Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2017 24 DOSSIER PRIMA DI TUTTO vorrei ringraziare gli organizza- tori per questo gentile invito in questo meraviglioso tea- tro e in questa stupenda città di Verona, che si trova qui in Italia e nel cuore dell’Europa, che purtroppo il mio Pa- ese sta lasciando. Al fine di capire appieno la Brexit e altri problemi della nostra era, vorrei fare un passo indietro con voi. Vorrei pensare un attimo alla democrazia, a che cosa significa, e vorrei anche pensare a come stiamo vivendo la rinasci- ta dei regimi autoritari per capire cosa sta dietro a tutto questo e quali sono le basi che stanno dietro al nostro ordine sociale. Molti Stati oggi rivendicano di essere democratici, tut- tavia la storia delle nostre istituzioni politiche rivela chiaramente quanto fragi- li e vulnerabili possano es- sere le democrazie. Pensa- te all’Europa del XX secolo per capire come sia diffici- le sostenere e creare la de- mocrazia; basti considerare il nazismo, il fascismo e lo stalinismo, che hanno qua- si spazzato via dalla faccia della terra le democrazie po- chi decenni fa. Eppure oggi vediamo il risorgere di diversi regimi autoritari e minacce alla democrazia. La democra- zia si basa sui diritti della cittadinanza e di libertà politica uguale per tutti i cittadini in una posizione di uguaglian- za all’interno della comunità. Questo dà legittimità ai re- gimi democratici. L’ideale, la speranza, l’aspirazione della democrazia è quel- la di includere tutti i cittadini per essere certi che tutti ab- biano diritto all’autodeterminazione in maniera trasparente e trovare, poi, degli accordi pacifici come parti di un pro- cesso politico. Tuttavia viviamo in un mondo imperfetto. L’idea della politica come compromesso e il fatto che bi- sogna trovare degli accordi sono comunque la base della democrazia e questo ci consente di sopravvivere e di far continuare i negoziati. La retorica sale e scende con i di- versi politici, ma i legislatori di tutti i partiti politici prova- no ad andare avanti e, anche se sono in disaccordo, rico- noscono che ciascuno ha delle opinioni che sono sincere e giustificate. Questo equilibrio delicato dei negoziati e dei compro- messi politici sembra essere eroso, deriso e talvolta mi- nacciato, come, ad esem- pio, la Brexit e l’America di Trump o l’India, la Turchia e le Filippine. Quando i regimi politici tol- lerano l’inganno e anche le bugie allora la democrazia diventa debole e comincia a spaccarsi la politica del com- promesso. Le politiche che si concentrano su una certa identità fanno fatica a rapportarsi con il compromesso. Sembra quasi che tutto quello che abbiamo appreso dopo la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto sia stato perso. Bisogna capire dove sta la responsabilità di questa ero- sione che sembra essere proprio un populismo crescen- te di diversi tipi. In questo momento noi stiamo osservando un particolare tipo di autoritarismo e di populismo. Perché? Cosa sta suc- cedendo? Come ci possiamo rendere conto di tutto que- ALLA RICERCA DI NUOVI EQUILIBRI Gli organismi internazionali avrebbero dovuto garantire la stabilità, ma negli anni si sono dimostrati sempre meno capaci di assorbire le divergenze. Ne ha parlato David Held, Professore Ordinario di Scienze politiche e Relazioni internazionali presso l’Università di Durban DEMOCRAZIE, POPULISMI E AUTORITARISMI: RELAZIONE DI SCENARIO

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