Ci sentiamo abbastanza curiosi? Riusciamo ad essere grati anche per le piccole cose? E la perseveranza, che posto occupa nella nostra scala di valori? Ogni essere umano è dotato di potenzialità che spesso ignora di avere, o semplicemente non hanno avuto ancora modo di emergere ed esprimersi. Spesso, si scoprono durante un viaggio. Un’esperienza che richiede la consapevolezza del punto da cui si parte, delle tappe che sarebbe opportuno attraversare e, infine, della meta alla quale si desidererebbe approdare.
Se poi il crocevia di questo cammino interiore (e non solo) è una città dal fascino senza tempo come Venezia, ogni finestra sul proprio sé non potrà che aprire scorci ancora più interessanti. E proprio qui – e da qui – infatti, che bisognerà impostare la Google Maps delle proprie emozioni e avventurarsi alla scoperta dei propri talenti, per avere un impatto positivo sulla società. Più precisamente, tra le mura delle Procuratie Vecchie di San Marco, oggi Casa della fondazione The Human Safety Net (Assicurazioni Generali, di cui fa parte Cattolica), nata da un’idea del segretario di quest’ultima Emma Ursich, e del direttore Comunicazione del Gruppo Generali Simone Bemporad, con l’obiettivo di liberare il potenziale delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, affinché possano a loro
volta migliorare la vita delle rispettive famiglie e comunità. Al terzo piano dell’ex quartier generale dei ministri della Repubblica di San Marco, The Human Safety Net propone, infatti, «A World of Potential», mostra interattiva e permanente unica al mondo, rivolta proprio a tutti, che si snoda lungo un percorso scandito da moderni spazi progettati da Migliore Servetto (e realizzati da maestranze e materiali locali a mo’ di ponte con il passato) dedicati ad attività di interazione con l’ospite, studiate appositamente per metterlo di fronte ai propri punti di forza.
Come? Sollecitandolo ora con interrogativi proiettati da tecnologie digitali, ora da vere e proprie prove, giocose e intuitive, da superare. In tal modo, ciascun partecipante giungerà al termine dell’itinerario equipaggiato degli strumenti idonei a generare un impatto concreto e positivo anche sul resto della società, dall’ambiente di lavoro a quello degli affetti. L’accoglienza è di quelle che non ti aspetti. Degna di un luogo pensato come un ibrido tra il museo della scienza e della tecnica e uno spazio dell’arte. Ad attenderci sono infatti le tre maschere più celebri della tradizione veneziana, che in un Teatrino Veneziano spiegano come l’antica missione dei Procuratori prosegua ora attraverso la missione della Fondazione. Sedici installazioni interattive posizionate in ogni stanza guidano alla scoperta, ad esempio, della Perseveranza (fondamentale per capitalizzare i talenti e raggiungere risultati concreti), a sua volta collegata a un’avanzata tecnologia che captale onde cerebrali, permettendo di misurare la capacità di concentrarsi su un obiettivo; della Creatività, che permette di dare libera espressione all’immaginazione disegnando su un grande schermo con una mano digitale e scegliendo forme, motivi e colori intonati con il proprio stato d’animo. E così via. Inaugurato un anno fa con l’apertura al pubblico, perla prima volta in 500 anni, del palazzo marciano, il percorso espositivo curato da Orna Cohen si fonda su un metodo psicologico che ha identificato i ventiquattro punti di forza caratteriali da noi tutti posseduti, sia pur in misura diversa.
Un’occasione per compiere al tempo stesso un viaggio interiore e una trasferta culturale in uno dei posti più magici del globo, alla riscoperta, altresì, di un capolavoro dell’architettura veneziana del XVI secolo, restituito agli abitanti della Laguna e ai cittadini di tutto il mondo, proprio grazie al complesso lavoro di restauro voluto da Generali e firmato dall’architetto David Chipperfield (Premio Pritzker 2023), autore di un’autentica visione di valorizzazione a scopo sociale.
«Con questa riapertura, a distanza di cinque secoli», osserva Philippe Donnet, ceo del Gruppo Generali, «recuperiamo anche parte della missione originaria dei Procuratori: aiutare i più deboli della società. Le Procuratie diventano infatti la casa della nostra iniziativa, un luogo di dialogo e scambio di idee per superare le principali sfide sociali del mondo odierno e ispirare i visitatori ad agire per liberare il potenziale delle persone in condizioni di vulnerabilità. Uno spazio aperto a tutti, che supporta anche il progetto di rendere Venezia la capitale mondiale della sostenibilità». Dal 15 aprile è visitabile il nuovo allestimento nell’Art Studio: «The Hungriest Eye. The Blossoming of Potential» realizzato dall’artista Arthur Duff, con la proiezione dei «mandala» personalizzati. La visita è compresa nello stesso biglietto di accesso al museo interattivo, metà del quale è devoluto a uno dei programmi globali di Generali, dedicati alle famiglie con figli in condizione di fragilità e all’imprenditoria per i rifugiati.
Articolo pubblicato il aprile da Arena L’ Arena Economie