere in parte i cambiamenti nella distribuzione del reddito manifestatisi negli ultimi decenni. Terzo, è essenziale fare in modo che l’ascensore sociale riprenda a funzionare. Un’economia di mercato non può garantire l’uguaglian- za nei punti di arrivo, ma è assolutamente necessario che garantisca la parità nei punti di partenza. Tutti de- vono avere la possibilità di salire nella scala economica e sociale e purtroppo negli ultimi decenni non è sta- to questo il caso. Uno sfor- zo particolare deve essere perciò fatto nell’assicurare che, anche se con modalità diverse da paese a paese, i giovani possano beneficiare di una istruzione di elevata qualità e accessibile a tutti. Quarto, occorre assicura- re che il sistema finanzia- rio torni a essere un fonda- mentale motore di sviluppo economico capace di convo- gliare i risparmi dove me- glio possono essere utilizza- ti, piuttosto che una fonte di squilibri e di shock economici quale quello sperimentato dieci anni fa dal mondo intero. Questo richiederà politiche di regolamentazione, e forse anche riforme nella struttura della tassazione, volte a ri- durre la propensione al rischio. Vorrei concludere sottolineando un punto piuttosto im- portante. Credo sarebbe sbagliato rifugiarsi nel protezio- nismo economico. Il commercio internazionale resta un motore importante di crescita economica, anche se la velocità della globaliz- zazione è stata forse eccessiva negli ultimi anni. Forse occorre rallentare nelle ulteriori misure di globaliz- zazione, per consentire un aggiustamento più graduale a una maggiore aperture al commercio estero. Ma è im- portante non tornare indietro introducendo misure pro- tezioniste. • Carlo Cottarelli

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