Più soldi per combattere l’inflazione, più premi e un’organizzazione migliore per trasferte e assistenza da remoto. Ma anche più diritti, con permessi aggiuntivi rispetto a quelli del contratto nazionale per la cura di tutti i familiari, che, per la prima volta, si estendono anche agli animali di casa. Come se fossero parte della famiglia anche loro. Il contratto aziendale della Gd, il colosso della meccanica di Isabella Seràgnoli, è stato approvato in referendum in questi giorni da oltre il 90% dei lavoratori e contiene, come da tradizione, diversi spunti che diventeranno un paradigma per tutti gli altri contratti aziendali della provincia, facendo scuola non soltanto sotto le Due Torri.
A incuriosire però, in questo accordo che varrà tre anni e mezzo per i L817 dipendenti di Bologna e viene salutato con soddisfazione dai sindacati, è la parte riservata ai diritti. Perché a tutti i dipendenti verrano riconosciute 12 ore di permesso aggiuntive all’anno rispetto a quanto previsto dalla legge e dal contratto nazionale di settore per prendersi cura dei familiari. Significa che se un lavoratore della Gd vuole accompagnare qualcuno della famiglia a una visita medica, può usare questi permessi senza prendersi delle ferie sia per parenti, coniugi e conviventi, anche in famiglie allargate.
Ma, appunto, anche per animali domestici. «Oggi il concetto di famiglia è più allargato rispetto al passato – spiega Simone Selmi, funzionario della Fiom Cgil – Per questo cerchiamo di fare una contrattazione sempre più inclusiva. Compresi, perché no, anche gli animali». Ma il contratto Gd, firmato da Fini Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, e Usb, contiene molto altro. In primo luogo un aumento di stipendio pre zioso in temi di inflazione galoppante, con 140 euro in più al mese di cui 70 erogati già da ottobre, altri 35 da ottobre 2025 e altri 35 a ottobre 2026. Da questo ottobre quindi i lavoratori Gd, contando anche l’aumento di 123 euro mensili previsto dal contratto nazionale metalmeccanico, si troveranno in busta paga quasi 200 euro in più.
A questo si aggiunge un premio di risultato aumentato fino a 3.500 euro annui e il mancato assorbimento degli accordi individuali esistenti: significa che gli aumenti già riconosciuti dall’azienda ai singoli dipendenti, piuttosto frequenti in Gd, non possono essere “inghiottiti” da quelli del contratto nazionale come previsto dalla legge. Ci saranno poi premi per i miglioramenti in produzione ottenuti all’interno dei reparti col coinvolgimento dei lavoratori. E, infine, l’impegno per un ricambio generazionale, con incentivi a chi va in pensione in cambio di assunzione di giovani. «È un accordo che diventa un punto di riferimento, perché c’è un aumento strutturale dei salari, premi e permessi aggiuntivi», continua Sehnt, mentre Emanuele Quartieri, delegato Usb, parla di «accordo storico che aumenta lo stipendio fisso e dà più spazio alla volontarietà per trasferte e assistenza da remoto».
Articolo pubblicato il 29 giugno 2023 da “La Repubblica Bologna”