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SINTESI IN PRIMO PIANO – 17 aprile 2021

In evidenza sui principali quotidiani:
– L’Italia riapre: zone gialle dal 26 aprile. Draghi: “Rischio ragionato, ora scommettiamo sulla crescita economica”.
– Sì a ristoranti all’aperto, cinema, teatri e scuole. Arriva il pass per eventi e spostamenti. Salvini esulta: “Abbiamo impedito le chiusure”.
– Fondi per strade e ferrovie: sbloccate 57 grandi opere per 87 miliardi. Piano da 4 miliardi per l’agroalimentare.
– In Cina Pil da record: +18,3% nei primi 3 mesi. Borse ai massimi spinte dalla super liquidità.

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata: Corriere della Sera 
Autore: Sarzanini Fiorenza 
Titolo: L’Italia riapre: le date e le regole – Bar, musei e sport: così si riparte Un pass per spostamenti ed eventi
Tema: Piano riaperture

Il governo decide di riaprire l’Italia dal 26 aprile. Sarà una ripartenza graduale, solo nelle regioni che si trovano in fascia gialla, che all’inizio consentirà pranzi e cene nei locali che hanno la possibilità di far stare i clienti all’aperto. Sono stati gli scienziati dell’Istituto superiore di sanità, nel corso della cabina di regia convocata ieri, a concedere il via libera evidenziando come “le interazioni tra persone all’aperto non incidano sulla trasmissione del virus” e dunque “sulla risalita della curva epidemiologica”. La road map è stabilita fino al 10 luglio. Con una novità: il pass per spostarsi tra regioni e partecipare agli eventi. Il decreto sarà firmato dal premier Mario Draghi la prossima settimana e fisserà date e regole che dovranno essere seguite per il ritorno a una vita quasi normale. Resta l’obbligo di mascherina e di distanziamento, e il coprifuoco alle 22. Ancora vietate le feste, mentre per le discoteche non è stata stabilita una data di riapertura. Nel provvedimento sarà confermato lo stato di emergenza almeno per altri 2 mesi, per consentire il prolungamento dello smart working e la procedura d’urgenza per l’allestimento dei centri vaccinali e per il reperimento del personale.
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Testata: Repubblica 
Autore: ti.c. – r.ma
Titolo: L’Italia apre, scommessa di Draghi – Si riparte dal 26, ma all’aperto Draghi: “Un rischio ragionato”
Tema: Piano riaperture

“Guardiamo al futuro con prudente ottimismo e fiducia”, dice Mario Draghi annunciando la road map con cui l’Italia riaprirà dal 26 aprile, una settimana prima di quanto previsto la sera prima. “È un rischio ragionato – ammette – fondato sui dati che sono in miglioramento”. Le aperture saranno graduali, ma si spera irreversibili. Grazie ai vaccini e sempre a patto che tutti rispettino le regole: “La possibilità che si torni indietro è molto bassa anche perché in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa”. Quindi tra 10 giorni si torna alla zona gialla nelle Regioni in cui i numeri della pandemia lo permetteranno. Una mossa decisa al termine di una lunga cabina di regia di maggioranza. I ristoranti riapriranno a pranzo e pure a cena, ma soltanto con servizio all’aperto. Gli alunni delle superiori torneranno a scuola in presenza, ma solo fino all’arancione, mentre in zona rossa una quota di lezioni sarà a distanza. Consent ita la mobilità regionale tra aree gialle, mentre per i movimenti tra Regioni di colore diverso servirà un “pass”. Via libera anche a cinema, teatri e musei, ma resta il coprifuoco.
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Testata: Stampa 
Autore: Barbera Alessandro 
Titolo: Draghi riapre l’Italia – Draghi: “Dal 26 aprile possiamo ripartire è un rischio ragionato sulla base dei dati”
Tema: Piano riaperture

Reduce da una lunga riunione con i partiti, a metà pomeriggio Mario Draghi convoca una conferenza stampa e ha l’aria provata. Risponde a tutte le domande, anche di chi insiste per porne due. Si infastidisce solo quando un giornalista vorrebbe la terza risposta sulla richiesta di cittadinanza italiana per lo studente egiziano Patrick Zaki, in cella da mesi in Egitto. “Per ora è un’iniziativa del Parlamento”, taglia corto il premier. Al suo fianco c’è il ministro della Sanità Roberto Speranza, lambito da un’inchiesta giudiziaria e nel mirino del leghista Matteo Salvini, che per tutta la settimana ha premuto per la riapertura di bar e ristoranti. “Le critiche avrebbero dovuto trovare pace fin dall’inizio, non erano né fondate né giustificate. Ho già detto che lo stimo e che l’ho voluto io nel governo”. Il caso Speranza per il premier è chiuso, a meno che non lo riapra la procura di Bergamo per la vicenda del mancato aggio rnamento del piano pandemico. E annunciando il compromesso firmato con i partiti sulle riaperture di primavera Drghi parla di “rischio ragionato”: “Ora scommettiamo sulla crescita economica”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Fregonara Gianna 
Titolo: Tutti gli studenti tornano in classe Le nuove misure per chi va a scuola – Si torna tutti in classe (superiori comprese) I timori della scuola per aule e trasporti
Tema: Piano riaperture

Per il calendario del Covid è una sorta di nuovo inizio: il 26 aprile ricomincia la scuola in presenza per tutti. Anche per gli studenti delle scuole superiori, che al momento sono in classe per il 50-75% nelle regioni in arancione. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Con la scelta di oggi mandiamo un messaggio di speranza e di responsabilità. Dobbiamo tornare a una nuova normalità e dobbiamo farlo a partire dalla scuola”. Restano le preoccupazioni di presidi e insegnanti (di questi ultimi il 73% è stato vaccinato) soprattutto sul fronte dei trasporti. Il premier ha ricordato i 390 milioni stanziati dal governo per potenziare i mezzi.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Verderami Francesco 
Titolo: Settegiorni – Il «calcetto» del premier – Il contropiede del premier che chiude la partita con il ministro della Salute
Tema: Piano riaperture 

La tattica del catenaccio, la linea rigorista sulla pandemia che il ministro della Salute aveva finora applicato, non ha retto al pressing del premier, alla sua volontà di riaprire il Paese. Così, durante la riunione della cabina di regia, Draghi ha messo in atto il suo progetto, che è segno di discontinuità rispetto al passato. E’ vero che per ragioni di opportunità politica si è deciso di far passare l’intesa come un accordo unanime. Ma è altrettanto vero che il presidente del Consiglio ha dovuto prima superare una difesa arcigna e asfissiante, arroccata attorno alla tesi di Speranza – sostenuta anche dal portavoce del Cts Brusaferro – secondo la quale era giusto programmare le riaperture ma in vista di maggio e magari per la metà del mese.
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Testata: Stampa 
Autore: Mattioli Alberto 
Titolo: Zaia: ha vinto la Lega con l’aiuto delle Regioni – Luca Zaìa “Ha vinto la Lega e anche le Regioni sono state decisive”
Tema: Intervista a Luca Zaia

Con tutte le prudenze del caso, Luca Zaia, presidente leghista del Veneto, comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. E, sia pure con i suoi consueti toni moderati, rivendica il ruolo della Lega nella cambiamento di strategia del governo. “Draghi ha preso atto della realtà: le fabbriche sono aperte e le strade sono piene di gente”, afferma. “II sistema sanitario è cambiato: abbiamo il doppio dei posti in terapia intensiva, le protezioni e i vaccini. In Veneto abbiamo vaccinato tutti gli over 80 e oltre il 60% degli over 70. I malati scenderanno dell’80%”. E aggiunge: “L’eccellenza tedesca nel gestire il virus? Da dicembre, in pratica, sono in lockdown e non riescono a uscirne”.
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Testata: Stampa 
Autore: Trofeano Maurizio 
Titolo: Boccia: bene il premier non mi fido di Salvini – Francesco Boccia “Ci fidiamo del premier ma non di Salvini con lui una carneficina”
Tema: Intervista a Francesco Boccia

Francesco Boccia, l’ex ministro per gli Affari regionali a cui Enrico Letta ha affidato il dossier delle comunali, ha incontrato i dirigenti dem di Torino. “Se Draghi ha fatto questa scelta, ci sono i numeri per riaprire”, dice, ma “serve prudenza sulle riaperture complete”. “Salvini ha negato il Covid – ricorda -. Sono contro chi calpesta la salute e mette la vita dopo le ragioni del business”. Dunque “c’è un problema Salvini dentro la maggioranza. Non c’è mai stato un problema Speranza”. E ancora: “II governo Draghi è nato per fare 4 cose: vaccini, Recovery, riforma fiscale e patto di stabilità”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Pagnoncelli Nando 
Titolo: Scenari – Aumentano i «no vax»: ora sono il 12% – Chi rifiuta il vaccino sale al 12% Nel Nordest la percentuale più alta
Tema: Vaccini

Le notizie riguardanti gli eventi avversi causati da alcuni vaccini stanno determinando inquietudine in una parte della popolazione: rispetto a due settimane fa, al crescere del numero delle persone vaccinate non accenna a diminuire la quota di coloro che non sono sicuri di volersi vaccinare o preferirebbero valutare quale vaccino fare tra quelli disponibili (20%), e aumenta la quota di coloro che dichiarano esplicitamente di rifiutare il vaccino (dall’8% al 12%). La preoccupazione è più diffusa tra persone di condizione economica medio-bassa e bassa: i “cauti” e i “no-vax” rappresentano rispettivamente il 38% e il 41%, contro il 32% del dato medio nazionale e il 22% delle persone abbienti, nonché il 27% di quelle di condizione medio-alta. Riguardo agli elettorati, si registra una percentuale più elevata di no-vax tra gli elettori della Lega (18%) e di Fratelli d’Italia (16%), mentre sorprende la quota limitata tra i pentastellati (6%), che in passato avevano espresso posizioni critiche nei confronti dei vaccini.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Franco Massimo 
Titolo: La Nota – L’opposizione attacca Draghi ma il bersaglio è la Lega
Tema: Governo

L’unanimità che Mario Draghi rivendica nel governo tende a sfumare non appena i suoi alleati escono da Palazzo Chigi. Forse era inevitabile. Il presidente del Consiglio ha parlato di “rischio ragionato” nella riapertura graduale di alcune attività dal 26 aprile. E ha raffigurato una coalizione meno litigiosa di quanto affiori dalle dichiarazioni dei leader. Magari sarà anche così. Il problema è che questa lettura non viene avallata dai protagonisti. Lo scontro che in precedenza si consumava sul rapporto tra Stato e Regioni, o sui vaccini e l’Europa, ora si sposta sulle riaperture. La decisione presa ieri plana su una maggioranza consapevole della stanchezza del Paese. E chi aveva annusato che Draghi si preparava ad allentare i divieti e a “ricolorare»”le regioni, come la Lega, ha martellato in anticipo sull’esigenza di “tornare alla normalità”. Non ci sono solo le polemiche interne alla maggioranza, ma anche le critiche di Fdl alle scel te della maggioranza.
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Testata: Repubblica 
Autore: Bei Francesco 
Titolo: La stagione della doppia responsabilità – La doppia responsabilità
Tema: Governo

E’ una doppia scommessa quella lanciata ieri da Mario Draghi al termine di una settimana di svolta, sia sul piano delle graduali riaperture e del ritorno alla vita, sia su quello della ripresa economica. La prima fiche lanciata sul tavolo riguarda i comportamenti di ciascuno di noi. L’ala che si autodefinisce “aperturista” del governo – Lega, Forza Italia e Italia Viva – ha strappato ieri molte concessioni e soprattutto delle date scritte nero su bianco, un calendario per permettere alle categorie di programmare il sospirato ritorno alla (quasi) normalità. Dalle parti di Salvini esagerano parlando di una “liberazione”, perché in realtà quello descritto da Draghi appare più come uno scambio, o se vogliamo un patto, con i cittadini. Più aperture in cambio di più responsabilità. È la visione liberale di uno Stato che rinuncia a fare la balia e ricomincia a fidarsi della gente.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – Se destra e sinistra litigano solo sul calendario
Tema: Governo

L’impresa per Draghi era di riuscire a gestire la questione delle riaperture disinnescandola dal fattore politico. Visto che ormai è diventata una partita tra destra e sinistra, ha avuto bisogno di sterilizzare le decisioni assunte ieri in merito alle nuove zone gialle – con ragioni scientifiche ed economiche – per non attribuire la vittoria agli uni o agli altri. E in effetti quella sorta di conferenza stampa del leader leghista che ha tenuto prima di quella del premier, ha avuto il significato di intestarsi il merito dell’anticipazione al 26 aprile delle zone gialle. Legittimamente ognuno fa il suo gioco ma Draghi si preoccupa innanzitutto di se stesso e di vincere la “scommessa” che si è assunto davanti al Paese.
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Testata: Stampa 
Autore: Sorgi Marcello 
Titolo: Il commento – Nuova stagione e nuovi doveri – I nuovi doveri
Tema: Governo

C’è la parola “gradualità” ripetuta e insistita. C’è il “rischio ragionato” che il governo si assume, a patto che anche i cittadini ne siano consapevoli. C’è la prudenza obbligatoria dei comportamenti. Una settimana fa aveva detto che non era in condizioni di fissare la data delle riaperture. Ieri Draghi l’ha annunciata per il 26 aprile, insieme a un calendario, illustrato da Speranza, che si può definire del ritorno alla normalità. Se non fosse che Salvini ha celiato nel non attribuirsene il merito, e se non fosse che Draghi emana sempre un senso di autorità indiscutibile, sarebbe il caso di parlare di una svolta clamorosa. Nel giorno in cui l’Organizzazione mondiale della sanità ammonisce per lo sviluppo ancora temibile della pandemia, il governo ha voluto lo stesso che all’indomani del 25 aprile, per gli italiani ci sia una seconda festa della Liberazione.
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Testata: Stampa 
Autore: Cacciari Massimo 
Titolo: L’analisi – Una grande politica per i giovani – Politica per i giovani
Tema: Politiche per i giovani

Semplificazione, stop all’inflazione normativistica, sostegno all’impresa, centralità della spesa per formazione e ricerca, di questo hanno bisogno coloro che dovranno crescere e vivere gli anni più difficili e le contraddizioni più acute della globalizzazione. Hanno bisogno di una pubblica amministrazione competente e con una cultura rivolta al conseguimento dell’obbiettivo, non ossessionata da procedure e “controlli”. Hanno necessità assoluta di buone scuole e università, libere di competere tra loro sul piano dell’eccellenza. Hanno bisogno di una politica in grado di comprendere che cosa siano oggi tecnica, scienza, economia, equilibri internazionali, e quali contraddizioni formidabili porti con sé il nostro mondo globale. I giovani dovranno esigere questa grande politica, ma non potranno chiederla a nessuno. Se sarà, sarà per virtù loro, dovranno esigerla da se stessi.
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Economia e finanza

Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Fiammeri Barbara 
Titolo: Draghi: «Riaprire rischio ragionato, il Def scommessa sul debito buono» – Draghi: «Scommessa sulla crescita»
Tema: Def

Dal 26 aprile riapriranno ristoranti, bar, attività culturali, scuole e università. È la scelta sofferta ma “unanime” annunciata dal premier Draghi, affiancato dal ministro Speranza, dopo la riunione della Cabina di regia. “È un rischio ragionato. Si può guardare al futuro con prudente ottimismo, con fiducia” ha detto Draghi. Il rischio si accompagna alla “scommessa” contenuta nel Documento di economia e finanza: accumulare altro “debito buono” per spingere la crescita del Paese nei prossimi anni. Se funzionerà, non serviranno correzioni di bilancio e idebito scenderà per effetto della crescita. Il premier punta su “grandi opere con un cronoprogramma preciso”. “Queste aperture pongono le basi per la ripartenza – sottolinea -. Mi aspetto un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Marro Enrico 
Titolo: «Grandi opere, il piano sui tempi per i cantieri» – Giovannini: opere, il cronoprogramma pubblicato online per controllare i lavori
Tema: Intervista a Enrico Giovannini

Nasce il piano per le Grandi opere: 29 commissari per 57 cantieri che valgono 83 miliardi. Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini: per controllare i lavori il cronoprogramma sarà online. Verranno indicati inizio e fine dei progetti. “Per velocizzare i lavori non serve sospendere il codice degli appalti ma semplificare di più”, spiega il ministro. Con i commissari il tempo medio di realizzazione “scenderà di molto”. E precisa che “il grosso degli interventi riguardano Anas e Ferrovie, che hanno strutture qualificate di preprogettazione e progettazione, il che ci farà guadagnare molto tempo. Infine, i commissari potranno accelerare le procedure, ferme restando le valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico, sulle quali, comunque, anche in vista del Pnrr, stiamo agendo per mettere in parallelo e non in sequenza le autorizzazioni. Per le opere di medie dimensioni contiamo di scendere a tempi di realizzazione di 5-6 anni, ma dipende dall’opera”.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Santilli Giorgio 
Titolo: Strade, ferrovie, porti: arrivano i commissari per 57 opere – Nominati i commissari su 57 opere e 150 lotti: per 20 cantiere nel 2021
Tema: Grandi opere

“Venti cantieri saranno aperti nel 2021”. Parola del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, che ieri ha dato notizia della firma da parte del presidente del consiglio, Mario Draghi, del decreto di nomina dei commissari straordinari per 57 grandi opere, per un totale di 150 lotti. Sia il premier che il ministro Enrico Giovannini hanno poi ribadito e caricato di particolare significato la notizia nelle rispettive conferenze stampa di ieri pomeriggio, collegandola alla volontà effettiva del governo di rilanciare gli investimenti pubblici e di “accorciare i tempi di realizzazione”. Draghi ha aggiunto che sarà reso pubblico per ciascuna opera un cronoprogramma che consenta diverificare se i tempi annunciati saranno rispettati. Per ora il ministero segnala che i cantieri aperti nel 2021 saranno venti, relativi probabilmente a singoli lotti, mentre 50 apriranno nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: dell’Orefice Giorgio 
Titolo: «Piano da 4 miliardi per l’agroalimentare: più innovazione e contratti di filiera» – Piano da 4 miliardi per l’agroalimentare: «Puntiamo 830 milioni sull’innovazione»
Tema: Intervista a Stefano Patuanelli

Spinta sull’innovazione; adeguamento delle infrastrutture irrigue; rilancio dei contratti di filiera: sono le principali linee d’azione sull’agroalimentare previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) secondo quanto spiega il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Una partita che per l’agroalimentare made in Italy vale almeno 4 miliardi. “L’agricoltura aveva già beneficiato di importanti ricadute di Transizione 4.0 – afferma Patuanelli – adesso possiamo compiere un decisivo passo verso l’agricoltura 5.0”. Nel capitolo dell’innovazione sono compresi anche gli investimenti sul fotovoltaico. 880 milioni in più destinati alle infrastrutture irrigue e 800 milioni per i contratti di filiera.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Fatiguso Rita 
Titolo: In Cina Pil da record: +18,3% nei primi tre mesi Borse ai massimi spinte dalla super liquidità – Il Pil cinese rimbalza del 18,3%
Tema: Cina

L’economia cinese è cresciuta del 18,3%, su base annua, nel primo trimestre del 2021. Ad alimentare la ripresa ha contribuito, dopo la grave crisi di inizio 2020, la forte domanda nazionale ed estera. In netto aumento sia la produzione industriale sia i consumi. Decisiva per la ripresa la rapidità con la quale è stata circoscritta e poi rallentata la diffusione del virus. Per il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenuto al summit italocinese sullo sviluppo sostenibile, “le aziende dei due Paesi possono collaborare con successo” in campi come l’economia circolare. Borse ai massimi, spinte dalla super liquidità. In Europa la migliore è stata Francoforte (+1,34%). Previsioni sulla rotta Asia-Nordamerica: nel 2021 +13,3% per le spedizioni.
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Testata: Sole 24 Ore 
Autore: Marroni Carlo 
Titolo: Bankitalia: Pil 2021 oltre il 4%, vaccini decisivi
Tema: Bollettino Bankitalia

Nel 2021 la crescita del Pil italiano sarà sopra il 4%. Ma solo a certe condizioni: serve il mantenimento del sostegno all’economia, una dimostrazione di efficacia dei primi interventi del Recovery Plan ma, soprattutto, “le prospettive restano dipendenti dal successo della campagna di vaccinazione e da una favorevole evoluzione dei contagi”. Nel bollettino economico la Banca d’Italia giudica “plausibile” una crescita del PII italiano in linea con i maggiori organismi internazionali ma anche quella del governo nel Def (4,5%), a fronte comunque di una crescita ferma per tutto il primo trimestre. In ogni caso – si rileva – i servizi hanno continuato a risentire dei timori per la diffusione dei contagi e degli effetti delle restrizioni mentre è cresciuta la manifattura. Sul fronte della produzione industriale è stimato un aumento di poco meno dell’1% nel primo trimestre di quest’anno rispetto al trimestre precedente, “tenendo conto dei valori osservati sino alla fine di febbraio e delle nostre valutazioni per marzo”.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Manca Daniele 
Titolo: L’obbligo di crescere e gli aiuti
Tema: Crescita e debito

Questo è il momento di spendere. Di andare incontro alla sofferenza di chi ha perso tutto “non per colpa sua, va ricordato”, ha detto ieri Mario Draghi. Preoccuparsi oggi di quegli indicatori, come deficit e debito che negli anni passati avevano portato alla caduta di governi, a far tremare Stati e a provocarne pericolosi sbandamenti, sarebbe sbagliato e soprattutto inefficace. Ci vorrà tutta l’autorevolezza del premier, di colui che si è trovato in diversi ruoli a gestire l’economia nazionale e mondiale negli ultimi trent’anni, per riuscire a riorientare un Paese che dal 1992 in poi ha dovuto sempre fare i conti con un bilando pubblico in bilico tra deficit, debito e interessi da pagare. Un’autentica svolta. Che con i numeri non ha niente a che fare. Attiene invece a quel disagio silenzioso dei molti italiani colpiti dalla crisi, più che a manifestazioni spesso strumentalizzate da una politica che non sa distinguere tra amministrazione e campagne elettora li.
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Testata: Giornale 
Autore: Carfagna Mara 
Titolo: La lettera – Più soldi al Sud un bene all’Italia – I fondi per il Sud ricchezza per l’Italia
Tema: Meridione

Ogni euro investito nel lavoro al Sud è un euro in meno per il debito di tutti. Ogni impresa aperta o riattivata al Sud è un pezzetto di prodotto nazionale riconquistato. E’ una svolta da rimarcare perché potenzialmente può chiudere la stagione degli opposti rivendicazionismi territoriali, ma anche perché, in queste settimane drammatiche, mentre centinaia di migliaia di italiani rischiano di perdere la speranza, indica la concreta possibilità che il 2021 sia ricordato non solo come l’annus horribilis dei morti e del lockdown ma anche come la data di inizio di una nuova, e migliore, fase della nostra storia.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata: Corriere della Sera 
Autore: Valentino Paolo 
Titolo: Lo sprint della Germania: 700 mila dosi al giorno ma i contagi non scendono
Tema: Germania

Ci sono due Germanie sul fronte della pandemia. Quella ottimista di una campagna di vaccinazione che viaggia ormai ad alta velocità. E quella cupa, che non riesce ad abbassare la curva dei contagi, mentre il sistema sanitario appare sull’orlo del collasso e le terapie intensive sono pericolosamente vicine alla saturazione. In mezzo, c’è una cancelliera che per quanto sforzi faccia non riesce più a dominare una classe politica sempre più riottosa e inconcludente. Mercoledì scorso sono state vaccinate 738.501 persone, un record glornaliero che ha portato il totale dei tedeschi che ha già ricevuto una prima dose a oltre 15 milioni, pari al 18% della popolazione. Mentre 5,5 milioni hanno già avuto anche una seconda dose dei 3 vaccini in uso, BionTech-Pfizer, Moderna e Astra Zeneca. Berlino ha il maggior numero di immunizzati nella Ue. Tuttavia negli ospedali la situazione resta grave. Merkel difende l’idea di far scattare chiusure automati che in caso di numeri allarmanti.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: De Carolis Paola 
Titolo: L’ultimo addio a Filippo (secondo i suoi desideri)
Tema: Regno Unito

La regina porgerà oggi l’estremo saluto al suo Filippo. Dopo una vita insieme, Elisabetta perde il consorte, l’alleato, il consigliere, il compagno che per 73 anni è stato al suo flanco. A Windsor, cittadina abituata a grandi eventi reali che vive in simbiosi con gli abitanti del castello, la gente ha raccolto solo in parte l’appello a rimanere a casa. Davanti al portone, un mare di fiori: mazzi ordinati, con biglietti scritti a mano che i figli del duca si sono a turno fermati ad ammirare. A Filippo piaceva apparentemente scherzare sul fatto che tutti gli addetti all’organizzazione del suo funerale erano morti prima di lui. La cerimonia di oggi si svolgerà seguendo alla lettera ciò che aveva predisposto, dalla Land Rover modificata di color verde militare che trasporterà il feretro, ai brani musicali scelti per il rito. “La cerimonia includerà diversi dettagli da lui voluti che riflettono la sua vita e íl suo lavoro”, ha fatto sa pere la famiglia reale. Oggi in 30 alle esequie. Elisabetta lo saluterà da sola prima della sepoltura.
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Testata: Corriere della Sera 
Autore: Sarcina Giuseppe 
Titolo: Ucciso da un agente a 13 anni mentre teneva le mani alzate – A Chicago il video di Adam, 13 anni, ucciso dalla polizia con le mani alzate
Tema: Stati Uniti

Ancora immagini agghiaccianti dall’America, questa volta a Chicago. Un ragazzino di 13 anni inseguito nel buio dai poliziotti. Una corsa durata 19 secondi. Le grida e le imprecazioni dell’agente: “Fermati, fermati subito ca…”; “Le mani, le mani, fammi vedere quelle ca… di mani”; “Buttala, buttala”. Il fuggitivo si ferma di fianco a una staccionata. Getta qualcosa dall’altra parte, la pistola secondo la versione ufficiale. Si gira verso l’inseguitore, le mani in alto. Lo illumina una luce violenta. E’ un attimo. Un colpo e crolla a terra. L’agente è curvo sul ragazzo. La sua voce è concitata: “Resta sveglio, resta sveglio”. Chiama soccorsi via radio. Ma è tutto inutile. Così, alle 3 di notte di lunedì 29 marzo, è morto Adam Toledo, uno dei chicos di Little Village, quartiere densamente abitato dai latinos, nel South West di Chicago. Lo ha ucciso Eric Stillman, un bianco di 34 anni che si aggiunge alla lista dei poliziotti sotto accusa nel Paese. Come Kimberly Potter, arrestata mercoledì 14 aprile per aver ucciso il 21enne afroamericano Daunte Wright, scambiando, dice, la pistola per il taser. O come Derek Chauvin, ora a processo per l’omicidio di George Floyd il 25 maggio 2020.
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Testata: Repubblica 
Autore: Ginori Anais 
Titolo: “Stop al catcalling” La Francia scheda i quartieri molesti – La scommessa francese Nascono i quartieri liberi dai molestatori
Tema: Francia 

Marlène Schiappa ha raccontato in tv di come sia stata avvicinata con battute volgari, fischiata in strada e di quando nei mezzi pubblici un uomo aveva cominciato a pedinarla. “Ho avuto una delle più grandi paure della mia vita”, ha ricordato la ministra alla Cittadinanza, 38 anni, origini corse e italiane. È stata lei, quando era ministra per la Parità, a far approvare nel 2018 una legge che punisce “commenti o comportamenti con connotazioni sessuali o sessiste” nei luoghi pubblici, con multe da 90 a 1.500 euro in caso di circostanze aggravanti, per esempio quando la vittima ha meno di 15 anni. Tre anni dopo, il bilancio della legge contro il catcalling  è ancora modesto: solo 3mila infrazioni registrate dalla Polizia. “È normale visto che bisogna cogliere in flagranza di reato i responsabili”, si è giustificata Schiappa che però ora vuole andare avanti. Sulla base delle prime denunce, delle osservazioni della Polizia e delle associazioni interessate, il governo vuole elaborare una mappa della Francia per identificare le “zone rosse” in cui ci sono più molestie in strada per le donne. E sulla base dei risultati mandare più poliziotti.
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Testata: Stampa 
Autore: Guanella Emiliano 
Titolo: A 60 anni dalla Baia dei Porci in pensione Raul Castro e i “barbudos’ – L’addio di Raul chiude l’era dei Castro ma i barbudos di Cuba blindano il potere
Tema: Cuba

Nel giorno dell’anniversario della Baia di porci Cuba si autocelebra anche in rete all’insegna del hastag #somoscontinuidad per una “transizione graduale e ordinata”. Cambiare poco per non cambiare quasi nulla, nonostante i tempi siano difficile. Raul va in pensione, non ci sarà più un Castro al comando, ma il partito “anima della revolución” non sembra pronto a navigare lontano dall’orbita della famiglia che ha regnato per 60 anni. Il presidente Miguel Diaz Canel è formalmente il numero uno, ma è nei posti intermedi che si gestirà quasi tutto. Sono anni che si organizza l’uscita di scena della generazione dei barbudos della rivoluzione, oggi 90enni. Una successione gestita da Raul, che ha puntato fin da subito alla “via venezuelana”, mettendo nei posti chiavi di potere militari a lui fedelissimi o, a differenza di quanto faceva Fidel, famigliari più o meno stretti. Oltre a Raul lasciano il comitato centrale anche José Ramon Mac hado Ventura e il comandante Ramiro Valdés, 267 anni in tre. Al loro posto entrano il 57enne primo ministro Manuel Marrero Cruz, il 60enne vice ministro d’economia Alkejandro Gil Fernandez e il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez.
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