“Ho riguardato libri che fotografavano momenti de La Perla e delle sue collezioni. Ho ritrovato fotografie bellissime anche di abiti che io stesso avevo voluto in una collezione del 1974 e che avevano avuto un notevole successo commerciale! Erano stati stampati da un artigiano che viveva a Gambettola. Ho sentito un fortissimo desiderio di ritornare a visitare quella persona per stringerle la mano e scambiare alcuni ricordi di un comune lavoro. (…) Vedendo l’arte artigianale della stampa romagnola, ho pensato che questo modo di operare doveva essere preservato, conosciuto, amato da moltissime persone! I colloqui che poi ho avuto e molte ricerche mi hanno fatto conoscere l’esistenza e l’attività dell’Associazione Stampatori Tele Romagnole che raccoglie varie famiglie eredi e interpreti di questa tradizione tramandata da generazioni. Ho pensato a questi maestri come a un’isola di resilienza e che la Fondazione dovesse impegnarsi per comunicare l’arte e l’eticità del lavoro attraverso una mostra che li illuminasse e li ponesse all’attenzione di tanti”. Così il Cavaliere del Lavoro Alberto Masotti, già patron de La Perla e presidente di Fondazione Fashion Research Italy, presenta la mostra “Tradizione futura. La stampa romagnola tra arte e mestiere”, in programma a Bologna fino al 2 luglio presso la sede della fondazione.
Un’esposizione dedicata alla bellezza di un’arte povera antichissima, adottata nel XVII secolo nelle campagne romagnole per imitare le preziose sete francesi stampate e per adornare il bestiame con drappi di canapa decorati di immagini contadine in occasione delle feste. Protagonisti del percorso espositivo sono una raccolta di manufatti, tessili e strumenti di lavoro e le creazioni del progetto “Foulard d’artista”, in cui otto stamperie, parte dell’Associazione Stampatori Tele Romagnole, hanno decorato altrettanti foulard con la tecnica della stampa a ruggine. In un dialogo tra arte e tradizione, i tamponi in pero necessari a imprimere i decori colorati sul tessuto di seta di Ostinelli Seta sono stati intagliati ad hoc per questo progetto con motivi selezionati tra gli oltre 30.000 disegni dell’archivio tessile di Fondazione FRI.
In questi foulard d’amore, come li definisce Masotti, si coglie appieno l’unicità dell’arte di stampare a ruggine, con imperfezioni nei disegni che ne rappresentano il “marchio di fabbrica”.