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SINTESI IN PRIMO PIANO – 28 gennaio 2021

In evidenza sui principali quotidiani:

– Crisi, alta tensione con Renzi
– Il Quirinale ai partiti: ora basta ambiguità
– Dl dignità, politiche attive, Cig: riforme al palo
– Recovery, Parigi accusa: “Ritardi causati dalla Ue”
– AstraZeneca, Ue furiosa: favoriscono Londra
– Putin a Davos ridisegna il mondo: “Si rischia l’anarchia”

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: Crisi, alta tensione con Renzi – Sospetti e veleni tra gli ex alleati Renzi riparte all’attacco
Tema: Crisi

Pomeriggio di consultazioni, ieri, al Quirinale. La prima a salire da Sergio Mattarella, verso le 17, è stata la presidente del Senato Elisabetta Casellati, poi alle 18 è toccato al presidente della Camera Roberto Fico. Per entrambi una mezz’ora di colloquio. Intanto l’intreccio delle trattative, tra dichiarazioni e provocazioni, è sempre più fitto. Con Renzi che fa salire di nuovo la tensione definendo uno scandalo i gruppi improvvisati. Pd e M5S indicano premier Giuseppe Conte, mentre Teresa Bellanova ribadisce «che non c’è solo un nome». E Zingaretti: «Stanno provando a dividerci».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Il retroscena – Italia Viva lancia il ticket Gentiloni a Palazzo Chigi e Draghi al Tesoro – Trattativa per il Conte ter in salita Iv lancia il ticket Gentiloni-Draghi
Tema: Crisi

Ha dato mandato ai suoi ministri di abbassare toni. «Non fornite alibi a Italia Viva». Ecco Giuseppe Conte, alla vigilia del giorno della verità. Vuole restare immobile, attendere che sia Matteo Renzi a compiere la prima mossa, lì sul Colle. Se oggi íl leader di Italia Viva dovesse dire che sì, va bene un “Conte ter” a patto che si ridiscuta il programma e pure la squadra di governo, allora il premier accetterà di trattare. Lo chiamerà, lo incontrerà. Gli concederà più di qualcosa. Toccherebbe al politico di Rignano, a quel punto, sfilarsi dal tavolo. Rischiando di irritare il Quirinale e di perdere per strada senatori del gruppo. Non a caso, quando a sera qualcuno gli domanda: «Matteo, sicuro che non metterai il veto su Conte?», lui risponde: no. Dire che si lanciano il cerino a distanza è riduttivo.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Zingaretti insiste per il reincarico. Cade il veto sul leader di Iv, ma il M5s insorge: “È un irresponsabile” – Il Pd ora crede nel Conte ter “Renzi dirà sì o Iv si spacca”
Tema: Crisi

“La direzione dem fa quadrato, ma monta la rivolta contro l’ipotesi Di Maio”. Dario Franceschini è quello che in questa fase scivolosa tiene più di altri i contatti con Matteo Renzi. E dagli ultimi scambi con l’ex segretario, il capodelegazione dem ha riportato a Zingaretti l’impressione che per Conte non sia finita, malgrado i numeri dei responsabili non riescano a soppiantare quelli di Iv. Sono sensazioni, suffragate dalla rassicurazione che Renzi «non mette veti su Conte»; o forse più realisticamente da quello che gli inglesi chiamano il “wishfull thinking”: un pensiero dettato dalla speranza che i propri desideri si avverino. E in questo caso il desiderio è che sabato Mattarella dia l’incarico a Conte. Viceversa, se naufragasse questa carta, nel Pd – e nei 5 Stelle – si leverebbe una canea e la crisi diventerebbe quasi irrisolvibile.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco – Di Caro Paola 
Titolo: «Via Conte e ragioniamo sul resto» La breccia cli Salvini piace a Forza Italia
Tema: Centrodestra

«A Mattarella diremo: no a questo teatrino, no al mercato delle vacche. E no a un reincarico a Conte. Quando non ci sarà più questo signore a Palazzo Chigi ragioneremo di tutto il resto». E’ bastata una dichiarazione mattutina di Matteo Salvini per rimettere in subbuglio il centrodestra in cerca di unità. Il leader della Lega — che ieri ha pariamo a lungo con Berlusconi al telefono — sembra in effetti aprire ad altre soluzioni di governo che non vedano Conte premier, se non per una partecipazione diretta, almeno per una collaborazione sulle riforme: «A Mattarella diremo che la prima opzione è il voto, ma non è l’unica». E ancora: «Se Conte non avrà i numeri siamo disponibili a discutere di temi reali».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Magri Ugo 
Titolo: Il Quirinale ai partiti: ora basta ambiguità subito risposte chiare
Tema: Quirinale

Mattarella ha bisogno di mettere dei punti fermi, e lo ha confidato durante i colloqui preliminari avuti ieri: il primo per telefono col suo predecessore Giorgio Napolitano. Il secondo, stavolta di persona, con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati; l’ultimo con il presidente della Camera, Roberto Fico. A tutti e tre Mattarella ha confessato di non avere ancora ben chiaro che cosa veramente vogliano certi protagonisti. Qualora in ipotesi fosse messo a verbale che Italia Viva non rifiuterebbe la conferma di Conte, e se venisse parimenti assodato che i grillini a loro volta non disdegnerebbero un appoggio renziano, tutto porta a ritenere che il passo successivo di Mattarella sarebbe di convocare senza indugio il premier uscente per conferirgli un mandato di formare il suo terzo governo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Lorenzetti Simona 
Titolo: Appendino condannata «Gesto di altri» – Condannata per piazza San Carlo Appendino: pago gesti non miei
Tema: Appendino condannata

La decisione di organizzare in piazza San Carlo la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid «fu politica e, quindi, direttamente riferibile alla sindaca». Per la Procura, Chiara Appendino – che aveva delega ai grandi eventi – era al vertice della macchina organizzativa della manifestazione sfociata in tragedia. E questo suo ruolo, ieri, le è costato una condanna a un anno e sei mesi per disastro, omicidio e lesioni colposi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Famà Irene – Legato Giuseppe 
Titolo: Piazza San Carlo, condannata Appendino La rivolta dei sindaci: sentenza assurda – Appendino colpevole per piazza San Carlo Condannata a un anno e mezzo di carcere
Tema: Appendino condannata

Avrebbe dovuto essere la «custode della città», garantire la sicurezza dei torinesi. Secondo il Tribunale non lo ha fatto. Questa l’accusa alla sindaca di Torino Chiara Appendino finita a processo per i tragici fatti del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo e condannata ieri a un anno e sei mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena per disastro, omicidio e lesioni colpose. «Un ruolo anche gestionale non solo politico» chiosano i pm. «C’è un sindaco che paga per un gesto folle di alcuni ragazzi che sono già stati condannati in appello» dice Appendino.
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Testata:  Stampa 
Autore:  CAR. BER. 
Titolo: Intervista a Riccardo Fraccaro – “Basta giochi al rialzo, ora un patto sulle riforme”
Tema: Intervista a Riccardo Fraccaro

“Per costruire un governo bisogna bandire i toni perennemente polemici che hanno preceduto e accompagnato la crisi aperta da Renzi, altrimenti non si va da nessuna parte”. Quando si chiede se sia possibile un governo all’altezza delle sfide senza i voti di Renzi, non è un segnale da poco quello di Riccardo Fraccaro, che da sottosegretario a Palazzo Chigi è uno dei dirigenti 5 Stelle più vicini a Conte. Il quale «ha chiesto senso di responsabilità alle forze moderate e popolari che hanno a cuore l’Italia, gli atteggiamenti di continuo logoramento portano il Paese verso il voto».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Tucci Claudio 
Titolo: Dl dignità, politiche attive, Cig: riforme sul lavoro al palo – Dal Dl dignità alle politiche attive, riforme ancora al palo
Tema: Dossier aperti

Dalla riforma degli ammortizzatori che doveva essere pronta per fine 2020 al decollo delle politiche attive, che sono lì ferme ai box, anche per gli scontri tra il ministro del Lavoro e i vertici dell’Anpal, l’Agenzia nazionale deputata a gestire, in raccordo con le regioni, i servizi per il lavoro. Le dimissioni del governo Conte 2 lasciano “aperti” e in larga parte “incompiuti” una serie di dossier importanti sul fronte lavoro. Sul fronte licenziamenti la situazione è tesa, come sulla cassa Covid19: anche qui solo ipotesi, la più accreditata prevede 4-6, o forse 8, settimane di ammortizzatore d’emergenza in più per l’industria, 26 settimane per chi utilizza la cig in deroga e l’assegno ordinario (Fis). Una soluzione (e un accordo) sono attesi nel prossimo decreto Ristori.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Baroni Paolo 
Titolo: L’Italia non ce la fa
Tema: Economia in ginocchio

«Fate presto!» Baristi, ristoratori, gestori degli alberghi, piccoli e grandi operatori del turismo non hanno quasi più voce, ma insistono. E lanciano nuovi allarmi. Li preoccupa la paralisi dell’attività di governo, a partire dall’incertezza che accompagna il varo del nuovo, attesissimo, decreto ristori da 32 miliardi, l’assenza di interlocutori ed uno stallo che potrebbe durare giorni. «La prosecuzione della pandemia e le restrizioni ci fanno perdere 15 miliardi ogni trimestre dopo i 105 miliardi di consumi andati in fumo nel 2020» avverte la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. «Non spetta ad una associazione di categoria entrare nel merito di una crisi di governo – ha spiegato invece il presidente della Fipe-Confcommercio Lino Stoppani -. Ci spetta però evidenziarne i gravi rischi. I pubblici esercizi e la ristorazione italiana sono in ginocchio ed i danni subiti mettono a repentaglio la tenuta economica dell’intero com parto».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Di Donfrancesco Gianluca 
Titolo: Il Fmi: avanti con gli incentivi economici – Fmi: «La stabilità finanziaria non è scontata»
Tema: Fmi

Per l’Fmi «non c’è alternativa»: Banche centrali e Governi devono insistere con le politiche di sostegno a un’economia che ancora lotta con il Covid-19. La «riduzione o revoca» delle misure eccezionali «in questa fase potrebbe mettere a repentaglio la ripresa globale». Il mantra del Fondo monetario, che ha punteggiato l’anno della recessione senza precedenti, torna nell’aggiornamento del Global Financial Stability Report (Gfsr), diffuso ieri. Martedì, la capoeconomista Gita Gopinath ha illustrato le nuove stime sulla crescita mondiale, che indicano un crollo meno brusco del previsto per il 2020 e una ripresa più convinta per il 2021 (con l’eccezione significativa dell’Eurozona e dell’Italia).
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fotina Carmine – Trovati Gianni 
Titolo: Recovery, su impatto del deficit e concorrenza i dubbi del Senato – Recovery Plan, su impatto deficit e concorrenza i dubbi del Senato
Tema: Recovery

“Il dossier. Per il Servizio Bilancio, va chiarito se gli interventi aggiuntivi, come quelli coperti dal Fondo coesione, producono più indebitamento. Per i mercati impegno insufficiente: «Serve una legge nuova»”. Nella bozza di Recovery Plan approvata dal governo ci sono “troppi” interventi rubricati come aggiuntivi rispetto al deficit previsto neipiani di finanza pubblica? A lanciare la domanda è il servizio Studi del Senato, che prova a districarsi nei numeri di un Piano che stando al documento ufficiale lascia più di un margine di dubbio sui conteggi alla base del programma di interventi. Il cuore del problema risiede nell’entità degli interventi qualificati come «aggiuntivi». Che rispetto alle prime bozze sono cresciuti, ma senza modificare il profilo di deficit.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Il punto – Parigi critica Bruxelles “Recovery troppo lento”
Tema: Recovery

Per poter presentare ufficialmente i piani nazionali del Recovery Fund bisognerà attendere ancora qualche settimana, ma il dialogo in corso tra Bruxelles e le principali capitali europee sta già creando un po’ di frizioni. Perché la Commissione vuole che i governi si impegnino a fare le riforme strutturali necessarie, non solo investimenti. L’Italia, al momento distratta dalla crisi politica, è senza dubbio il Paese che più ne ha bisogno. Ma non è l’unica. Bruxelles avrebbe fatto notare a Berlino che il piano è debole sul fronte delle riforme, a partire da quella delle pensioni. Ma le osservazioni dell’esecutivo Ue hanno suscitato malumori soprattutto a Parigi. Secondo il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, il processo è «troppo lento e complicato» a causa dell’eccessiva burocrazia.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Cannavò Salvatore 
Titolo: Recovery, Parigi accusa: “Ritardi causati dalla Ue” – Recovery, la Francia accusa: “I ritardi vengono da Bruxelles”
Tema: Recovery

Alla fine il vero ritardo sul Next Generation Eu è quello europeo. Gli ostacoli stanno a Bruxelles, non certo nelle decisioni degli Stati che hanno ancora del tempo, fino al 30 aprile, per presentare i loro piani. Il punto sugli ostacoli è stato sollevato ieri dal ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, che in un’intervista al Financial Times ha invitato la Ue a superare “i blocchi” per garantire un esborso più rapido agli Stati membri. “Vedo che ci sono blocchi e che tutto questo è troppo lento”, ha detto Le Maire riferendosi all’asse franco-tedesco come a un “capitale politico” che non può oggi essere sprecato da ritardi “per ragioni tecnocratiche”, e ha ribadito: “E tutto troppo lento e troppo complicato. Dobbiamo accelerare”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dominelli Celestina – Romano Beda 
Titolo: Fincantieri, naufraga l’accordo sui cantieri francesi Stx – Fincantieri-Stx, stop alla fusione: «Troppe incertezze»
Tema: Fincantieri

Complice il pesante impatto del Covid, naufraga definitivamente l’operazione che vedeva Fincantieri rilevare il controllo dell’ex Stx France per creare un maxi polo europeo nel settore. Dopo numerosi rinvii, a suggellare la fine dell’operazione sono stati ieri i ministri Patuanelli e Le Maire.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Sorrentino Riccardo – Franceschi Andrea 
Titolo: Economia nella morsa del Covid La Fed va avanti con gli acquisti
Tema: Fed

Rotta invariata. Nella prima riunione sotto la nuova amministrazione Biden, la Banca centrale Usa lascia il costo del denaro a quota 0-0,25% . Continuerà a comprare asset al ritmo mensile di 120 mld.
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Testata:  Stampa 
Autore:  De Stefani Gabriele 
Titolo: Intervista ad Alessandro Spada – “Gestione schizofrenica cosi non ripartiremo E tutti scaricano le colpe”
Tema: Intervista ad Alessandro Spada

Disorientamento, mancanza di visione e pianificazione, schizofrenia, assenza di senso di responsabilità e ora il peso ulteriore della crisi di governo. Alessandro Spada misura parole pesanti, in una secca stroncatura della gestione della pandemia. Il presidente di Assolombarda, 6.800 imprese e quasi mezzo milione di addetti, non vede a rischio solo la tenuta sociale del Paese, ma anche la sua capacità di ripartire. L’occasione, naturalmente, si chiama Recovery Plan, ma per vincere la partita bisogna, in sostanza, ribaltare tutto: metodo e contenuti del grande piano per la ripresa.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: AstraZeneca, il taglio è del 75% Ue furiosa: favoriscono Londra
Tema: Ue-Astrazeneca

«AstraZeneca dice che il Regno Unito ha la priorità perché ha firmato prima il contratto? Non funziona così, qui non siamo dal macellaio». Le parole di Stella Kyriakides, commissaria Ue alla Salute, rendono bene il livello dello scontro in atto tra l’Unione europea e AstraZeneca per gli annunciati ritardi nella consegna dei vaccini. Una rissa che per il momento si gioca tutta sul piano della comunicazione, ma che sembra destinata a risolversi soltanto sul piano legale. Perché le parti hanno fornito un’interpretazione diversa del contratto, che resta segreto. Nella giornata di ieri la tensione è salita alle stelle, tanto che AstraZeneca aveva in un primo momento cancellato la sua partecipazione alla riunione con gli esponenti Ue, convocata proprio per rispondere alle richieste europee di chiarimenti.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Alfano Manila 
Titolo: Guerra aperta sui vaccini E l’Italia ora ha paura – Guerra dei vaccini Ue-Astrazeneca: «Rendere pubblici i contratti segreti»
Tema: Ue-Astrazeneca

Bruxelles contro l’azienda: «Abbiamo finanziato la cura». A rischio le forniture, in Spagna stop alle somministrazioni per mancanza di fiale. I rapporti tra Ue e Astrazeneca restano tesi. Per l’Ue l’ammanco delle dosi del vaccino AstraZeneca è un problema, perché è un pilastro della strategia delineata dalla Commissione von der Leyen per immunizzare la popolazione contro la Covid-19: ne sono stati ordinati ben 400 mln di dosi. Ora la Commissione preme  sull’azienda: «Vogliamo avere – spiega un’alta funzionaria Ue – le dosi che sono giustificate e giustificabili, sulla base delle clausole del contratto e della situazione della compagnia. Il che significa che la società deve essere molto pulita in quello che ci dice: devono spiegarci qual è il problema e qual è il percorso che intendiamo fare».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Agliastro Giuseppe 
Titolo: Lo Zar Putin a Davos ridisegna il mondo “Si rischia l’anarchia”
Tema: Davos

Il World Economic Forum di Davos si è trasformato per 40 minuti in un palcoscenico dal quale Vladimir Putin ha detto la sua sul mondo e sulle relazioni internazionali, ha messo in guardia dal rischio di una lotta di «tutti contro tutti» dove «pluralismo e concorrenza si trasformano in anarchia» e di «un arresto dello sviluppo globale». Poi ha strizzato l’occhio a Xi Jinping annunciando che l’epoca del mondo unipolare «è finita», anzi «non è mai iniziata». Nel suo intervento in teleconferenza, il leader del Cremlino si è detto pronto a migliorare i rapporti con l’Ue ma ha aggiunto che «l’amore è impossibile se viene dichiarato solo da una parte».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Castelletti Rosalba 
Titolo: Putin e l’Occidente “Il mondo unipolare porta conflitti”
Tema: Davos

Pressato in patria dalle proteste seguite all’arresto di Aleksej Navalnyj e alla video-inchiesta su una sua presunta lussuosissima residenza, Vladimir Putin si è ripreso la scena con un colpo da maestro: intervenendo a sorpresa per la prima volta in 12 anni al Forum economico di Davos. II suo è stato un discorso dai toni cupi dove le parole più pronunciate sono state “escalation” e “conflitto”. Per Putin, il mondo rischia di scivolare «nella distopia», in una «lotta di tutti contro tutti» a causa delle tensioni provocate dalla «globalizzazione che non premia tutti» e accelerate dal Covid. Paragonando la situazione agli Anni ’30 quando, a suo dire, l’incapacità di risolvere i disaccordi causò la Seconda guerra mondiale, il presidente si è augurato che «un aspro conflitto globale oggi sia in linea di principio impossibile». Vorrebbe dire, ha aggiunto, «la fine della civiltà».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  M.Ga. 
Titolo: Biden, una «rivoluzione verde» per cancellare Trump
Tema: Usa

“Il piano del presidente americano: 2 mila miliardi per affrontare la crisi climatica. E creare nuovo lavoro”. All’interno un piano ambizioso ma molto costoso, impegnativo e destinato a incontrare ostacoli materiali e opposizioni politiche, ma essenziale, secondo Joe Biden, per affrontare l’emergenza ambientale recuperando il tempo perduto durante la presidenza Trump. Sul piano internazionale, dopo il ritorno degli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi sul clima, l’azione dell’inviato speciale John Kerry per cercare di restituire all’America la leadership perduta della battaglia politica e tecnologica per la tutela dell’ambiente. Uno sforzo che culminerà in un vertice dei leader mondiali più sensibili alle questioni climatiche. Biden lo ospiterà il prossimo 22 aprile e spera che sia l’occasione per mettere le fondamenta di un nuovo sistema di cooperazione sul clima.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pignatelli Michele 
Titolo: Olanda, la pandemia diventa anche crisi politica e sociale
Tema: Olanda

La notte tra martedì e ieri nelle città olandesi è trascorsa relativamente calma, complici anche il massiccio schieramento di forze dell’ordine nelle strade e i negozi sprangati. Ma le tre precedenti, subito dopo l’entrata in vigore, sabato, del primo coprifuoco decretato nei Paesi Bassi dalla fine della Seconda guerra mondiale, avevano visto violenze senza precedenti, le peggiori in quarant’anni secondo la polizia: negozi saccheggiati, cariche alle auto della polizia, persino pietre contro gli ospedali. Centinaia di arresti. Almeno una decina di città olandesi in stato di emergenza. Così, a meno di due mesi dalle elezioni politiche, il Paese si scopre disorientato più che indifeso di fronte a un’ondata di violenze difficili da decifrare  ma senz’altro indice di un malessere nel tessuto sociale.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cadalanu Giampaolo 
Titolo: Intervista ad Abir Moussi – Una donna per la nuova Tunisia “Liberiamoci dall’Islam politico”
Tema: Intervista ad Abir Moussi

L’intervista con Abir Moussi, la leader che ha raccolto l’eredità di Ben Ali. Presidente, che cosa c’è dietro il malcontento dei tunisini? «La situazione è catastrofica. Lo dicono le cifre dell’economia: il Paese è indebitato fino al collo, lo Stato può destinare appena il tre per cento del bilancio agli investimenti, e questo significa che non c’è speranza di miglioramento. Oltre un quinto della popolazione vive sotto il livello di povertà. Ci mancava solo il Covid. E tutto in un contesto di grave instabllità politica, con un governo nuovo ogni trimestre».
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