Menu

Loccioni fa la convergenza scuola-lavoro. Tutto l’anno

15.09.2023

Articolo pubblicato su Huffpost il 14.09.2023


Tra scuola e lavoro c’è un nuovo spazio, che rivoluziona, innova e armonizza l’incontro fondamentale di questi mondi.

Si chiama Convergenza, non alternanza e neanche PCTO, e in Loccioni è un modo per superare, anche attraverso le parole, una visione del lavoro come antitesi a tutto il resto: scuola / lavoro, vita / lavoro, divertimento / lavoro. La Convergenza è una pro-vocazione, nel senso etimologico – per la vocazione – che ha l’obiettivo di far scoprire a ciascun ragazzo la propria vocazione, accompagnarlo con consapevolezza verso il proprio futuro professionale.

Prima pro-vocazione: i contenuti. Il percorso di Convergenza è stato progettato dall’impresa insieme ai professori, individuando il divario di conoscenze tra la scuola e il mondo del lavoro e colmandolo con teoria e pratica. La scuola trova così nell’impresa il laboratorio di realtà di cui i ragazzi hanno bisogno, per mettersi alla prova e trovarsi pronti per il lavoro.

Seconda pro-vocazione: il tempo. Non più un episodio di un paio di settimane alla fine dell’anno scolastico, ma una parte integrante della vita della scuola e dell’impresa, un’innovazione organizzativa. La Convergenza è tutto l’anno. Così da dicembre 2022 le porte dei laboratori Loccioni nella Vallesina si aprono ogni pomeriggio per i 62 ragazzi (30 del liceo scientifico e 32 dell’IIS Marconi-Pieralisi di Jesi) che hanno scelto di fare questa esperienza.

Terza pro-vocazione: il luogo. La Loccioni ha dedicato agli studenti la sede storica dell’impresa, il laboratorio di Moie dove negli anni ’70 Enrico e Graziella iniziarono l’avventura imprenditoriale. Logisticamente il più vicino a Jesi e quindi facilmente raggiungibile, il sito è diventato per questi giovani il play-ground dove ritrovarsi ogni pomeriggio. Qui hanno trovato laboratori e aule didattiche, strumentazioni tecnologiche e computer, e oltre 50 collaboratori interni a loro disposizione, pronti a costruire insieme il ponte tra teoria e pratica, tra presente e futuro. A immaginare insieme.

È qui che gli studenti ci accoglieranno sabato prossimo, per raccontarci la loro esperienza. Da protagonisti. In queste ultime settimane infatti, i ragazzi dell’IIS Marconi Pieralisi, si sono immersi in modo continuativo nella realizzazione di una commessa: hanno progettato, ingegnerizzato e costruito un sistema di collaudo per iniettori. Si tratta di un sistema automatico che integra robot antropomorfi collaborativi e sensori per la misura della tenuta su iniettori auto benzina. Con tanto di software di gestione dell’automazione con PC e PLC.

Davanti a genitori, insegnanti, manager, che loro stessi hanno invitato, presenteranno l’opera funzionante (si spera!) e il percorso di Convergenza che ha permesso loro di “giocare a lavorare”, di scaricare a terra i saperi acquisiti nel percorso scolastico e arricchirli con la concretezza dell’esperienza. Affiancati da “maestri”, spesso giovani poco più grandi di loro, ma anche senior con tanta esperienza, hanno potuto esplorare dal di dentro discipline come elettronica, elettrotecnica, meccanica, robotica, software, misura, stampa 3D, ma anche project management, economia, acquisti, comunicazione e scoprire l’importanza delle relazioni interpersonali. Oltre ai momenti “mani in pasta”, per giocare con la tecnologia, ai ragazzi sono stati offerti momenti di sviluppo del proprio potenziale con formatori professionisti. Per immaginare il loro “futuro se”.

“Quello che i ragazzi scoprono, oltre la dimensione tecnologica e di innovazione, è che il lavoro è basato sui valori” afferma Claudio Loccioni, che insieme a Francesco De Stefano, il filosofo professore dell’impresa, ha voluto fortemente questa modalità innovativa, unica in Italia, di convergenza scuola lavoro “Ai ragazzi chiediamo di enunciare i propri e di confrontarli con i valori dell’impresa e da lì di tracciare la loro carta delle regole, il codice di comportamento. Scoprono così che con i valori condivisi il lavoro decolla e diventa identitario. Questo bellissimo progetto – continua Claudio Loccioni – è un osservatorio per capire chi abbiamo nel nostro piccolo territorio e quali sogni, aspirazioni e idea di futuro hanno questi ragazzi. Li mettiamo in gioco, facciamo vivere loro tutti gli ambiti della nostra impresa, con l’obiettivo di aiutarli a scoprire la propria vocazione, dare loro gli strumenti per una ricerca consapevole del futuro, una bussola per orientarsi. Alcuni di questi giovani si innamorano dell’impresa e scelgono di continuare la loro formazione qui dopo il diploma. Altri scelgono l’università o di sperimentare altre tipologie di lavoro. Ma ci auguriamo che ognuno porti con sé il senso più alto del lavoro, come comunità, benessere, identità. Se riusciamo in questo abbiamo gettato le basi per un humus nel nostro territorio che nel tempo darà i suoi frutti.”

 

Il Vivaio Loccioni: un bene comune

Il rapporto scuola impresa inizia con l’impresa stessa, quando negli anni ’70 Enrico e Graziella cercavano i primi collaboratori nelle scuole tecniche e nelle università del territorio.

Oggi questo scambio inizia con i bambini (e i loro insegnanti) per i quali vengono organizzati laboratori didattici di robotica, coding e agricoltura digitale, finalizzati a far toccare con mano ai giovanissimi la bellezza della scienza e della tecnologia per il benessere delle persone e del pianeta. Anche per i docenti si organizzano percorsi formativi, ad esempio sul coding e l’etica dell’informatica, tematiche ancora poco affrontate nella scuola primaria.

Si continua con l’aprire le porte dell’impresa a intere classi di ogni ordine e grado, guidandole attraverso il laboratorio reale della transizione ecologica. Sono i primi incontri con il mondo del lavoro per orientarsi nelle scelte future. C’è poi l’intenso rapporto con le università del territorio e non solo. Tra le iniziative che l’impresa ha avviato per gli studenti universitari e il territorio c’è SITUM, con cui per la prima volta insieme gli atenei di Ancona, Perugia e L’Aquila, con il supporto di Bper Banca, progettano corsi di alta formazione e offrono agli studenti l’occasione di conoscere e visitare le migliori imprese e opportunità del territorio prima di laurearsi.

Con questi incontri si entra nel Vivaio Loccioni, uno spazio-tempo che l’impresa mette a disposizione della comunità e dei giovani accompagnandoli nell’esplorazione del futuro, delle proprie aspettative, inclinazioni e motivazioni. Per scoprire la propria vocazione.

 

SCARICA L'APP