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Intervista a Nerio Alessandri. Milano, la prima wellness city: «Così esporteremo il benessere della Romagna e di Technogym»

17.09.2023

Articolo pubblicato il 17 settembre 2023 da “Corriere Della Sera”

 

Nerio Alessandri ripete la parola due o tre volte prima di trovare la traduzione italiana. A 62 anni e con un patrimonio stimato da Forbes in 1,5 miliardi di dollari, l’imprenditore fondatore e presidente della Technogym, primo produttore mondiale degli attrezzi per lo sport, a casa e in palestra, ha deciso che è il momento di valorizzare il concetto di benessere che ha fatto della Romagna la prima wellness valley mondiale, grazie alla regia della sua Wellness Foundation. Il progetto? Fare di Milano «la prima wellness city». Ecco l’eredità, la legacy, che vorrebbe lasciare alla città, perché «la wellness economy evolverà la green economy e aggiungera alla centralità dell’ambiente la centralità della persona», anticipa. «Nel 2o03, esattamente 20 anni fa abbiamo costituito la Wellness Foundation, per restituire al territorio, a Cesena e alla Romagna, quello che avevamo imparato nei 20 anni precedenti con la nostra azienda. Abbiamo dato vita a un progetto sociale, coinvolgendo tutti gli stakeholder (ospedali, settore fitness, aziende, hotel, scuole,amministrazioni), per far nascere il primo distretto del benessere», racconta Alessandri nella nuova sede milanese della Wellness Foundation, di cui è presidente, appena aperta in un sontuoso palazzo di via Borgonuovo.

Perché Milano? «Milano è la città simbolo, che detta i trend in Italia. Expo 2015 ha trainato la rinascita anche in chiave turistica. Ora c’è la grande occasione dell’Olimpiade invernale Milano-Cortina 2026: perché non sfruttare l’entusiasmo intorno a questo evento per lanciare questa idea di rigenerazione e rilancio della città legata al benessere?», sostiene Alessandri che vorrebbe «mettere a sistema il fashion, il forniture, il food, il fitness — tutte parole con la f — ma anche l’arte, il turismo e la scienza per migliorare la qualità e lo stile di vita» degli abitanti. Sapendo bene che «il primo passo è cambiare la cultura, sviluppando il concetto di prevenzione sul territorio, perché tutti possano contribuire. La cultura del benessere e della felicità si crea con la ricerca e l’educazione». Al progetto no profit di sostenibilita la Fondazione lavora già da un anno. Il risultato è un voluminoso studio sullo stato di salute della città, per capirne rischi e tendenze. «E’ emerso un quadro preoccupante», valuta Alessandri. La popolazione diminuisce, ma aumentano gli over 65: nel 2021 su quasi 1,4 milioni di residenti, gli ultrasessantacinquenni erano il 22,8%, nel 2041 la quota salirà al 27%. II problema è che all’aumentare dell’aspettativa di vita (85,3 anni per le donne e 81,1 per gli uomini), si resta in buona salute solo fino a circa 6o anni (60,3 anni le donne e 61,1 gli uomini), mentre aumentano le malattie croniche (ne soffrono 3 milanesi su io).

Lo stile di vita non aiuta: non tutti fanno attività fisica (il 22,8% dei lombardi non pratica nulla dice lo studio) e non si mangiano sufficientemente frutta e verdura (1’81,3%) e legumi (55%). Così cresce l’obesità (10,5% in tutta la Regione nel 2021 secondo l’Istat) e il sovrappeso (31,2%). «Poiché il 70% della spesa sanitaria è assorbito dalle pato- logie croniche come le malattie cardiovascolari, i tumori, il diabete, è evidente che andiamo verso un aumento della spesa insostenibile», valuta l’imprenditore. Lo studio riporta l’incremento della spesa sanitaria pubblica nazionale dai 127,8 miliardi del 2021 a 220 miliardi nel 205o. «Insomma, una tempesta perfetta», sintetizza l’imprenditore. Quindi, come trasformare un problema in opportunità? «Ognuno può fare la sua parte», afferma Alessandri. «In Romagna la fondazione ha dato le linee guida e creato un team di lavoro. Abbiamo attivato 5o progetti, sviluppando il wellness nelle varie angolazioni: con l’educazione a scuola, con le vacanze attive sulla costa adriatica, con progetti di ricerca medico-scientifici insieme agli ospedali, dai quali ad esempio è emerso che l’esercizio fisico è fondamentale prima, durante e dopo la chemioterapia. Abbiamo anche lanciato un progetto insieme allo Sloan- Kettering Cancer Center di New York». Tutto il territorio è coinvolto in questa rivoluzione culturale.

«Quando si arriva a Cesena dall’autostrada, all’uscita campeggia l’indicazione: “Wellness valley”. Ed è vero», garantisce l’imprenditore. «Abbiamo tantissimi eventi in nome del benessere, dalla Wellness Week alla maratona dell’Alzheimer. Adesso 700 medici della regione si impegneranno a prescrivere l’esercizio fisico come farmaco». I progetti, però, da soli non bastano. «Ogni anno misuriamo i risultati, attraverso un Osservatorio indipendente sviluppato insieme a Università e Camera di Commercio. I dati indicano che il benessere porta meno diabete e più salute, più start-up, plu turismo, nuove professioni preparate con corsi universitari innovativi: l’economia ne beneficia in senso lato». Il primo passo a Milano? Sarà la creazione di «un gruppo di lavoro per mettere insieme le competenze già presenti sul territorio. Quindi potrebbero essere l’amministrazione, la Fondazione MilanoCortina, il mondo sanitario attraverso due centri di ricerca e clinica, due università e imprese», sostiene Alessandra, immaginando di coinvolgere una decina di eccellenze. «Star bene conviene a tutti: migliorare la qualità vita, oltre a rendere le persone più sane e felici, permette anche di attirare talenti e investimenti sul territorio e ridurre la spesa sanitaria», conclude L’imprenditore. La sfida è lanciata.

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