Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

tigradi, dovremo ridurre le emissioni intorno al mondo a circa zero entro la metà del secolo. Questa diapositiva mostra una recensione svolta dallo Ipcc (Pannello Internazionale sul Cambiamento Climatico), che riunisce tutti gli scienziati del clima del mondo, con diverse parti multiple, e potrebbe essere compatibile con un limite di 1,5 gradi centigradi, ma praticamente tutti indicano che potremo arrivare a zero emissioni intorno alla metà del secolo (Slide 3, pag. 55). La conferenza Cop26 di Glasgow dello scorso novembre ha stabilito una serie di impegni e accordi che aiuteranno a limitare ulteriormente la crescita delle emissioni. Ma se posso passare alla prossima diapositiva, dobbiamo affrontare la dura verità che anche con questi impegni concordati a Glasgow, non siamo su un percorso rivolto a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi. La International Energy Agency e altre importanti autorità hanno cercato di elaborare quale sarebbe l’impatto degli accordi di Glasgow. Nello scenario più ottimistico, quello in cui tutti gli impegni siano stati completamente conseguiti (inclusi alcuni ancora piuttosto vaghi), saremmo su un percorso verso un riscaldamento di 1,8 gradi. Se prendiamo semplicemente gli impegni e obiettivi più forti e chiari, potremmo essere su un percorso verso 2,1 gradi centigradi. Se ci concentriamo solo su ciò che hanno detto, ciò potrebbe essere conseguito entro il 2030. Poiché non penso di poter fare affidamento su questi obiettivi più ampi, potremmo essere su un percorso verso 2,4 gradi centigradi. Ma concentrandoci su temi sui quali le nazioni dispongono di politiche, cioè la regolazione dei prezzi del carbone, che porteranno a tale cambiamento, le stime ci dicono che giungeremo comunque a un riscaldamento di 2,7 gradi centigradi. Gli impatti che abbiamo visto sinora si sono verificati a un riscaldamento di 1,2 gradi, e peggioreranno ancora, c’è ancora tanto da fare. È perfettamente possibile in quest’anno di meteo estremo, e con la crisi energetica, essere un po’ pessimisti sul progresso della transizione energetica. Ma io credo che ci siano ragioni per essere ottimisti sul lungo termine. Al centro di quell’ottimismo sul lungo termine ci sono la tecnologia e l’innovazione perché abbiamo visto e continuiamo a vedere significativi progressi sulla tecnologia e la riduzione dei costi (Slide 4, pag. 56). Se guardate alle stime nella prossima diapositiva di ciò che chiamiamo costo legalizzato della produzione di energia solare o eolica a sinistra di questa tabella, in alcuni casi si Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 32

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