Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2017 26 DOSSIER armi prolifera ovunque, la migrazione cresce esponen- zialmente e destabilizza molte società, la diseguaglianza va a minare il tessuto sociale della società. Oggi siamo in una situazione di stallo e questo sta alla base dell’a- scesa dei populismi. Prima di tutto ci troviamo di fronte a un sistema multila- terale, che è sempre meno in grado di gestire la comples- sa e crescente interdipendenza in cui ci troviamo. Questo ha danneggiato molti ambiti nel mondo e ha creato degli effetti a catena; forse quello più spettacolare si è avuto nel 2008-2009 con la crisi finanziaria mondiale, che ha devastato il mondo e in particolare alcuni paesi. Questi sviluppi hanno un effetto pesante a livello di desta- bilizzazione politica. La di- sparità di reddito crescente è stata aggravata dalla crisi finanziaria, che ha ampliato il divario fra quanti hanno beneficiato della rivoluzio- ne digitale e della globa- lizzazione e coloro che so- no rimasti indietro, inclusi molti esponenti della clas- se operaia nei paesi indu- strializzati. Questo divario si vede soprattutto fra le città globalizzate e l’hinterland, come accade, ad esempio, nel Regno Uni- to, dove Londra ed Edimburgo hanno più cose in comu- ne fra loro rispetto al resto del Paese e questo semplice- mente perché sono due città. Città globali come Shanghai, Londra, Parigi, San Francisco, Verona sono diventate degli snodi centrali nell’influenza globale e i cittadini di queste città hanno potuto appro- fittare delle opportunità che si sono presentate, mentre coloro che vivono nelle zone rurali e nelle città deindu- strializzate spesso si sono sentiti dimenticati, trascurati e lasciati indietro, provocando frustrazione e risentimenti. Sono sorti, quindi, molti movimenti populisti, che non so- lo hanno vinto le elezioni, ma hanno anche conquistan- do il potere. La crisi finanziaria in questa situazione di stallo ha porta- to molte sfide per la sicurezza e si potrebbe anche par- lare del terrorismo. L’incapacità di gestire il terrorismo si lega ad altro, cioè la mancata governan- ce a livello globale delle mi- grazioni, che ha un impat- to pesantissimo in Europa con milioni di profughi che lasciano i loro paesi di ori- gine. Molti paesi destinata- ri di questi flussi migrato- ri hanno sentito l’impatto e così vi è stata un’ascesa del nazionalismo, il quale poi ha ridotto la possibilità di trovare delle soluzioni a livello regionale e globale. A li- vello nazionale nasce, ad esempio, la Brexit, che si è ve- rificata proprio nel momento in cui crollavano le frontie- re del Medio Oriente come risultato della guerra in Siria. A SHANGHAI, LONDRA O SAN FRANCISCO SI È POTUTO BENEFICIARE DELLA GLOBALIZAZZIONE. CHI VIVE NELLE ZONE RURALI SI È SENTITO ESCLUSO DALLE NUOVE OPPORTUNITÀ

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