Articolo pubblicato il 3 settembre 2023 da “Il Sole 24 Ore Nova 24”
A 20 anni dall’introduzione dell’open innovation, rimane una sfida capire come gestire questo paradigma e implementarlo all’interno dei diversi contesti industriali. L’open innovation può essere uno strumento chiave non solo per favorire la performance delle aziende ma anche per affrontare le grandi sfide. Lo spiega bene il caso di Terna che con l’innovazione aperta mira a sviluppare soluzioni per rispondere alle crescenti esigenze imposte dalla transizione energetica. Terna è il più grande operatore di reti di trasmissione in Italia. Oggi, conta quasi 75 chilometri di linee di alta tensione gestite e più di 5.600 dipendenti. L’ambizione che guida la mission di innovazione della società guidata da Giuseppina Di Foggia è quella di accompagnare lo sviluppo di soluzioni che abilitino la sostenibilità in modo trasversale.
Parliamo di un piano industriale di io miliardi investiti nel quinquennio 2021-2025, con una strategia centrata sullo sviluppo infrastrutturale sostenibile e sempre più interconnesso con l’estero. Marco Pietrucci, head of innovation, da poco inserito nella 4o Under 40 di Fortune Italia, la lista dei giovani impegnati a cambiare il futuro del Paese, spiega: «Abbiamo strutturato l’innovazione interna secondo tre anime: quella di scouting di idee e soluzioni, quella tecnica che sviluppa fattivamente le stesse e le concretizza, quella dell’innovation ventures che studia i trend tecnologici, tutela e valorizza l’innovazione ottenuta». È un processo formalizzato che si muove all’interno di un’ampia gamma di scenari tecnologici: dal digital al grid tech, dai materiali avanzati alla robotica.
Si parte dai Proof-of-Concept (PoC) che sono orientati a risolvere specifici need della società e rappresentano il primo strumento di ingaggio partner esterni. Queste realtà, spesso start up, entrando nelle catene del valore di Terna, svolgono il doppio ruolo di abilitatori e di destinatari dei benefici dell’innovazione. I PoC diventano così un primo banco di prova per testare le soluzioni parlando lo stesso linguaggio tecnico delle start up e abilitare le prime fasi dell’innovazione alla base della transizione energetica. Lo scouting avviene grazie a diversi canali che, attraverso un approccio sia inside-out che outside-in, raccoglie idee tramite una innovation community diffusa in Italia, un’antenna internazionale all’Innovation Center di Mtb a San Francisco, ma anche ricerche mirate per trovare opportunità del mondo della trasmissione di energia elettrica.
Inoltre, la società ha costituito Terna Forward, un veicolo per gli investimenti di corporate venture capital, con un importo iniziale di 5o milioni di euro. Oggi, l’open innovation in Terna conta più di 7o progetti attivi e diverse collaborazioni con università e centri di ricerca, a fronte di più di 500 start up incontrate. Un sistema complesso e diffuso che rappresenta un tassello importante dell’innovazione italiana. Si tratta di un modello che funziona quando i flussi innovativi delle grandi aziende si muovono non solo dall’esterno verso l’interno ma anche viceversa.